Il taglio del nastro ha aperto la seconda edizione del Festival dell’Aerospazio, che ha spalancato le porte del Museo archeologico di Olbia a scuole, famiglie e i tanti visitatori appassionati e desiderosi di conoscere un tema affascinante per il presente e futuro dell’umanità. Il sindaco di Olbia, Settimo Nizzi, con l’assessora comunale alla Cultura, Sabrina Serra, insieme a Marilisa Pischedda, direttrice del Festival e founder di Astec e il generale Davide Cipelletti, comandante del Poligono Interforze del Salto di Quirra, hanno inaugurato la seconda edizione del Festival dell’Aerospazio.
Un’opportunità imperdibile per scoprire tutti i segreti del cosmo, immaginando di esplorare l’universo da vicino, vivendo un’esperienza unica e interattiva, con i laboratori didattici che costituiranno un momento centrale dell’evento, che si svolgerà da oggi al 28 settembre al Museo archeologico di Olbia.
Dopo un giro conoscitivo nella parte del Museo archeologico che ospita le aziende partner, durante la quale il sindaco di Olbia, Settimo Nizzi e l’assessora alla Cultura, Sabrina Serra, hanno chiesto informazioni sull’evoluzione del settore aerospaziale e le applicazioni concrete per le imprese, con i possibili benefici per i cittadini, è iniziata la parte più istituzionale.
L’assessora regionale al Lavoro, Desirè Manca, ha sottolineato come “la formazione non sta al passo con i tempi, in un modo che parla di intelligenza artificiale e innovazione tecnologica”.
“Pensiamo a una collaborazione con il settore dell’aerospazio e abbiamo puntato sulla connessione tra imprese e formazione delle professionalità capaci di seguire le richieste del mercato del lavoro – ha sottolineato l’assessora Manca –. Con il programma “Filo Sardegna – Filiere Innovazione Lavoro Occupazione” puntiamo a far diventare la Sardegna una regione attrattiva anche per il resto d’Europa, con una formazione al passo con i tempi che investa, per esempio, sul settore dell’aerospazio”.
Il sindaco di Olbia, Settimo Nizzi, ha posto l’accento sul valore del Festival dell’Aerospazio, un evento in cui “si parla di imprese e tecnologia, cose concrete che dallo spazio arrivano sulla terra per migliorare la qualità della vita dei cittadini”.
“Noi siamo la città che dall’ingranaggio del Planetario di Archimede sa guardare al futuro, puntando sullo sviluppo dell’aerospazio anche come formazione, crescita e opportunità di lavoro per i più giovani” ha sottolineato Nizzi.
“Un evento che rappresenta uno stimolo per i più giovani, con la presenza dei laboratori didattici, la divulgazione scientifica e l’attenzione per le discipline Stem che sono fondamentali per il futuro delle nuove generazioni – ha dichiarato Sabrina Serra, vicesindaca e assessora alla Cultura del Comune di Olbia -. Grazie ad Astec abbiamo un evento che, giunto alla seconda edizione, cresce sempre di più e con sempre maggiore partecipazione, perché tutti noi abbiamo bisogno di aerospazio”.
“Ci sono grandi capacità e potenzialità associate al mondo dell’aerospazio – ha detto il generale Davide Cipelletti, comandante del Poligono Interforze del Salto di Quirra – e noi lavoriamo per far fronte alle esigenze della nazione, il nostro compito è servire il nostro Paese creando un futuro migliore che parta dai giovani”.
“Il territorio ha risposto alla grande a un appuntamento che è diventato molto importante, il Festival dell’Aerospazio ha trovato ancora una volta Olbia pronta a inserirsi in un segmento fondamentale dell’economia digitale, che mette al centro il mondo della ricerca e della conoscenza” ha detto Monica Cugia della Camera di Commercio di Sassari.
IL DISTRETTO AEROSPAZIALE DELLA SARDEGNA. Giacomo Cao, presidente del Dass, il Distretto aerospaziale della Sardegna, ha voluto spiegare il ruolo della Sardegna nel mondo della ricerca aerospaziale, con straordinari risultati già conseguiti e grandi future opportunità di crescita e sviluppo. “Sul tavolo dell’Agenzia spaziale italiana c’è un progetto nato in Sardegna che punta a raggiungere Marte nel 2031, con un vettore italiano e tecnologia di casa nostra, con lo studio del suolo marziano e per la costruzione di elementi strutturali – ha spiegato il professor Cao -. Per questo il Dass sta conducendo il programma nazionale del ministero dell’Università e della Ricerca per la “Costruzione e manifattura nello spazio in situ” che riguarda proprio la realizzazione di un prototipo per la creazione di elementi strutturali su Marte, utilizzando un simulante del suolo marziano, con tecnologia nata in Sardegna sulla base di un brevetto che vede coinvolte l’Università di Cagliari e il CRs4”
“Negli ultimi sei anni il Distretto aerospaziale della Sardegna ha attirato risorse pubbliche e private per 60 milioni di euro – ha sottolineato Giacomo Cao -. La Sardegna è diventata il punto di riferimento a livello mondiale nella propulsione aerospaziale. Avio ha raggiunto un accordo per testare nell’isola il propellente solido e liquido, in assoluta segretezza, per i motori che consentono di mandare in orbita i satelliti, con un investimento complessivo di 30 milioni di euro”.