ALGHERO I vicoli di Alghero, le strida dei gabbiani e il mare (più o meno) d’inverno. Uno scenario perfetto, vagamente noir, per accogliere una leggenda internazionale del fumetto, il disegnatore argentino José Muñoz, che proprio del noir ha fatto la sua cifra stilistica e che arriva al festival di:segni, ad Alghero, venerdì 29 novembre alle 19:15 nella Biblioteca del Mediterraneo in piazza Molo 2.
Creatore, insieme a Carlos Sampayo, della serie a fumetti con protagonista il detective Alack Sinner (recentemente ripubblicata da Oblomov), che dagli anni Settanta ad oggi continua ad appassionare generazioni di lettori con il suo bianco e nero deciso e le sue atmosfere intense, vorticose e drammatiche, José Muñoz è uno dei più grandi, rispettati e influenti autori mondiali e una fonte di ispirazione per più generazioni di fumettisti. Da sempre affascinato dalla musica e dalla letteratura, ha realizzato, tra altre opere, due graphic novel sulla vita e l’arte di Billie Holiday e di Carlos Gardel e ha illustrato diversi romanzi tra cui “Pirati” di A. Conan Doyle, “L’inseguitore” di Julio Cortázar, “Lo straniero” e “Il primo uomo” di Albert Camus. A dialogare con lui della sua lunghissima carriera costellata di successi tra America Latina e Europa – si è trasferito in Italia a metà degli anni Settanta – ci sarà la giornalista e fumettista Virginia Tonfoni.
Ma José Muñoz non sarà l’unico ospite imperdibile della seconda giornata del festival organizzato dall’Associazione Alghero Fumetto, con il sostegno di Regione Sardegna, Camera di commercio di Sassari (bando Salude & Trigu), Comune e Fondazione Alghero. di:segni inzia infatti già alle 18:30 con una inquietante e ammaliante favola gotico-cyberpunk, “Canti del ferro” (Editoriale Cosmo), illustrata, con la consueta raffinatezza di contrasti tra colori brillanti e tonalità scure, e con una varietà di tecniche che vanno dall’acquerello alla china e al carboncino, da uno dei più talentuosi e raffinati illustratori nati in Sardegna, Daniele Serra, e scritta dall’irresistibile penna dark di Francesca Tassini. A dialogare con gli autori ci sarà Davide Padovani, redattore dello storico magazine online “Lo spazio bianco”. Il libro racconta una società, non troppo diversa dalla nostra, in cui i Media si fanno portatori di un ideale che respinge il concetto di imperfezione insita nell’essere umano, promuovendo innesti organici di circuiti sensoriali e parti robotiche. Come risultato, gli individui si trasformano in mostri cyborg per lo più inefficienti, mutilati e ridotti a puro desiderio e si aggirano in un paesaggio urbano crepuscolare e allucinato, dove si muovono quattro personaggi in cerca di identità e redenzione.