Domenica 20 Luglio, aggiornato alle 7:54

Monumento ai paracadutisti della Folgore, il Sindaco Cacciotto: “non ammalarci d’odio, piuttosto pensare a come essere artigiani di pace”

Monumento ai paracadutisti della Folgore, il Sindaco Cacciotto: “non ammalarci d’odio, piuttosto pensare a come essere artigiani di pace”

L’inaugurazione ad Alghero. con cerimonia ufficiale di una statua intitolata ai paracadutisti della Folgore, in città è stata vissuta con stati d’animo contrastanti. Una rappresentazione dell’artista Mario Nieddu, di un impatto emozionale unico, che rimanda alla crudeltà della guerra, alla morte all’uso delle bombe. E l’evento, ancor di più per quanto sta avvenendo in questo momento in altri scacchieri del mondo, dopo parlano le bombe, i missili, i droni e mai le persone, richiama alla riflessione. Riflessione che solo chi ha assistito ieri al taglio del nastro,  chi ha ascoltato i discorsi dei convenuti, fra i quali oltre il Sindaco di Alghero Raimondo Cacciotto, dell’Onorevole Paola Chiesa, componente della IV^ Commissione (Difesa), e del Generale Marco Bartolini Presidente dell’Associazione Nazionale Paracadutisti, già comandante del Comando operativo di vertice interforze e della Brigata Folgore, può capire, sin nelle pieghe particolari di modi di sentire di ciascuno, secondo coscienza, cultura e ideali di vita e democrazia. E le parole sentite ieri nei Giardini Lepanto-Cecchini, seppur con varie sfaccettature, compresi i toni usati e l’equilibrio ricercato, ci hanno  mostrato il grande senso di rispetto che la collettività, ha verso le forze armate, che sono, non dimentichiamolo servitori dello stato.

E fra tutti abbiamo scelto il discorso del Sindaco di Alghero che contiene in se tutti gli elementi di cui abbiamo accennato sopra. Un discorso fatto di equilibrio, e che stempera persino le critiche che verso questo monumento si sono consumate. Critiche figlie anch’esse di ideali, di convincimenti, di valori che non si possono discutere, se si parla di democrazia e libertà nell’osservanza della nostra Costituzione.

Ecco le parole del Sindaco Cacciotto:

“Autorità civili, militari e religiose,
Rappresentanti dell’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia,
Cittadine e cittadini di Alghero,
Oggi prendiamo parte a un momento di valore simbolico e civile: l’inaugurazione del Monumento al Paracadutista, opera dello scultore Mario Nieddu.
Questa statua, fortemente voluta e promossa dalla sezione di Sassari dell’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia, è un tributo silenzioso ma dalla forte carica emotiva a tutti i paracadutisti italiani, a coloro che hanno servito – e servono tuttora – il nostro Paese, pronti a operare anche nelle situazioni più complesse e pericolose.
Il nostro è un Paese che ripudia la guerra e i nostri militari in contesti internazionali delicati sono spesso impegnati in importanti missioni di pace.
In un giorno come questo, non possiamo esimerci dal rivolgere una riflessione profonda e responsabile sul significato e sulle conseguenze della guerra. Gli eventi drammatici a cui stiamo assistendo da ormai troppo tempo ci ricordano quanto sia importante costruire e difendere la pace giorno per giorno, nel nostro quotidiano. Come amministrazione, come istituzioni democratiche, come cittadini, dobbiamo impegnarci ogni giorno per superare i conflitti con il dialogo, con la diplomazia, con la giustizia sociale.
Viviamo un tempo segnato da troppe guerre, troppe sofferenze, troppi silenzi e il mondo corre dritto verso un pericoloso precipizio.
Questo monumento, oltre a essere memoria del passato, sia un invito al presente: a difendere la pace, a costruirla ogni giorno attraverso il rispetto, il dialogo e la cooperazione tra i popoli.
Che ogni gesto di memoria diventi impegno attivo per la pace, perché il ricordo non sia mai separato dalla responsabilità verso il futuro e ciascuno possa ritrovare la misura della propria umanità.

Con l’inaugurazione di questo monumento, Alghero si arricchisce di un nuovo luogo della memoria, un punto di riferimento per chi vorrà fermarsi, riflettere e rendere omaggio.
Per non ammalarci d’odio e piuttosto pensare a come essere artigiani di pace, cioè persone che la pace costruiscono quotidianamente con il proprio agire e la propria sensibilità”.

 


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