Lunedì 9 Dicembre, aggiornato alle 15:29

Monitoraggio radiottività – Il doppio volto del Direttore del Parco Mariani: scredita il territorio. Norme ambientali per Capo Caccia, e per Punta Giglio?

Monitoraggio radiottività  – Il doppio volto del Direttore del Parco Mariani: scredita il territorio. Norme ambientali per Capo Caccia, e per Punta Giglio?

“Le cronache di questi giorni ci consegnano una Direzione del Parco che ricorda molto la storia letteraria del Dottor Jekyll e mister Hyde”, comincia così la nota del Gruppo Consiliare del Pd che interviene sul tema che vede in prima linea la Direzione del Parco di Porto Conte che chiede il blocco della gara d’appalto per la installazione  a Capo Caccia di un rilevatore della radioattività nell’aria (LEGGI), una a gara, del valore di circa 1,5 milioni di euro, che prevede la fornitura e l’installazione su parte del territorio nazionale di due centraline utili a rafforzare la rete REMRAD, la rete di monitoraggio automatico della radioattività ambientale per il pronto allarme. Continua la nota :

“Il nostro Direttore Mariani ci sta sempre più abituando a decisioni che, se prese coerentemente e in maniera costante, non susciterebbero perplessità, ma che, ultimamente, lasciano molto a desiderare.

La vicenda che sta riguardando il promontorio di Capo Caccia, per il quale la Direzione del Parco, chiede che venga sospesa la gara d’appalto per l’istallazione di una stazione di monitoraggio radioattivo necessario per l’Italia e per l’intera Europa (tra l’altro nello stesso punto dove è presente un altro punto di raccolta dati che verrebbe sostituito senza nessuna aggiunta di struttura nuova e utilizzata in remoto senza nessuna presenza umana), con motivazioni inspiegabili e prese a corrente alternata.

In sintesi si chiede il rispetto di norme ambientali e vincolando il tutto a pareri necessari (Vinca) per tutta quella fascia costiera presenti da tanti anni.

Tutto ciò ci fa riflettere e ci fa fare più di una considerazione:

• Ci chiediamo perché a Capo Caccia si tenta il blocco dell’appalto chiedendo il rispetto delle norme ambientali autorizzazioni comprese tra l’altro in un sito già presente ed utilizzato da anni in quel settore mentre poco lontano da lì a Punta Giglio nessuna presa di posizione e nessuna richiesta (considerato che si tratta di zone con lo stesso interesse ambientale con la stessa necessita di pareri autorizzativi).

• Ci chiediamo se è stato valutato da chi guida il parco che, tale opera rientra nelle priorità Nazionali e Comunitarie e che c’è una ragione di stato e una salvaguardia della salute dei cittadini comunitari a cui neanche il Parco può far finta di niente o scavalcare.

• Ci si chiede, se l’amministrazione comunale, con il sindaco in testa, si sia reso conto che questo diniego espone il parco, Alghero e la sua amministrazione all’isolamento nazionale e allo screditamento del nostro territorio con motivazioni che hanno poco di legittimo e molto folcloristico.

• Per ultimo, ma non di minor importanza, ci chiediamo se una decisione del genere non doveva perlomeno essere condivisa (se mai si potesse condividere) con l’assemblea del parco che è l’unica titolata a dare un parere sull’argomento. Attendiamo risposte, se ce ne saranno”, conclude Mimmo Pirisi Capogruppo PD Alghero.

Nella foto di copertina Capo Caccia con la freccia sul sito destinato ad accogliere il rilevatore, e Mimmo Pirisi

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