Venerdì 26 Luglio, aggiornato alle 19:58

Il Parco di Porto Conte chiede il blocco della gara da 1,5 milioni di euro, no alla stazione per il monitoraggio della radioattività in aria, prima la VincA

Il Parco di Porto Conte chiede il blocco della gara da 1,5 milioni di euro, no alla stazione per il monitoraggio della radioattività in aria, prima la VincA

Potenziare il monitoraggio della radioattività in aria a livello nazionale. Con questo obiettivo, Invitalia – in qualità di Centrale di Committenza – ha pubblicato una procedura di gara per conto dell’Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione (ISIN).

La gara, del valore di circa 1,5 milioni di euro, prevede la fornitura e l’installazione su parte del territorio nazionale di due centraline utili a rafforzare la rete REMRAD, la rete di monitoraggio automatico della radioattività ambientale per il pronto allarme.

Nello specifico, l’appalto ha per oggetto le seguenti prestazioni:

  • disinstallazione e smaltimento degli attuali shelter/apparati/sistemi e fornitura e installazione dei nuovi;
  • fornitura e installazione di Apparati di Campionamento e di Apparati di Misura;
  • fornitura, installazione e calibrazione di Software acquisizione, analisi e trasmissione dati;
  • manutenzione e assistenza delle stazioni di monitoraggio installate.

Le due nuove stazioni, completamente automatizzate, andranno a sostituire quelle esistenti e grazie all’avanzata tecnologia che le caratterizza saranno in grado di rilevare la presenza di minime tracce di radionuclidi presenti nelle masse d’aria che attraversano il territorio nazionale. Rilevazioni che normalmente richiedono tempi di campionamento e di misura tali da non rendere possibile l’individuazione, in tempi rapidi, di eventuali leggere anomalie radiologiche.

La rete REMRAD è dotata di stazioni automatiche di pronto allarme in grado di analizzare il particolato e di allertare in caso di incidenti in uno degli impianti nucleari collocati in Europa.

Le stazioni della rete REMRAD sono poste in località scelte per coprire le più probabili vie d’ingresso nel territorio nazionale della radioattività eventualmente rilasciata nel corso di un incidente a carico di una centrale nucleare europea.

Nel 2020 e nel 2021 Invitalia ha già indetto per conto dell’ISIN altre procedure di gara per la fornitura e installazione sull’intero territorio nazionale di numerose centraline di monitoraggio della radioattività ambientale; le due stazioni di Bric della Croce (TO) e di Capo Caccia (SS), oggetto di questa procedura di gara, costituiscono parte integrante di questa rete nazionale.

Per presentare le offerte c’è tempo fino al 1 febbraio 2023.

Ad Alghero questa attività, della quale noi da settimane ne abbiamo data ampia spiegazione (LEGGI), viene avversata. E’ il Parco di Porto Conte, per mano del suo direttore Mariano Mariani che chiede  invitalia di fermare il bando, una gara di 1,5 milioni per le nuove centraline di monitoraggio della radioattività . “Come motivazione primaria viene subito evidenziato che tale intervento verrebbe realizzato all’interno di un’area protetta che sottostà alle direttive “Habitat” e rientra nella Rete Natura 2000 ovvero il principale strumento della politica dell’Unione Europea per la conservazione della biodiversità. I vertici del Parco di Porto Conte e Area marina di Capo Caccia- Isola Piana, non entrano nel merito della scelta, ma pongono problematiche di tipo ambientale “chiedendo conto della Valutazione di Incidenza (VIncA) che ancora non c’è, per le necessarie valutazioni dei possibili effetti negativi determinati dai medesimi interventi, piani e progetti. “La VincA – spiega il direttore del Parco di Porto Conte Mariano Mariani  – è il procedimento di carattere preventivo al quale è necessario sottoporre qualsiasi piano, programma, progetto, intervento o attività che possa avere incidenze significative su un sito o proposto sito della Rete Natura 2000, singolarmente o congiuntamente ad altri piani e progetti e tenuto conto degli obiettivi di conservazione del sito stesso(LEGGI).

La presa di posizione di due Consiglieri Comunali di Alghero, restituiscono la visione di un altro  black out fra menagement del Parco e chi è un ambientalista dichiarato da tempo. affermano la Alivesi e la Di Maio nel documento reso alla stampa: “Davvero incomprensibile questa uscita estemporanea ed estremamente cautelativa da parte di chi ha gestito il Parco in questi anni caratterizzati da una grave miopia nei confronti delle aree sensibili e di maggior tutela” (LEGGI).

Pur rispettando le legittime e motivate prese di posizione di ognuno, riteniamo che l’installazione delle centraline di rilevazione e monitoraggio della radioattività in aria, sia da accogliere. Le stazioni, completamente automatizzate , sostituiranno quelle esistenti, e sapere che saranno in grado  di rilevare la presenza di minime tracce di radionuclidi presenti nelle masse d’aria che attraversano il territorio nazionale, sono una garanzia persino per la collettività, che sa che c’è qualcuno con mezzi sofisticati e all’avanguardia che monitora la salubrità dell’aria. Anche su questo ci si deve dividere? E la curiosità per come si evolverà la querelle, indubbio, è tanta.

nella foto la stazione di rilevamento di Capo Caccia


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