Il progetto del treno a idrogeno ad Alghero sta incontrando una forte opposizione da parte di diversi gruppi e individui. In trincea da mesi ci sono i Comitati dell’Agro di Alghero, che sino a a pochi giorni fa si sono mossi in maniera compatta, restituendo alla collettività e alla classe politica con la quale si interloquiva, un esempio virtuale di partecipazione e condivisione di un percorso, e confronto a tratti persino infuocato. Ora si prende atto che il fronte si è rotto, ieri nella sala consiliare a Villa Maria Pia, dove si teneva la Commissione speciale, presieduta da Giampietro Moro, seppur presenziando, i Comitati erano su posizioni diverse. La certificazione della rottura del percorso è arrivata nei giorni scorsi, il 9 Maggio, quando da parte del Comitato Metrotranvia Sassari Alghero Sorso Comitato di Borgata Guardia Grande – Corea, Comitato Zonale Nurra ,LIPU – Coordinamento Regionale Sardegna si è stata spedita una lettera aperta, alla Presidente della Regione Sardegna On. Alessandra Todde, Al Presidente del Consiglio Regione Sardegna On. Piero Comandini, Al Portavoce Nazione di Europa Verde On. Angelo Bonelli, Al Dirigente Regionale di Europa Verde On. Antonio Piu, nella quale, i sintesi si chiedeva, ancora, di assumere un’iniziativa diretta affinché si intervenga a sospendere immediatamente, con l’autorevolezza che è propria dell’Autonomia regionale, la realizzazione della tratta ferroviaria Alghero Aeroporto – stazione Mamuntanas e il centro di produzione dell’idrogeno, si proceda alla rimodulazione dei fondi consentiti dai relativi decreti ministeriali e conseguentemente si ridefinisca l’intero progetto per renderlo coerente con la visione e le previsioni degli atti di programmazione vigenti. Cogliendo l’occasione per chiedere un incontro urgente.(LEGGI)
Nel documento mancava la sottoscrizione da parte dei Comitati di Sa Segada, Santa Maria La Palma, Maristella e Fertilia, ed è stata la conferma della rottura di un fronte, che solo qualche settimana prima era compatto, eattamente il 3 Aprile ( LEGGI), nella lettera aperta indirizzata alla Presidente della Regione Autonoma della Sardegna On. Alessandra Todde, si chiedeva, la rimodulazione fondi e proposta alternativa al progetto.
Ieri in Commissione speciale, “Collegamento ferroviario Alghero centro – Alghero aeroporto, con impianto di produzione di idrogeno”, ha vissuto un’altra pagine di partecipazione di cittadini presenti e numerosi, e ancora si è sentita la voce di tutti, gli oppositori, e chi è moderatamente favorevole.
Contrari i Comitati, quelli che reggono e si battono, irremovibili, chiedono una rimodulazione del progetto, virando sulla realizzazione di una infrastruttura di tipo tranviario che comporterebbe sia una notevole riduzione dell’impatto sul territorio, evitando viadotti e rilevati, sia le criticità conseguenti in fase di esercizio, nell’ambito del reticolo agricolo – residenziale attraversato. L’attraversamento previsto, ricordiamo, interessa oltre cento particelle catastali, risulta particolarmente impattante anche da un punto di vista visivo in un contesto “sensibile” come quello della Bonifica di Alghero, che il PPR individua come “sito storico identitario”. Questo dice Tiziana Lai Presidente del Comitato Zonale Nurra. Ma ancor di più è interessante l’intervento di Renzo Peretto, che sul tema ha introdotto e spiegato, che i margini per rimodulare il progetto, ci sono tutti. Cita una nota del Ministero contenuta nel DM 363 del 2011, dove all’articolo 2 che riguarda definisce le modalità di utilizzo delle risorse, per gli esercizi finanziari dal 2020 al 2026, pari complessivamente a € 1.550.000.000, previste dal Fondo complementare al Piano nazionale di ripresa e resilienza, dove si evince dalla tabella allegata che la Sardegna è destinataria di 140 Milioni di euro, per “interventi per il potenziamento delle linee ferroviarie e il contestuale potenziamento e/o rinnovo del parco rotabile”, all’art.4 ( Contributo Statale), fa salva l’ipotesi di
rimodulazione delle assegnazioni nei limiti degli stanziamenti di bilancio, dove al comma 4 specifica che su richiesta motivata del beneficiario gli importi di cui al comma precedente possono essere oggetto di rimodulazione, fermo restando quanto previsto al comma successivo. E’ la novità che consente a tutti di poter procedere nel confronto, in Commissione, che a leggere e la norma ha margini di intervento non di poco conto, se come si ipotizza da tempo, la Commissione, che è promanazione del Consiglio Comunale produrrà un documento che evidenzia criticità rilevate e richieste di rimodulazione.
Quel che emerge, e lo dice espressamente Emiliano Piras, è che bisogna far di tutto per non perdere il finanziamento, poichè non si può dire sempre di no. E ancor di più è chiara la posizione di Luca Madau, esponente del Pd in Consiglio, che parla con dovizie di particolari, spiegando persino i risvolti tecnci dell’intervento, lui ingegnere di professione, entra nei dettagli.
Ecco un’analisi dei punti chiave:
Motivi dell’opposizione:
- Mancanza di utilità convincente e potenziale danno: numerose associazioni e comitati di Alghero hanno espresso forti preoccupazioni circa l’effettiva utilità del collegamento ferroviario a idrogeno tra Sassari e Alghero e i suoi potenziali impatti negativi sul territorio. Si chiedono se questo sia il modo più efficace per migliorare i trasporti nell’area metropolitana.
- Progetto imposto: i critici sostengono che il progetto, avviato dalla precedente giunta regionale e da ARST (l’azienda regionale dei trasporti), venga imposto senza un’adeguata considerazione per un piano di gestione dei trasporti unificato per l’intera area metropolitana, che dovrebbe collegare Sassari, il porto, l’aeroporto e le città di Alghero, Porto Torres e Sorso.
- Preoccupazioni ambientali: nonostante l’immagine “green” dell’idrogeno, vi sono preoccupazioni riguardo all’impatto ambientale della nuova infrastruttura ferroviaria stessa. Ciò include la costruzione di circa 6.700 metri di linea ferroviaria, di cui oltre 1.000 metri su viadotti e circa 4.320 metri su rilevato. Alcuni definiscono il progetto potenzialmente “devastante per i terreni agricoli” e chiedono la sospensione del processo di approvazione.
Focus sulle alternative: gli oppositori suggeriscono che le risorse stanziate per il progetto del treno a idrogeno potrebbero essere meglio utilizzate per soluzioni di trasporto alternative, più adatte alle esigenze del territorio.
- Opposizione politica: anche l’opposizione di centro-destra di Alghero ha criticato il progetto, definendolo un “incidente” della più ampia alleanza politica e chiedendo chiarezza all’amministrazione locale sulla sua posizione.
- Espropriazione di terreni: il progetto prevede l’espropriazione di terreni agricoli e potenzialmente di alcune case coloniche, il che rappresenta un significativo motivo di contesa per i proprietari terrieri interessati e i loro sostenitori.
Azioni chiave e dichiarazioni di opposizione:
- Lettera aperta al Presidente della Regione: un numero considerevole di associazioni e comitati di Alghero ha firmato una lettera aperta indirizzata alla Presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, in cui espone le proprie ragioni di opposizione al treno a idrogeno e propone soluzioni alternative.
- Appello urgente per l’interruzione del progetto: è stato rivolto un appello urgente al Presidente Todde e ad altre figure politiche chiave affinché annullino la linea ferroviaria e l’impianto a idrogeno previsti tra l’aeroporto di Alghero e la stazione di Mamuntanas e ridistribuiscano le risorse.
- Richiesta di sospensione: i comitati hanno esplicitamente chiesto la sospensione della procedura di approvazione del progetto, citandone l’impatto potenzialmente “devastante”.
- Costituzione di una Commissione Speciale: il Consiglio Comunale di Alghero ha istituito una Commissione Speciale nel gennaio 2025 per affrontare specificamente il progetto del treno a idrogeno, evidenziando il livello di preoccupazione e la necessità di ulteriori approfondimenti.
- Insomma si discute e si sviscera il progetto, che impatta notevolmente sul tessuto economico del territorio, e la richiesta de Consigliere Alessandro Cocco nel corso del suo intervento in Commissione ieri sera, testimonia persino il disagio che pervade la classe politica algherese, Cocco infatti ha chiesto un referendum popolare, dove a pronunciarsi sia l’intera collettività, quasi una chiamata a responsabilità civica, ma anche una abdicazione al ruolo che si riveste di agire in nome e per conto dei cittadini che hanno votato. Ma questo è altro tema.