Lunedì 7 Ottobre, aggiornato alle 22:00

Fa discutere il Capodanno di Alghero, quanto costa? Botta e risposta fra Camerada e Calvia

Fa discutere il Capodanno di Alghero, quanto costa? Botta e risposta fra Camerada e Calvia

Di ieri l’annuncio che ad Alghero il Capodanno sarà il più lungo della Sardegna, con tre giorni di grande musica, quelli finali, ma preceduti da un mese di eventi a contorno, tutti di ottimo livello.
I commenti  sono i più disparati, c’è  chi rimarca che la scelta della Fondazione Alghero è stata centrata, proponendo Ligabue il 31 dicembre, ma ancora prima il 29 dicembre Tedua insieme ad Anna , e poi il 30 dicembre “Voglio tornare negli anni 90” in Piazza della pace, quello spettacolo che quest’estate nell’Anfiteatro Graziani di Maria Pia,  addirittura spopolò.Un’offerta artistica variegata ed indiscutibile di buon livello che comunque fa discutere.
Gli eventi che la Fondazione Alghero propone nella nostra città, non sono solo quelli che si vedono con il botto alla fine dell’anno, sono quelli spalmati durante tutto l’anno.
Di questo bisogna tenerne conto soprattutto nella querelle che vi riportiamo.

Nunzio Camerada capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale, posta il manifesto del capodanno di Alghero, rimarcando che la scelta fatta dalla Fondazione Alghero con il suo presidente e il Cda, ha proposto nella Riviera del corallo il meglio possibile, in termini di costi e ricavi ipotizzati.

Proprio su questo accende la miccia Franco Calvia, che non è proprio l’ultimo arrivato,  ma è uno che nel mondo della canzone e dell’arte musicale si muove praticamente da sempre, nonchè uomo a suo tempo impegnato in  politica.  Bene questo,  nel profilo di Nunzio Camerada posta in commento che è tutto un programma: “quanto costa Ligabue? Vediamo se qualcuno si lancia e dice agli Algheresi quanto gli costa una serata da leoni e cento da C… ni”.

Raccoglie l’invito-provocazione lo stesso Camerada che scrive: Sinceramente non conosco le cifre esatte ma so per certo che la realizzazione di questo programma costa diverse centinaia di migliaia di euro e tu stesso che hai vissuto nel mondo dello spettacolo, sai che i cachet e le spese tecniche per eventi di questo tipo hanno costi importanti .

Puntualizza Nunzio Camerada,  che le ricadute sul territorio sono dimostrabili e incontrovertibili ma su tutte le manifestazioni che fanno si che Alghero sia annoverata tra le città più “interessanti” e attrattive della Sardegna.

Una presa di posizione che da sola basta per aprire un dibattito, per sviscerare il quale non basterebbero intere giornate. E’ il problema di sempre, il cruccio di chi amministra costretto sempre e comunque a dar conto di quanto si spende, soprattutto finalizzato a che cosa.

Alghero è una città in grande difficoltà per quanto riguarda la gestione complessiva del bene pubblico, con una situazione precaria di strade, marciapiedi verde pubblico, è chiaro che sentir parlare di eventi per i quali si spendono centinaia di migliaia di euro, fa storcere la bocca,  dimenticando che queste sono risorse che arrivano dall’industria turistica, da chi sceglie di visitare  Alghero,  i nostri attrattori, uno su tutti la Grotta di Nettuno, e che per l’industria turistica devono essere reinvestiti. In sostanza gli introiti che gestisce la Fondazione Alghero vanno unicamente indirizzati per la promozione, e la catalizzazione di persone della nostra città, tutto finalizzato a generare ricadute economiche,  sempre nel settore della ricezione  alberghiera e non e  della ristorazione.
Chiedere conto di un solo evento alla Fondazione, e quantomeno ingeneroso e soprattutto presta il fianco a una difesa che non ha bisogno neanche di grandi avvocati: la fondazione infatti non gestisce un solo evento alla fine dell’anno ma ha un ampio e variegato cartello di proposte musicali, teatrali, Concertistiche, dell’intrattenimento che spaziano dal jazz alla musica classica, che nessun altro in Sardegna (e pochi in Italia) possono vantare di avere.

Fra teatro Civico, Lo Quarter e Anfiteatro Ivan Graziani oltre 100 eventi in un anno. Per gli eventi all’Anfiteatro di Maria Pia, in tutto 9, si parla di oltrte 28 mila presenze, per il Piazzale de Lo Quarter si parla di un indice di riempiento pari all’80%.
La Fondazione Alghero, il presidente Andrea Delogu, il Cda con Sara Govoni e Pierpaolo Carta, hanno dato prova di saper programmare durante tutto l’anno un cartellone molto articolato. Pochi davvero possono dire che le Promozioni della Fondazione sono state un flop. Lo dicono i numeri, lo dicono le presenze, lo dicono il riscontro su tutti i giornali specializzati, quelli che veicolano assieme all’evento proposto la città di Alghero e la sua destinazione.
Ecco questo è il tema dei temi: riesce la Fondazione nella sua mission? Negare l’evidenza ci pare quanto meno disonesto intellettualmente parlando, se è vero come lo è che altre città hanno copiato il modello, poi ora Cagliari fra tutte, vuol capire meglio come la Fondazione abbia gambe, intuito e progettualità.
Poi se se vuol mischiare la critica all’Amministrazione, la gestione  politico-amministrativa di questa città, con la gestione degli eventi promozionali, è tutt’altra cosa, e francamente è come avventurarsi in una palude, certe discrasie sono evidenti e si commentano da sole.
In foto: Lazza lo scorso anno ad Alghero


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