Giovedì 24 Ottobre, aggiornato alle 9:07

Raniero Selva e il suo ruolo in Orizzonte Comune: ad Alghero non coordino e non costruisco ponti, lo facciano altri

Raniero Selva e il suo ruolo in Orizzonte Comune: ad Alghero non coordino e non costruisco ponti, lo facciano altri

Ci sono altre figure nel coordinamento cittadino io non coordino niente, Domenica mi sono incontrato con Franco Cuccureddu con il quale ho preso un cafè e ho chiacchierato di problematiche che esulano dal contesto locale. Ora voglio starmene un po’ lontano da questa confusione, in tutta verità”.

Io sono dentro il progetto regionale di Franco Cuccureddu, ma non  nel progetto cittadino del quale io facevo parte, ma dal quale mi sono un attimino raffreddato, perché non condivido gli atteggiamenti di alcune persone. Quindi preferisco farmi due chiacchierate con un amico ma niente di più, e non determino scelte o passaggi politici.

Sono le parole di Raniero Selva che ci tiene a mettere i puntini sulle “ i” , smentendo quanto da noi riportato ieri, chiamato in causa in quanto costruttore di un ponte fra Orizzonte Comune e un’area politica algherese, civica e di centro, di peso (LEGGI).

“Domenica con Franco Cuccureddu ( leader di orizzonte Comune ndr) ci siamo solo presi un caffè ci siamo dette cose che esulavano dal contesto locale, ma ad Alghero non sono partecipe attivo,  perché se  mi devo confrontare con gente che fino a ieri rappresentava altre aree politiche ,  non mi ci metto”.

Seppur non citando nessuno, Raniero Selva prende le distanze soprattutto da quelli arrivati in Orizzonte Comune con un percorso molto più vicino alla destra, di quanto non lo sia lui storicamente, uomo di centro sinistra.

Quel che è noto è che ad Alghero c’era un coordinamento di Orizzonte Comune che vedeva coinvolti lo stesso Raniero Selva, Antonio Cardin,  Christian Mulas con la supervisione di Franco Cuccureddu, il capo supremo che metteva il sigillo su tutto.

In quattro si dovevano condividere i percorsi, invece  ognuno ha proceduto in ordine sparso, con levate di scudi a difesa di un progetto che non ha respiro:  “mi sono un attimo defilato per  riflettere”- afferma Raniero Selva-   Qua si stanno predisponendo le liste ma come si può ben vedere ci sono più sigle che  liste, poi quando si stringono le fila, non si trova la chiusa in quel famoso numero 24.

Raniero Selva sosteneva che bisognava fare alleanza con chi non aveva i numeri per chiudere una lista, e lavorava alacremente per sistemare otto-dieci nomi di qualità. E i nomi che circola (va)no ancora oggi, dati verso Orizzonte Comune rispondono al nome di  Giampietro Moro, Francesca Carta, Giuseppe Fadda, Stefano Campus giusto per citarne alcuni, gente esperta, non frilli qualunque.

Ma i problemi sono sorti in seno a questo gruppo con l’arrivo di truppe soprattutto da destra.

Raniero Selva era per una lista forte, con nomi di peso, altri si oppongono, evidentemente questo ragionamento non  piace.

Ecco perché – afferma Selva –  in questo momento me ne sto in disparte e osservo, non costruisco nessun ponte con nessuno, e al contrario di quanto si voleva asserire  ieri nell’articolo, ho solo incontrato degli amici, lì è finito tutto. Ad Alghero  coordini chi deve coordinare. Poi a dirla tutta c’è un clima che non mi  piace, dove anche i rapporti con le persone si stanno incrinando irrimediabilmente” conclude.

Quindi giochi chiusi in Orizzonte Comune? Neanche un po’.  Si osserva, si cerca di capire e si valuta. Poiché non è tramontata l’idea che questa lista civica  possa ospitare un numero nutrito di candidati che hanno insiti anche buoni consensi.

È una partita a scacchi, anche dentro singole liste, dove si punta al massimo profitto, riempendola con poco peso. Strategia e miopia politica, sono tutti punti di vista, ma è chiaro che le liste si devono riempire non solo di nomi, ma di consensi. Perché ad Alghero, oltre le schermaglie pesanti fra opposti schieramenti, la battaglia più grande si deve ancora combattere, è la battaglie delle liste, tante in campo, anzi tantissime, ma terribilmente vuote.

 


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