Venerdì 4 Ottobre, aggiornato alle 21:58

VIDEO – Giampaolo Barcelloneta Frulio è la metamorfosi di un uomo

VIDEO – Giampaolo Barcelloneta Frulio è la metamorfosi di un uomo

A parlare di Giampaolo Barcelloneta, si rischia di scivolare nell’ovvietà scontata. E allora quello che ci proponiamo di fare, è provare almeno a raccontare di un uomo, Giampaolo Frulio, algherese che uno è uno scrigno misto di ingegno e mistero.

Chi lo incontra la prima volta, riceve la  sensazione di aver di fronte un uomo burbero, chiuso. E sbaglia.  Presto si lascia il passo al sorriso, all’eclettismo, a quel carattere istrionico che fanno di Giampaolo Barcelloneta Frulio un personaggio, senza ombra di dubbio.

Chi vede oggi quest’uomo nelle vesti di volta in volta di fustigatore, di uomo di indagine e inchiesta, con il suo celebre Agente 0010, in onda su tante emittenti sarde, crede di aver di fronte uno che scimmiotta il lavoro di altri, che magari hanno avuto più fortuna. Ma a ben vedere così non è. Quel che si vede è il risultato di un uomo nato ad Alghero, cresciuto nelle vie del centro storico, colto quanto basta, e poi soprattutto artista, dentro, perchè Giampaolo è un contenitore incredibile di talento, canta, suona, compone, presenta, una multi sfaccettatura che lo rendono unico.

In lui c’è quel fanciullino che non è mai morto, che da qualche tempo ha preso piede soprattutto in concomitanza con la dismissione del suo lavoro principale, quello che lo ha tenuto occupato per tanti anni in contesti a dir poco incredibili. Giampaolo Barcelloneta, non dimentichiamolo è stato un Carabiniere, indossa la  divisa non ancora diciottenne, e finisce in un contesto caldissimo, in Sicilia a Palermo,  dove la mafia imperversa e partecipa ad operazioni di primo piano nella lotta la criminalità organizzata.

Del suo vissuto ne parla poco, e quando lo fa,  lo fa con quella caratteristica tipica di quel Carabiniere che non ha mai smesso di portar la divisa addosso, lui uomo di legge, che la legge vuole che si osservi, sempre e in ogni contesto. Quando si parla di soprusi e illegalità gli si incupisce il volto, diventa  ingrugnito.

Perchè Barcelloneta ha un vissuto incredibile in Sicilia, quando già da allora, fra pezzi da 90 e improbabili boss, inforcava la chitarra per deliziare della sua voce e della sua musica i presenti.

Per il suo lavoro è stato anche insignito di medaglia al merito, il suo rapporto con l’arma è terminato nel 2016, ma mai finisce di parlare con un orgoglio smisurato di quella divisa che gli ha dato tanto e gli ha fatto conoscere un mondo, per qualcuno chiaroscuro ma per lui scintillante e affascinante. Il mondo del bodyguard istituzionale, a tutela di volti e personaggi di primissimo piano, politico, nazionale. È proprio dalla fine del suo lavoro principale, Giampaolo Barcelloneta Frulio cambia pelle, subisce una metamorfosi, si veste, forse dell’abito che ha avuto sempre con sé: fare l’artista. E non è un artista solo nel raccontar le sue inchieste, i suoi approfondimenti, ma è la sua capacità di essere istrionico, giocherellone, capace di farsi voler bene ma anche di essere odiato in maniera profonda. E’ il destino di chi dice, di chi fa, e trova per strada il malaffare riconducibile a certe persone che altro non possono fare se non mettere in moto la macchina dell’odio. Ma Giampaolo non ci fa caso, conosce molto bene le pieghe della nostra società e tira dritto punta a fare bene, con molta passione professionalità il suo lavoro, dove il giornalista si incrocia con la satira , con chi prende in giro il potente, di turno. Chi lo conosce, non ha che una scelta, apprezzarlo o tagliarlo definitivamente. Non ci sono vie mediane. Lui lo sa, e ne fa persino un vanto perché ama dire: io sono fatto così senza finzioni e senza inganni.

Il backstage per lui è il suo habitat, a Sanremo ha effettuato  servizi eccellenti, ha conosciuto artisti e li ha intervistati on un garbo incredibile.

Ora per lui c’è il palcoscenico, c’è l’apertura dei concerti dei Collage, il celebre complesso di Olbia che lo ha voluto fortemente con lui. Lascerà per qualche mese la cinepresa, la ricerca di temi e ambiti sociali nei quali e per i quali raccontare,  e si dedicherà unicamente al canto a quella musica che è la sua vita.

Quando si dice Nemo profeta in patria, calza perfettamente con Giampaolo Barcelloneta Frulio. Ad Alghero non trova spazio, il panorama musicale e artistico non lo accoglie, lo vede come un corpo estraneo, lui imperterrito continua per la sua strada, sa di essere apprezzato altrove, ed è riconoscente di questo, e tanto pure. Perché Giampaolo Barcelloneta non è uno, ma si sdoppia continuamente in quel gioco di comparire e scomparire che gli riesce davvero bene.

Se si ha la bontà di chiedergli a che cosa stia puntando, Giampaolo non lo dice perché è cosciente che la novità, quella che gli interessa, quella che lo conquisterà, deve ancora arrivare, in un gioco di ricerca continua, inseguendo un sogno, con quel fanciullino che si porta dentro che non si spegne mai, ed è il sale della sua vita quotidiana.

Gli ingredienti quotidiani sono di una semplicità devastante, sono il sorriso, la linearità, le amicizie, quelle vere, e buono ultimo la forma fisica, curata in maniera costante e maniacale.

 

L’ultimo lavoro  con Luigino Cossu per il lancio del CD  ” Radici ” con i testi di Andrea Columbano, mentre le musiche sono di Pino Ambrosio e Gabriele Oggiano.


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