In previsione di un autunno difficile, con una forma influenzale che si preannuncia particolarmente violenta, si raccomanda la vaccinazione per i soggetti più a rischio. Quest’anno in Australia si è verificata la seconda stagione influenzale più pesante degli ultimi anni. Il virus predominante è l’AH3N2, una variante del virus influenzale, nota per essere in grado di eludere parte delle difese del sistema immunitario.
La preoccupazione degli esperti è che anche in Europa e in Italia, in base ai casi che si stanno già manifestando, l’epidemia influenzale possa manifestarsi con un percorso simile. Il clima è un fattore determinante per la diffusione dei virus respiratori e il freddo, ormai in arrivo, favorisce l’insorgenza dell’Influenza vera e propria con tutte le conseguenze sperimentate negli anni. I sintomi più comuni sono: un’insorgenza brusca della febbre oltre i 38°C; almeno un sintomo respiratorio (tosse, naso che cola, occhi arrossati); dolori muscolari e articolari.
I soggetti più a rischio, per i quali è raccomandabile la vaccinazione influenzale, sono: gli anziani, i pazienti fragili, ovvero con patologie associate e magari sotto terapie che compromettono il sistema immunitario, o anche a coloro che non sono venuti a contatto con virus simili negli anni precedenti. L’antinfluenzale può essere associato al vaccino anti Covid o a quello anti Pneumococcico.
Un particolare appello/allarme arriva dai Pronto Soccorso, già in grave sofferenza, e che nel periodo invernale, con l’influenza e le altre patologie respiratorie, vengono ulteriormente presi d’assalto. I sintomi influenzali spesso possono essere facilmente risolti col proprio medico curante e il vaccino eviterebbe i casi più gravi e quindi il ricorso alle strutture ospedaliere.
L’invito è dunque quello di vaccinarsi per il bene personale, ma soprattutto della collettività.