Di seguito una dichiarazione del sindaco Mario Conoci e dell’assessora al Demanio Giovanna Caria sull’immobile del Caval Marì di Alghero, al centro dell’intervento dei Noe di Sassari (LEGGI) e inserito dall’Amministrazione comunale, per scelta della Maggioranza consiliare, tra i beni comunali meritevoli di riqualificazione e valorizzazione.
“C’è l’impegno alla ricerca di un soggetto qualificato e interessato alla riqualificazione completa dell’immobile, alla sua valorizzazione e gestione, individuando l’idonea attività da realizzare per reinserire lo stabile nel contesto socio-economico della città, in modo da migliorare l’offerta complessiva di servizi e proseguire nel percorso di recupero del patrimonio pubblico locale abbandonato avviato con determinazione negli ultimi anni dall’Amministrazione comunale”. Parole del sindaco di Alghero Mario Conoci, all’indomani dell’intervento dei militari del Noe di Sassari al Caval Marì, l’immobile di 503 metri quadri ubicato sulla passeggiata algherese, da numerosi anni degradato ma al centro della delibera nr.187 del 2022, con cui la Giunta ha individuato e dettato le direttive per la pubblicazione del bando su cui gli uffici stanno lavorando da qualche mese. Immobile – precisa Conoci – debitamente interdetto a qualsiasi utilizzo e oggetto di specifici divieti di accesso facilmente constatabili dalla cartellonistica. “Sullo stabile – ricorda l’assessora Giovanna Caria – l’Amministrazione comunale è in attesa di specifiche risposte dagli enti interessati, in quanto insistono competenze diverse e procedere alla pubblicazione del bando necessita di una lunga interlocuzione ed un approfondito dialogo tra i competenti uffici di Comune, Regione e Demanio dello Stato”, conclude la nota.
Era il Luglio 2022 , esattamente sei mesi fa la comunicazione del bando dell’Amministrazione
(LEGGI).
Ora si comunica che gli uffici Comunali ci stanno lavorando, i Noe nel mentre mettono i sigilli, e in città si riaccende la discussione. Quell’ecomostro, ubicato su un pezzo di scogliera, attaccato incessantemente dagli agenti atmosferici senza soluzione di continuità, ridotto davvero male, con parti lesionate e crolli, della superficie di circa 503 metri quadri, è meritevole di un progetto di recupero, in quanto patrimonio immobiliare pubblico, o ipotizzare un percorso di dismissione e abbattimento dell’immobile con riqualificazione dell’area, è davvero una bestemmia?