Giovedì 22 Maggio, aggiornato alle 15:32

Campo boe – Sette Associazioni ambientaliste accendono il dibattito su un porto galleggiante diffuso all’interno dell’AMP e nelle insenature della ZSC

Campo boe – Sette Associazioni ambientaliste accendono il dibattito su un porto galleggiante diffuso all’interno dell’AMP e nelle insenature della ZSC

Quale tutela e quale destino per il mare e la costa algherese? Campi boe in Area Marina Protetta? Incontro pubblico ad Alghero: un dialogo fondamentale per il futuro del nostro ambiente marino
Venerdì scorso (6 dicembre), presso la Sala Conferenze adiacente al Chiostro di San Francesco ad Alghero, si è tenuto l’incontro-dibattito promosso dalle Associazioni ambientaliste Earth Gardeners, Italia Nostra Sardegna, Lipu Sardegna, Punta Giglio Libera – Ridiamo Vita al Parco, Parco NordOvest Sardegna, SardegnAmbiente e Sardenya i Llibertat, sul tema “Quale tutela e quale destino per il mare e la costa algherese? Campi boe in Area Marina Protetta?”.
L’evento, svoltosi in una sala decisamente affollata e partecipe, ha costituito un importante momento di confronto a più voci tra molteplici realtà istituzionali, ambientali, economiche e produttive della Città. D’altra parte, dopo le ferme prese di posizione di diversi portatori di interesse, il tema delle boe nella rada di Porto Conte è diventato ormai di stretta attualità.

I partecipanti all’incontro
Sono intervenuti i rappresentanti delle istituzioni e diversi portavoce di categorie produttive: il vicesindaco di Alghero Francesco Marinaro, che ha portato i saluti del Sindaco e della Giunta, il consigliere regionale Valdo di Nolfo, il vicepresidente regionale della CNA Angelo Angius, il presidente del Consorzio del Porto Giancarlo Piras, e i rappresentanti dei pescatori Carmelo Mura, Giuseppe Caneo e Giovanni Delrio, l’imprenditore Stefano Lubrano che ha vigorosamente espresso le profonde riserve del settore turistico-alberghiero. L’incontro, coordinato da Antonio Torre, si è concluso con l’intervento del presidente del Parco di Porto Conte, Emiliano Orrù.

La posizione delle Associazioni ambientaliste

Maria Antonietta Alivesi e Giovanni Oliva, a nome delle Associazioni ambientaliste, hanno introdotto il tema presentando i vari progetti ed illustrando le mappe con la localizzazione degli ormeggi esistenti e in corso di realizzazione e di quelli programmati. Per la prima volta gli Algheresi hanno potuto rendersi visivamente conto dell’estensione dei campi di ormeggio progettati, del loro effetto cumulativo e del pervasivo contrasto tra la loro geometria e il profilo costiero. Particolarmente incisiva è risultata la proiezione di simulazioni e rendering fotorealistici, realizzati a cura delle Associazioni e mai presenti nelle relazioni e negli elaborati dei progetti. Si è potuto così apprezzare l’effetto distorsivo, indotto dal numero delle imbarcazioni e dalle loro inconsuete dimensioni, sulla percezione visiva di un tratto costiero pur tutelato da un vincolo paesaggistico.


Un progetto rifiutato dalla comunità
Il forte ridimensionamento dell’ultimo progetto imposto dalla Regione in sede di Valutazione d’Incidenza Ambientale, l’eliminazione degli ormeggi per le navi e il dimezzamento del numero delle boe (ridotte, da 125 a 63, anche in seguito alle Osservazioni delle Associazioni ed alla richiesta di revisione da parte dell’Amministrazione comunale e della stessa nuova Presidenza del Parco), le severe prescrizioni per l’esecuzione dei lavori e l’aumento dei costi per la gestione degli ormeggi fanno sperare in un ulteriore ridimensionamento dell’intervento, se non anche in una rinuncia allo stesso. Forti dubbi sorgono infatti in merito alla sua sostenibilità economica ed ambientale. Non a caso la totalità dei presenti, anche se con prospettive diverse ha espresso un netto rifiuto nei confronti di un intervento che è stato definito inutile per la protezione della Posidonia, sproporzionato rispetto alle reali necessità, invasivo dal punto di vista paesaggistico, dannoso per la competitività che alimenterebbe con il porto di Alghero creando di fatto un porto galleggiante diffuso all’interno dell’Area Marina Protetta e nelle insenature della Zona Speciale di Conservazione.
Totale delle boe (239) già installate, in fase di installazione e previste col Progetto PNRR
Totale delle boe (177) dopo la riduzione dell’Assessorato all’Ambiente

Un futuro da costruire insieme
Ciò che ha sollevato maggiori critiche è stato il fatto che progetti di tale invasività siano stati pensati, commissionati e sottoposti a iter di approvazione, non solo senza un confronto pubblico, ma lesinando perfino sull’osservanza della trasparenza amministrativa. Molti degli interventi hanno infatti evidenziato la necessità che in futuro siano adottate pratiche più democratiche e partecipative, che coinvolgano la comunità nelle scelte per il bene comune e per la tutela dell’ambiente.
Il presidente dell’Ente Parco, Emiliano Orrù, pur difendendo la finalità dell’intervento (la protezione della Posidonia), ha comunque condiviso il parere espresso in sede di VIncA e concordando sulla necessità di ridurre il numero delle boe ha evidenziato che il rispetto della tempistica per i fondi PNRR e le prescrizioni imposte dall’Assessorato potrebbero comunque comportare, in sede di redazione del progetto definitivo, un ulteriore contenimento degli ormeggi. Ha concluso garantendo che nel futuro non accadrà più che la comunità venga esclusa da decisioni vitali per la tutela dei beni ambientali.
Conclusioni
L’incontro ha confermato il rinnovato impegno delle principali componenti politiche, sociali ed economiche della Città nel preservare la bellezza e la biodiversità del suo territorio. In particolare la salvaguardia del mare e della costa algherese deve urgentemente consolidarsi come impegno civico collettivo di cui tutti debbono sentirsi partecipi. Il futuro dell’Area Marina Protetta e la qualità della gestione del Parco dipendono dalle scelte che faremo insieme, con la consapevolezza che qualunque decisione che interessi il territorio dovrà passare attraverso un ampio e trasparente processo di partecipazione” conclude la nota sottoscritta dalle Associazioni ambientaliste Earth Gardeners, Italia Nostra Sardegna, Lipu Sardegna, Punta Giglio Libera – Ridiamo Vita al Parco, Parco NordOvest Sardegna, SardegnAmbiente e Sardenya i Llibertat .

Nell’immagine di copertina una simulazione di cosa potrebbe avverarsi a Porto Conte

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