Sabato 14 Dicembre, aggiornato alle 10:01

A Sassari la seconda presentazione del volume di Carlo Mannoni “Punta Giglio, Storia di una tutela mancata”

A Sassari la seconda presentazione del volume di Carlo Mannoni “Punta Giglio, Storia di una tutela mancata”

Martedì scorso (10 dicembre) si è tenuta a Sassari la seconda presentazione del volume di Carlo Mannoni, Punta Giglio, Storia di una tutela mancata, presso la Biblioteca Comunale in Piazza Tola.
Dopo i saluti della responsabile della Biblioteca, Maria Antonietta Ruiu e quelli di Elena Pittau, presidente dell’Associazione Punta Giglio Libera-Ridiamo Vita al Parco, hanno preso la parola l’avvocato Elias Vacca ed il giornalista Costantino Cossu.
Elias Vacca ha trattato i temi fondamentali della vicenda, soffermandosi e approfondendo le questioni giuridiche a sfondo politico che, a suo avviso, hanno trasformato il “caso Punta Giglio” nella più incredibile e pasticciata storia amministrativa a cui ha potuto assistere nel corso della sua lunga e intensa attività forense. Un severo giudizio giuridico, morale e politico, il suo, che non ha trascurato i principali attori pubblici della singolare e paradossale vicenda, raccomandando, infine, per i suoi contenuti e approfondimenti giuridici, la lettura del libro ai giovani avvocati che intraprendano la professione.
Degli stessi attori pubblici della storia raccontata nel libro ha parlato Costantino Cossu, per delineare la cornice di senso comune dentro la quale quelle azioni e quelle omissioni si inscrivono.
Il suo intervento ha allargato l’analisi all’humus politico, dello stesso colore, in cui la vicenda ha avuto la sua origine, l’ideazione e il via libera. A partire dal decreto legge n. 83 del 2014, sino al via libera del Comune di Alghero del luglio del 2017, il cui motivo ispiratore, legislativamente codificato, era che la casermetta di Punta Giglio dovesse essere destinata a nuovi usi caratterizzati per la vocazione turistico-ricettiva in un quadro di valorizzazione economica delle risorse culturali e paesaggistiche. Gli attori della storia si muoveranno tutti verso lo stesso risultato da perseguire ad ogni costo, anche con la ripetuta violazione delle leggi di cui il libro parla: i nuovi usi della casermetta e degli otto ettari sulla falesia di Punta Giglio ai fini commerciali, dalle principali autorità amministrative e politiche tuttavia sempre pervicacemente negati, e l’abbandono della memoria storica che il bene evocava


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