Da oggi, *Chiara Squarcione*, membro del Consiglio Direttivo di _Europa Radicale_ e della Giunta dell’ _Associazione Radicale Adelaide Aglietta_ di Torino, *Laura Di Napoli*, Coordinatrice dell’ _Associazione Tonino Pascali – Sardegna Radicale_ , e altri militanti radicali, iniziano uno sciopero della fame ad oltranza per sostenere, dare corpo e forza all’appello di *Nessuno tocchi Caino*, rivolto ai parlamentari, che chiede un anno di riduzione della pena per tutti i detenuti e l’eliminazione, dal Decreto-legge “Sicurezza”, di tutte le parti ritenute incostituzionali, in particolare il nuovo reato di resistenza passiva nelle carceri e nei CPR (Centri di Permanenza per i Rimpatri) e la nuova normativa sulle detenute madri. Questa mobilitazione si affianca allo sciopero della fame ad oltranza di *Rita Bernardini*, iniziato il 23 aprile 2025.
«Serve un atto di giustizia e responsabilità politica: un indulto è oggi necessario per ridurre la pressione intollerabile che grava sul sistema penitenziario italiano», dichiara Laura Di Napoli. «Non si tratta solo di dare respiro alle carceri, ma di *riaffermare il principio costituzionale del rispetto della dignità umana*».
Chiara Squarcione aggiunge: «Il Decreto-legge “Sicurezza” è il frutto di una mentalità securitaria e criminalizzante che mina i principi fondamentali dello Stato di diritto. Il provvedimento, in più parti incostituzionale, colpisce categorie fragili come i detenuti e le madri ristrette, e introduce strumenti repressivi che rappresentano *un arretramento grave sul piano dei diritti civili e umani*».
Alla mobilitazione, oltre a _Europa Radicale_, all’_Associazione Tonino Pascali – Sardegna Radicale_ e all’ _Associazione Radicale Adelaide Aglietta_, partecipano anche l’ _Associazione Enzo Tortora – Radicali Milano_ , l’ _Associazione Fabiano Antoniani – Radicali Cremona_, _Radicali Rimini – Piergiorgio Welby_, _Verona Radicale_, _Radicali Parma_ e l’_Associazione Radicali Napoli – Ernesto Rossi_. Ciascuna di queste realtà, nei rispettivi territori, sta promuovendo attività e iniziative per rafforzare l’impatto e la visibilità dell’iniziativa politica nonviolenta in corso.
La richiesta comune è un atto concreto di giustizia e umanità da parte del Parlamento italiano.