Quattro giorni e quattro province sarde per il festival Éntula e lo scrittore Riccardo Gazzaniga che il 2 novembre sarà a Cagliari, il 3 a Oristano e Orotelli, il 4 a Sassari e il 5 a Fordongianus con In forma di essere umano. Il libro racconta una delle vicende di spionaggio più incredibili del Ventesimo secolo. In una narrazione che ha il ritmo della spy story e la profondità dei romanzi di realtà, Gazzaniga si spinge all’origine del Male, componendo i ritratti sconvolgenti di due esistenze che hanno segnato in modo indelebile il Novecento.
Per lo scrittore Riccardo Gazzaniga e il suo In forma di essere umano, appena uscito per Rizzoli, prima tappa del tour a Cagliari, mercoledì 2 novembre, alle 18:00, presso la Sala della Fondazione di Sardegna, in Via S. Salvatore da Horta 2, dove dialogherà con Maurizio Onnis. Seconda e terza tappa il 3 novembre: la mattina, alle 10:30, a Oristano, presso il Liceo Classico De Castro, in dialogo con Sabrina Sanna e il pomeriggio, alle 17:30, a Orotelli, presso il Centro Polivalente Franco Pintus, in compagnia di Alessandro Marongiu. Venerdì 4 novembre, quarta tappa a Sassari, alle 18:00, presso la Biblioteca Comunale di Piazza Tola, ancora con Alessandro Marongiu. Quinta e ultima tappa a Fordongianus, sabato 5 novembre, 17:30, presso la Biblioteca comunale, in Via Traiano, in dialogo con Alessandro De Roma.
Gli eventi, come sempre per il festival Éntula, sono stati organizzati insieme a diverse realtà locali: a Cagliari con la libreria Mieleamaro; a Oristano con il Liceo Classico De Castro e la libreria Mondadori; a Orotelli con la libreria Koinè di Sassari e lo studio Massaiu; a Sassari con la Biblioteca Comunale, la libreria Azuni, lo studio Massaiu e Florgarden e a Fordongianus con il Sistema Bibliotecario del Barigadu e la libreria Chiara e Stefy di Ghilarza.
Libro e autore
In forma di essere umano (Rizzoli, 2022) Argentina, 1960. Sono passati quindici anni dalla caduta del nazismo e Adolf Eichmann, ex tenente delle SS scampato al processo di Norimberga, si è rifatto una vita sotto falso nome. Niente in lui conserva i segni dell’ufficiale del Reich che ha contribuito a rendere possibile la soluzione finale. Adesso si chiama Ricardo Klement e vive in un sobborgo di Buenos Aires insieme alla moglie Vera e ai figli. Abita in una casupola senza acqua corrente né elettricità e lavora in una fabbrica della Mercedes. Ancora non sa, Eichmann, che i suoi giorni sono contati e incombe su di lui il momento in cui dovrà affrontare il passato. L’agente del Mossad Zvi Aharoni è sulle sue tracce, pronto a tutto pur di consegnarlo alla giustizia israeliana. Quella che ci viene raccontata in queste pagine dalla viva voce dei suoi due protagonisti, di cui Riccardo Gazzaniga ha magistralmente interpretato pensieri, paure e turbamenti, è una delle vicende di spionaggio più incredibili del Ventesimo secolo: una storia potente e appassionante, che scandaglia gli abissi insondabili dell’animo umano. In una narrazione che ha il ritmo della spy story e la profondità dei romanzi di realtà, Gazzaniga si spinge all’origine del Male, componendo i ritratti sconvolgenti di due esistenze che hanno segnato in modo indelebile il Novecento. Se la figura del latitante nazista Adolf Eichmann è legata soprattutto ai saggi storici e all’espressione “La banalità del male” coniata da Hannah Arendt, la realtà della sua storia personale e della sua cattura sono davvero tutto, fuorché banali. La storia di Eichmann, anche alla luce degli studi degli ultimi anni, emerge come quella di un ufficiale scaltro ed efficiente, un antisemita convinto e manipolatore, un arrivista spregiudicato, un manager dello sterminio senza eguali che, con un grado relativamente basso ma una determinazione feroce, arrivò a gestire un’enorme fetta della macchina che portava uomini e donne ebrei ai campi di concentramento e sterminio. È anche la storia di un padre di famiglia solido eppure infedele, amato da molte donne quanto temuto da quelle che considerava le sue prede. E di un fuggiasco astuto e insieme coraggioso, capace di reinventarsi dall’altra parte del mondo e nascondersi in piena luce diventando Ricardo Klement, saldatore alla Mercedes di Buenos Aires. Per raccontare la sua storia, Gazzaniga si è volutamente allontanato dai molti saggi su di lui e ha scelto un romanzo che lo facesse parlare direttamente, in prima persona. “In forma di essere umano” è anche, soprattutto, la narrazione di un’incredibile caccia all’uomo e dell’agente che ne fu il principale protagonista, un ebreo tedesco che ha dimenticato il suo vero nome e la sua patria per trovarli in Palestina. Zvi Aharoni è l’ex soldato divenuto agente segreto che Israele incarica di scoprire se la flebile traccia che il Mossad ha colpevolmente sottovalutato per anni porta davvero alla casa bunker nel sobborgo sperduto di Bancalari. Se l’uomo che la abita e si fa chiamare Klement è proprio Adolf Eichmann, padre che ha riunito la famiglia in Argentina e trovato un posto per ricominciare.
Dalla missione di Aharoni dipende non solo il destino di Eichmann, ma quello di Israele e di buona parte del mondo, perché condurre Eichmann alla sbarra metterà un segno indelebile sulla Storia. Due prime persone, quindi, per questo libro. Ma anche inserti in punto di vista esterno, citazioni, canzoni, stralci di testimonianze, personaggi reali e altri che ho inventato laddove la storia me lo concedeva, gerarchi nazisti responsabili di atrocità come Heinrich Himmler e “L’uomo dal cuore di ferro” Reinhard Heydrich, un capo del Mossad spregiudicato e pericoloso come Isser Harel e il manipolo di agenti da lui scelti per catturare uno dei latitanti più ricercati del mondo. Ma oltre a un romanzo che mischia spionaggio e thriller questo libro vorrebbe essere anche una più profonda riflessione sul male e sul sentiero che al male conduce. Sulla giustizia e il limite che la separa dalla vendetta.
Sull’ossessione per il dovere e il prezzo che si è disposti a pagare per compierlo.
Riccardo Gazzaniga è nato a Genova nel 1976. Dal 1996 lavora nella Polizia di Stato, dove oggi è Vice Ispettore. Nel 2013 ha pubblicato A viso coperto (Einaudi Stile Libero), con cui ha vinto il premio Calvino e il premio Massarosa e per Rizzoli, tra gli altri, ricordiamo la pluripremiata raccolta di storie per ragazzi Abbiamo toccato le stelle (2018) e Come fiori che rompono l’asfalto (2020) e il romanzo Colpo su colpo (2019).
Il programma generale del festival Éntula 2022
Il festival Éntula 2022 è cominciato ad aprile e diversi, da allora, sono stati gli scrittori e le scrittrici che hanno incontrato le comunità sarde: Antonio Pascale, Simona Baldelli, Igiaba Scego, Cristian Mannu, Gherardo Colombo, Giuliana Sgrena, Luca Telese, Dario Vergassola, Roberto Cotroneo, Dacia Maraini, Andrea Franzoso, Roberta Balestrucci, Piergiorgio Pulixi, Antonio Boggio, Antonio Iovane, Sarah Savioli, Tommaso Avati, Marco Magnone e Cristina Caboni; seguiranno 2 mesi di presentazioni e incontri con autori sardi e italiani nei piccoli e grandi centri della Sardegna, dove lettori e lettrici, biblioteche, librerie, associazioni, scrittori e scrittrici potranno ritrovarsi.
Questi i nomi già confermati di questa decima edizione: Chiara Valerio, Fabio Geda, Matteo Saudino, Riccardo Gazzaniga, Silvia Ballestra, Giancarlo Biffi, Carlo Piano.
Diverse le tematiche importanti per la nostra società che, mano a mano, verranno affrontate: divario di genere, ambiente, inclusione, giustizia sociale, legalità, memoria storica, relazioni familiari, sport.
Come ogni anno, il programma di Éntula, festival diffuso e permanente, è in continuo aggiornamento (gli eventi vengono inseriti qui).
Il festival Éntula è organizzato dall’associazione culturale Lìberos con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport e della Fondazione di Sardegna. Media Partner Sardinia Post.
Breve storia dell’associazione organizzatrice Lìberos
In Sardegna la lettura è un elemento di comunità e le energie e le competenze che si muovono intorno al libro sono fonte di coesione sociale, ricchezza economica e consapevolezza civica: Lìberos, associazione culturale non-profit, nasce nel 2012 da queste energie e si costituisce in forma organizzata per evidenziarle, proteggerle e promuoverle.
Lìberos è una comunità di lettori e lettrici che si incontrano online ma soprattutto nelle piazze, le librerie, le biblioteche; nei grandi centri e in quelli piccoli o isolati della Sardegna.
È un laboratorio permanente di progettazione culturale che sostiene e qualifica con le sue competenze quelle comunità che credono nella lettura come fattore di crescita individuale e sociale.
È un modello culturale che spinge le persone a ragionare al plurale, abbattendo le barriere tra profit e no profit e tra centro e periferia, insegnando a immaginare la propria azione culturale in maniera organica al territorio e integrata alle altre presenze.
L’associazione ha vinto la prima edizione del premio CheFare come miglior progetto culturale ad alto impatto sociale ed economico.