Primavera che propone appuntamenti sui 42km nelle grandi capitali europee e non. Da Parigi a Boston passando per Vienna, Madrid e Praga. Agenda fitta ma il fascino di correre lungo le strade cariche di storia della Città Eterna non tramonta mai. Si dice sempre che il fascino della maratona di Roma è rappresentato dal percorso. Chi corre a Roma corre attraverso la sua storia millenaria. Quarant’anni fa Roma celebrava la prima maratona di massa e la Capitale riscoprì il fascino dei 42,195km e della leggendaria corsa a piedi nudi di Abebe Bikila all’Olimpiade romana del 1960. A tutt’oggi chi scegli di correre la maratona di Roma lo fa per via del percorso, affascinante ma non proprio adatto a prestazioni super, prediligendo il fascino storico ed artistico che altre maratone non hanno ma che, invece, sono più generose dal punto di vista cronometrico. Il percorso romano, per quanto eletto dalla rivista Runner’s World come il più affascinante al mondo, non si addice però a super prestazioni cronometriche a causa di continui saliscendi e dei sampietrini presenti a tratti lungo la pavimentazione mista ad asfalto. Ma nonostante le anomalia del percorso la 27ma edizione della Acea Run Rome The Marathon ha visto crollare dopo undici anni il record della competizione per merito dell’etiope Fikre Bekele Tefera mentre regge il record femminile stabilito nel 2019. Quest’anno si è tornati ai grandi numeri del passato dopo l’edizione saltata per pandemia nel 2020 e l’Alba Race dello scorso settembre disputata a ranghi ridotti. Partenza da via dei Fori Imperiali, tra il Colosseo e l’Altare della Patria in piazza Venezia. Hanno dominato i colori della bandiera della pace ed il giallo e blu della bandiera ucraina. Temperatura ideale, 14°, con cielo coperto. In undicimila al via, suddivisi in tre “onde” in rappresentanza di 102 nazioni con l’Italia presente con quasi seimila atleti ai quali si aggiungono gli oltre mille runner impegnati nella maratona benefica a staffetta ed i cinquemila al via della Fun Race di 5 km, che quest’anno ha visto il ritorno in presenza dopo due anni. 42km lungo strade che trasudano storia. Le terme di Caracalla, la basilica di San Paolo fuori le mura e, dopo aver attraversato il Tevere, si arriva nella zona della piramide Cestia proseguendo verso un terzo di gara e passando per il Circo Massimo e l’isola Tiberina per arrivare sul Lungotevere fino all’altezza di San Pietro e Castel Sant’Angelo ossia la mezza maratona. Si continua verso Roma nord, il Foro Italico, Ponte Milvio, la moschea si gira verso sud lasciandosi dietro l’Auditorium Parco della musica. Ancora Lungotevere fino a piazza del Popolo e piazza di Spagna, nuovamente Castel Sant’Angelo per terminare ancora su via dei Fori Imperiali. La maratona di Roma è appuntamento fisso per l’Alghero Marathon che ogni anno presenzia con i suoi atleti alla gara nella Capitale e quest’anno ha schierato due portacolori. Per la padrona di casa, classe 1987, Norma Pasi è stata la terza maratona in carriera, tutte corse per le strade della sua città. Per lei è stata la quarta gara con i colori dell’Alghero Marathon dopo la mezza di Napoli, la RomaOstia dello scorso febbraio ed i 10km della Vola Ciampino di domenica scorsa chiusa con il terzo posto di categoria. La maratona di Roma è stata portata a termine con l’eccellente tempo di 3h35’33 alla media di 5’06/km e passaggio alla mezza dopo 1h44’31. Prestazione che le è valsa l’undicesima posizione tra le SF35 ed il 1102mo posto della classifica femminile. Ma soprattutto nuovo personale migliorato di ben quattro minuti. “Mi viene in mente una canzone di Achille Lauro, Ci sono cascato di nuovo – afferma Norma. Sì perché io ci sono cascata ancora. Mi ero ripromessa di smettere con queste distanze e con queste preparazioni estenuanti ed invece mi sono fatta trascinare dalla forza motrice del gruppo con il quale mi alleno alle 6 del mattino. Bello tutto, dalla partenza fino ad oltre metà gara. Dopo la salita della moschea ho perso qualche secondo, eravamo verso il trentesimo chilometro. Verso Ponte Milvio la fatica si faceva sentire ma grazie all’incitamento del mio amico Francesco che mi ha accompagnato per tutta la gara ho stretto i denti anche se ero cotta. Sapevo che a piazza del Popolo avrei trovato altri tifosi. Mentalmente aiuta tantissimo. Stavo per crollare: piazza Navona, piazza Venezia. Mi chiamano dalla folla e ho trovato l’energia per tagliare il traguardo.
Al debutto proprio a Roma lo scorso settembre sui 42km, Giacomo Carboni ha concesso il bis sulle strade romane. L’edizione 2022 è stato conclusa in 4h46’31 (2h06’ mezza maratona). In classifica 770mo posto tra i SM45 4372mo tra gli uomini.“Primi 25km senza problemi – spiega Giacomo Carboni – ma poi la mancanza di preparazione si è fat col freno a mano titta sentire infatti fino al trentottesimo chilometro ho alternato corsa e camminata, mi faceva male tutto. Dopo il quarantesimo, magicamente, ho ripreso a correre potendo sprintare fino al traguardo. L’arrivo è stato emozionante perché a causa del Covid non ho potuto allenarmi come dovevo e volevo. Nelle ultime due settimana ho intensificato gli allenamenti e sono riuscito a portare a casa un’altra medaglia da Roma”
courtesy di Marcello Moccia per Alghero Marathon