Un portachiavi per sostenere tutte le donne vittime di violenza Conad Nord Ovest insieme ad Ethical Fashion Initiative e D.i.Re (Donne in Rete contro la violenza) per l’emancipazione femminile e la lotta contro la violenza sulle donne. In vista della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, Conad Nord Ovest ribadisce il proprio impegno a favore delle donne, attraverso la campagna “Saremo libere quando il rispetto avrà messo radici”
Firenze, 19 novembre 2024 – In un contesto dove la violenza contro le donne continua a essere una realtà tragicamente rilevante – nel periodo 1° gennaio – 3 novembre 2024, sono stati registrati 96 femminicidi, di cui 82 in ambito familiare/affettivo, secondo i dati del Ministero dell’Interno – Conad Nord Ovest ribadisce il proprio impegno a favore delle donne vittime di violenza, abusi e stalking.
Grazie alla collaborazione con la Ethical Fashion Initiative (EFI) un programma dell’International Trade Centre (ITC), un’agenzia congiunta delle Nazioni Unite (ONU) e dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC), e della sua impresa sociale, Tujikuze, l’impegno alla sensibilizzazione contro la violenza e alla promozione dell’emancipazione femminile quest’anno si consolida, unendo idealmente donne e comunità di tutto il mondo attraverso la campagna “Saremo libere quando il rispetto avrà messo radici” che guarda alla necessità di poter vivere in un mondo libero dalla violenza di genere e di supportare le donne nella costruzione di una vita basata sulla libertà e sul rispetto.
Al centro di questa iniziativa, resa possibile grazie al sostegno dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, che affianca il lavoro di EFI in Kenya, c’è un “portachiavi solidale”, simbolo di sostegno e riscatto per le donne che vivono in una delle regioni più vulnerabili del mondo. Il progetto, infatti, ha coinvolto 1.900 artigiane del Kenya, che hanno realizzato questi portachiavi utilizzando materiali riciclati (come copertoni auto e piccole perline in vetro) e ricevuto una remunerazione in linea con il living wage, che ha contribuito in modo significativo al miglioramento delle loro condizioni economiche e sociali. A fianco il Qrcode del video dedicato alla produzione dei portachiavi
Un’iniziativa di respiro internazionale ma che, grazie alla rinnovata partnership con D.i.Re. (Donne in Rete contro la violenza), porta frutti e sostegno al territorio e alla comunità in cui opera la Cooperativa. Attraverso una rete di vendita radicata nelle sette regioni di competenza (Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia – provincia di Mantova-, Emilia – province di Modena, Bologna e Ferrara – Toscana, Lazio – province di Roma e Viterbo – e Sardegna), dal 21 al 25 novembre, Conad Nord Ovest offrirà ai clienti la possibilità di acquistare in tutti i punti vendita, al prezzo simbolico di 2,90€, il “portachiavi solidale” con impresso il numero telefonico nazionale 1522 per il Centro Antiviolenza, devolvendo 1€ per ogni pezzo venduto. Il ricavato verrà distribuito tra le 41 associazioni attive sui territori nella lotta contro la violenza di genere, molte delle quali associate a D.i.Re.
Questa mattina, presso Pitti Immagine a Firenze, si è svolta la conferenza stampa di presentazione del progetto alla presenza di Marco Brambilla, Direttore Generale di Conad Nord Ovest, Maurizio Barsacchi Direttore Marketing, Innovazione e Sistemi di Conad Nord Ovest e Simone Cipriani, fondatore e responsabile di EFI, affiancato da Lilian Kahiro e Alex Mukumbi, che rappresentano l’azienda sociale di EFI impegnata nel dare lavoro a donne che vivono in condizione di marginalità in Kenya – si chiama Tujikuze, che in Swahili significa “impegniamoci, prendiamoci cura di noi stesse” e Elisa Forfori, Consigliera regionale della Toscana di D.i.Re- Donne in Rete contro la violenza .
Una sinergia rafforzata dalla preziosa testimonianza di Giulia Salemi, impegnata sul tema e che per l’occasione ha voluto rilanciare il tema attraverso un video messaggio.
Marco Brambilla, Direttore Generale di Conad Nord Ovest, ha dichiarato: “Per noi di Conad, non si tratta solo di trovare partner di valore per un progetto, ma di alimentare la nostra mission, portare avanti i nostri valori e la nostra attenzione verso le Comunità. Sentiamo forte la responsabilità del nostro ruolo, cooperativa e Soci si dedicano da sempre a costruire legami di fiducia sui territori, cercando di ascoltare e rispondere alle necessità. Siamo orgogliosi di collaborare con EFI e con D.i.Re. per un progetto che parla di sostenibilità, che combina giustizia sociale, solidarietà e rispetto per l’ambiente. Il portachiavi solidale rappresenta simbolicamente il nostro impegno a lungo termine per sostenere le donne, consapevoli che la libertà passa per il rispetto e per la costruzione di un futuro sostenibile”.
Maurizio Barsacchi, Direttore Marketing, Innovazione e Sistemi di Conad Nord Ovest, ha aggiunto: “Oggi siamo orgogliosi di presentarvi la nostra campagna “Saremo libere quando il rispetto avrà messo radici”, Non è stato un percorso facile… Abbiamo dovuto affrontare una vera e propria corsa contro il tempo ma ci credevamo fermamente e questo ci ha permesso di raggiungere questo bellissimo obiettivo. I 105.000 portachiavi, su cui abbiamo fatto imprimere il numero telefonico 1522 del centro antiviolenza, sono stati realizzati a mano da 1900 donne africane in Kenya con materiali poveri e di recupero di provenienza locale. Con questa iniziativa abbiamo voluto renderci parte attiva aiutando queste donne ad essere liberate dalla schiavitù indotta dalla povertà, dando loro la possibilità di lavorare alla realizzazione di un oggetto che ci aiuterà a dare la libertà di scelta a tante donne italiane. È un ponte ideale che accomuna il desiderio di essere dalla parte delle donne, sentendosi addosso la responsabilità di non poter restare indifferenti”.
Simone Cipriani, fondatore e ‘Chief Technical Adviser’ EFI: “Non ci sono frontiere quando si tratta di diritti umani e, nello specifico, dei diritti delle donne. Una donna che non può sviluppare tutto il proprio potenziale umano è una perdita per la società globale. Oggi ci troviamo di fronte a un’incredibile recrudescenza di ogni forma di violenza e discriminazione nei confronti delle donne. Sembra che il consenso generale sui diritti delle donne e quindi sui diritti umani sia di nuovo, tragicamente e criminalmente, messo in discussione, sfidato o ignorato. Si tratta di un ritorno indietro, a un’epoca che vorremmo sepolta nella storia. Dobbiamo combattere questo processo con tutte le nostre forze. Non a caso, uno dei primi obiettivi del millennio delle Nazioni Unite è l’obiettivo numero 5 che recita: Raggiungere l’eguaglianza di genere e l’autodeterminazione di tutte le donne e ragazze. Senza giustizia, senza un mondo più equo per le donne, non avremo mai la pace e la serenità per costruire quel futuro di prosperità per tutti che è alla base della idea fondante delle Nazioni Unite. Lo sforzo congiunto enorme, giustamente menzionato da Barsacchi, è stato reso possibile anche dalla presenza di Tujikuze, un’impresa sociale di donne, creata da donne, col sostegno di EFI, per gestire la propria emancipazione attraverso il lavoro e il commercio equo. Grazie CONAD, ciò che avete fatto va al di là dell’immaginabile. In questa maniera avete contribuito a un mondo migliore”.
“Questa collaborazione con Conad NO, arrivata al suo terzo anno, continua a essere molto interessante per la Rete D.i.Re, da diversi punti di vista” dichiara Elisa Forfori, consigliera regionale per la Toscana D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza. “Sicuramente, l’aspetto economico è rilevante, perché la raccolta fondi ci consente di sostenere decine di organizzazioni, ma molto significativa è anche la possibilità di entrare in contatto con il pubblico di Conad NO, arrivando a moltissime donne che possono meglio conoscere la realtà dei centri antiviolenza” continua Forfori. “Crediamo infatti sia fondamentale che ci sia massima diffusione della presenza dei centri antiviolenza sul territorio, così che sempre più donne possano iniziare il loro percorso di libertà” conclude la consigliera.
L’iniziativa si sviluppa in collaborazione con la Ethical Fashion Initiative, da sempre impegnata nella promozione della produzione etica e del commercio equo e solidale, e sempre più attiva nella sostenibilità ambientale nel settore della moda. EFI ha dimostrato, nel corso dell’ultimo decennio, come sia possibile creare impatti significativi nelle economie emergenti, attraverso la propria Carta delle imprese etiche e il Codice di condotta, ispirati ai principi fondamentali delle convenzioni internazionali sui diritti umani e sul lavoro.
Grazie a questa collaborazione, Conad Nord Ovest e i suoi Soci sul territorio ribadiscono il proprio impegno verso un concetto di solidarietà globale, in cui l’emancipazione femminile e la sostenibilità si fondono. Il progetto, infatti, si inserisce in una cornice ben più ampia che vede da tempo la Cooperativa impegnata in iniziative a favore delle donne, quali Panchine Rosse, Viva Vittoria e altre importanti collaborazioni al fianco di Fondazione Conad Ets.
Conad Nord Ovest è una delle maggiori imprese italiane della distribuzione associata, con un giro di affari di oltre 5 miliardi di euro. I territori in cui opera con 371 soci imprenditori e oltre 18 mila addetti sono Valle d’Aosta, con quota di mercato del 22,3%, Piemonte, con quota di mercato al 5,8%, Liguria, con quota di mercato al 10,8%, Provincia di Mantova, Emilia (province di Modena, Bologna e Ferrara) con quota di mercato al 13,1%, Toscana, con quota di mercato al 15,7%, Lazio (province di Roma, Viterbo) con quota di mercato al 27,2% (assieme a Pac2000) e Sardegna, con quota di mercato al 20,0%. Conad Nord Ovest conta 589 punti di vendita, in cui sono presenti tutti gli attuali format, per un totale di 499.750 mq di superficie.
Inquadra il QR Code e consulta il Bilancio di Sostenibilità 2023 per scoprire l’impegno di Conad Nord Ovest a favore della comunità in cui opera.
D.i.Re – Donne in Rete contro la Violenza: è una rete nazionale di centri antiviolenza che offre supporto e protezione alle donne vittime di violenza. Fondata nel 2008, l’associazione rappresenta oggi oltre 80 centri in tutta Italia, impegnati a contrastare la violenza di genere e a promuovere l’autonomia delle donne. D.i.Re si distingue per un approccio centrato sulla dignità e sui diritti delle donne, lavorando in sinergia con le istituzioni, i professionisti del settore e la società civile.
Ethical Fashion Initiative: EFI è un programma delle Nazioni Unite, incardinato nell’agenzia ONU/OMC International Trade Centre. EFI crea e rafforza imprese sociali nelle economie emergenti, connettendo brand e distributori internazionali di moda e decorazioni d’interni con artigiane micro-produttrici che vivono in condizioni di marginalità. Investitori lungimiranti, sostenitori e attivisti per un mondo più equo e consumatori consapevoli trovano valore in un circolo virtuoso che non solo genera prodotti di alta qualità, ma anche lavoro stabile e dignitoso, rispetto dei diritti umani e di quelli del pianeta, nonché donne e comunità creative e resilienti.
Tujikuze: impresa sociale creata da donne per dare lavoro alle donne. Di proprietà di una microimpresa che opera nell’economia circolare, di due imprese generate dall’unione di grandi gruppi di aiuto reciproco di donne, di un’impresa sociale creata per offrire lavoro a giovanissime ragazze giunte alla fine di percorsi di educazione professionale e in cerca di occupazione, che dà lavoro anche a migliaia di altre donne – anche esse riunite in gruppi di aiuto reciproco e cooperative, in tutto il paese. Tujkuze è un motore di sviluppo e di solidarietà basato esclusivamente sul lavoro.
Agenzia Italiana per la Collaborazione allo Sviluppo: AICS è l’Agenzia governativa italiana che svolge le attività tecniche e operative necessarie per la realizzazione delle iniziative di cooperazione internazionale. I suoi obiettivi sono l’eradicazione della povertà, la riduzione delle disuguaglianze, la promozione dei diritti umani e della dignità umana, compresa l’uguaglianza di genere, e il sostegno per la prevenzione dei conflitti e ai processi di pace. La sua sede centrale a Roma opera con il supporto di Ufficio a Firenze, e può contare su una rete di 18 sedi dislocate a livello globale per valutare i bisogni locali, realizzare iniziative di sviluppo, monitorare i risultati e costruire partenariati. L’Ufficio Regionale di AICS a Nairobi è responsabile per Kenya, Somalia, Tanzania, Uganda, Burundi, Repubblica Democratica del Congo e Rwanda.
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