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VIDEO – “Le forme della Musica”, l’Istituto Musicale Verdi e Raimondo Chessa portano ad Alghero Lorenzo Palmeri, un grande artista tuttotondo

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  • 19 Dicembre 2024, 11:28
VIDEO – “Le forme della Musica”, l’Istituto Musicale Verdi e Raimondo Chessa portano ad Alghero Lorenzo Palmeri, un grande artista tuttotondo

𝗟𝗲 𝗙𝗼𝗿𝗺𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗠𝘂𝘀𝗶𝗰𝗮 è una mostra dedicata al rapporto tra il design, la musica e le sue “forme”.
In questo contesto, elementi sonori e materiali riescono a fondersi nella creazione di un sistema armonico che è il risultato della scrupolosa attività progettuale che Lorenzo Palmeri porta avanti da molti anni, dedicando parte della sua attività professionale proprio alle relazioni tra design e musica. La progettazione è, in questo caso, anche la realizzazione di relazioni intime che riescono a instaurarsi tra il musicista e il suo strumento. Gli strumenti musicali “sono tra gli oggetti più affascinanti dal punto di vista del progetto per la relazione tra persona e oggetto” afferma Palmeri. In questo senso l’attività progettuale di Lorenzo Palmeri va oltre l’ideazione, sondando aspetti quasi antropologici.

La grandezza di quest’uomo, molto più di quanto sia come architetto, designer, è contenuta in una breve intervista che di seguito vi proponiamo dove emergono tutte le sensibilità verso un mondo, quello artistico – musicale, che ha bisogno persino di una robusta cultura, dove la conoscenza si fonde con l’esperienza.

L’intuito dell’Istituto Musicale Giuseppe Verdi di Alghero, con  le due colonne portanti quali sono Giusy Piccone e Uccio Oppes, che hanno trovato nell’Architetto Raimondo Chessa, una valida sponda per dare corpo a un grande progetto, che ha ricevuto  il consenso e il plauso di tutti, ripaga dalle fatiche che una intrapresa del genere comporta.

 

 

I protagonisti

Lorenzo Palmeri, architetto, si occupa di progettazione, attivo nei campi del design, architettura, art direction, insegnamento, composizione e produzione musicale.
Tra i suoi maestri Bruno Munari e Isao Hosoe con cui ha collaborato per diversi anni.
Ha progettato tante cose: abitazioni, negozi, chitarre, lampade, vasi, tavoli…, cioccolatini.
In veste di art director ha seguito vari progetti e percorsi aziendali, tra questi Invicta, 2007; DesignRe; Lefel (progetto di design dell’editore Feltrinelli) 2009-2010; Arthemagroup, 2010; Stone Italiana dal 2012.
Si occupa inoltre di didattica dal 1997, insegnando presso le più rinomate scuole di design nazionali e internazionali.
In campo musicale ha scritto colonne sonore per teatro e installazioni. Nel 2009 è uscito l’album “preparativi per la pioggia”, con la collaborazione di Saturnino al basso e Franco Battiato. A fine 2014 è uscito “erbamatta”, suo secondo album.
Ha partecipato a numerose mostre collettive e personali.
I suoi progetti hanno vinto e sono stati selezionati per importanti premi nazionali ed internazionali.

𝗥𝗮𝗶𝗺𝗼𝗻𝗱𝗼 𝗖𝗵𝗲𝘀𝘀𝗮
Architetto da sempre interessato alla progettazione architettonica, acquisisce, durante gli studi universitari presso la facoltà di architettura di Genova, una importante esperienza all’interno dello studio RPBW Renzo Piano Building Workshop.
Titolare dal 1998 dello STUDIO DA+U, si occupa di progettazione architettonica, allestimenti, interior design. Nel corso degli anni ha approfondito i temi collegati al restauro e al recupero architettonico.
Nel 2010 fa parte del team di Design d’Autore, autorevole rivista (digital) internazionale nel campo del design, nel 2018 il team chiude un contratto per l’acquisizione della rivista da parte del Gruppo Mondadori mantenendo comunque fino al 2020 il rapporto con il Gruppo Mondadori come editor della rivista.
Recentemente ha curato una serie di mostre e allestimenti: nel 2019 l’allestimento della mostra per il Festival Di:segni – Intersezioni tra fumetto, illustrazione, cinema, teatro e musica; nel 2020 per il Festival letterario Dall’altra Parte del Mare l’allestimento della mostra dedicata a Sergio Staino e alle sue vignette e nel 2022 l’allestimento urbano Città in Nero nato per la XIII edizione di Florinas in giallo con il progetto temporary city dell’artista Nicola Filia


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