Domenica 8 Settembre, aggiornato alle 21:41

I grandi eventi e il loro successo non hanno padri politici. Ma cosa altro si poteva appuntare chi ha governato per cinque anni?

I grandi eventi e il loro successo non hanno padri politici. Ma cosa altro si poteva appuntare chi ha governato per cinque anni?

La stagione dei concerti ad Alghero va in archivio, si porta dietro numeri interessanti e oltre 41 mila presenza, concentrati in quasi un mese. Una macchina organizzativa di grande spessore, imprenditori dello spettacolo che danno prova di saper gestire e confezionare grandi appuntamenti con numeri che hanno lambito per due volte le settemila presenze. Tutto dentro la bomboniera a Maria Pia, dove l’area dell’Anfiteatro ai piedi del gigante dormiente si dimostra un grande contenitore. Un contenitore che fa partire gli applausi per un’area recuperata con una manciata di euro messi sul tavolo, vicino al milione e mezzo, e mette il silenziatore a quello che sta dietro, quello scandaloso obbrobrio, il monumento alle cose inutili, un pozzo di risorse senza fondo, mai entrato in funzione e solo inaugurato. La politica preferisce tacere.

E i grandi concerti e i numeri solleticano la politica, quella parte appariscente, che non riesce a trattenere la mano che appunta medaglie. Ma davvero si dubitava che la presenza sul campo di grandi professionisti come quelli della Shining Production, con la collaborazione con la Cooperativa Le Ragazze Terribili e  con Roble Factory , che il successo sarebbe stato di questa portata? Chi lo pensato è stato smentito, chi ci ha creduto sin dall’inizio gongola, a ragione.

Ma perché allora tutto questo clamore, condito con qualche vena polemica, tipico della rissosa classe politica nostrana? Domanda facile che ha una risposta altrettanto facile: perchè la politica, quella che ha gestito e amministrato la città nei cinque anni trascorsi non ha punti qualificanti da segnalare, quelle famose medaglie da appuntare sono di cartapesta. Ed è la ragione per la quale la politica, per trovare un punto di qualità, ovvero quello che è stato programmato e centrato come obiettivo,  fa rotta sull’unica cosa che ad Alghero ha brillato di luce propria: la stagione dei concerti e degli eventi. E non è un vanto, sicuro, è la certificazione che la politica ha invaso un contesto che si deve muovere con altre prospettive e con propria mission: promuovere Alghero e la sua destinazione, anche in forma indiretta. I veicoli pubblicitari sono stati gli artisti, gli eventi, che ad Alghero sono atterrati, è pacifico.

Facile cavalcare nomi di grido, fare i selfie, e rilanciarli sui social, ma la politica non è spettacolo. Sono due cose separate, divise da un solco profondo, se si confonde la linea di demarcazione, siamo nella confusione più totale, derubricando il politico a showman.

Tutto a posto quindi? Niente di nuovo e basta per Alghero che si canti e si balli? E ciò avvenga mentre la città langue, avvolta da tantissime problematiche, dove per capire la portate del casino ereditato, basta chiedere agli Assessori in carica: ognuno ha un proprio pianto, personalizzato. Non c’è settore che non urli di dolore, non c’è ambito che non necessiti di robuste iniziative politico-amministrative.

I problemi ci sono ed è tanta la smania di affrontarli e risolverli, che, in una corsa contro il tempo, e per far vedere un cambio di passo, si commettono persino grossolani errori. Da capire e perdonare, importante è non perseverare.

E in una ottica futura prossima, che riguarda il management della Fondazione Alghero, non è detto che non ci sia un cambio di strategie, dove una ventata di novità non sia bene accetta. Sarà una scommessa? Può essere! ma c’è odore di novità, volontà di provarci, e soprattutto tentare di portare in città, nel suo tessuto produttivo una ricaduta che non sia solo a parole. E sarà qui la grande scommessa. Ad Alghero i grandi eventi devono generar ricaduta, della qual cosa da tempo se ne chiede conto e non si trovano risposte. La norma di regole semplici di economia, recita che per ogni euro investito, la ricaduta dev’essere di tre. E allora fatti i debiti conti, e verificati gli investimenti, c’è ad Alghero un ritorno spalmato tre volte superiore?

Ecco da qui si parte, ancora una volta, sperando che un report che riguarda proprio i costi-benefici delle intraprese anche  nell’intrattenimento e nello svago, possa essere possibile, perché se è vero che siamo, e lo siamo,  la capitale indiscussa dei grandi eventi, quanto ci frutta questo primato?


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