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L’Accademia Sarda del Lievito Madre ha contribuito all’organizzazione della IV^Settimana della Cucina Italiana nel Mondo che si svolgerà a Parigi

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  • 15 Novembre 2024, 19:26
L’Accademia Sarda del Lievito Madre ha contribuito all’organizzazione della IV^Settimana della Cucina Italiana nel Mondo  che si svolgerà a Parigi

Ogni anno il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale promuove “La Settimana della Cucina Italiana nel Mondo”, un evento che si svolge in tutti i continenti con l’obiettivo di diffondere le radici e le tradizioni culinarie italiane.
Nel contesto di questa iniziativa, il 21 novembre prossimo a Parigi, sarà presente anche la Sardegna.
Infatti, l’Accademia Italiana della Cucina – delegazione di Paris-Montparnasse è da molti anni attivamente impegnata, sotto il patrocinio del Consolato Generale d’Italia a Parigi, nella
promozione della Settimana della Cucina Italiana nella capitale francese, organizzando conferenze tematiche seguite da una degustazione, per fare conoscere i prodotti, la cultura e le tradizioni culinarie regionali italiane.
Negli anni passati, sono state invitate la Sicilia, la Toscana, la Calabria. Quest’anno la regione ospite sarà la Sardegna.
Il titolo del tema dalla conferenza, che si terrà il 21 novembre prossimo nei locali del prestigioso lycé  hôtelier Guillaume Tirel di Parigi, è ‘’I PANI RITUALI IN SARDEGNA, UN PATRIMONIO DA SALVAGUARDARE’’. È stato ideato da Gian Paolo Cossu, vice-delegato dell’Accademia Italiana della Cucina di Paris-Montparnasse e caldamente sostenuto dalla delegata Laura Giovenco- Garrone.
Oltre alla delegazione di Paris-Montparnasse dell’Accademia Italiana della Cucina, che ne ha curato il coordinamento, il programma dell’evento coinvolge i protagonisti seguenti: il lycée hôtelier Guillaume Tirel di Parigi e il preside Roberto Ghin, che ospiterà l’evento; l’Istituto alberghiero Costa Smeralda di Arzachena – che preparerà il menù della degustazione – sarà presente con una delegazione di docenti e alunni, oltre che al preside Antonello Pannella; l’editore Carlo Delfino, che ha pubblicato vari libri sul tema dei pani rituali tra cui ‘’La Sacralità del Pane in Sardegna”; il presidente e il vicepresidente dell’Accademia Sarda del Lievito Madre, Giovanni Antonio Farris e Gianfranco Porta, che faranno conoscere ai parigini i pani sardi fermentati con il lievito madre; Stefano Lavra, Presidente dell’ISRE – Istituto Superiore Regionale Etnografico, che introdurrà la conferenza con una relazione sui pani rituali della Sardegna.
Sarà presente anche l’Assessore Regionale al Turismo, Franco Cuccureddu, perché le tradizioni culinarie della Sardegna s’inseriscono nel modello di sviluppo per il turismo sardo che valorizza patrimonio, tradizioni, territorio e comunità.
Durante la conferenza, verrà proiettato un filmato che presenterà le principali fasi della preparazione di un pane rituale del raccolto: ‘’su mannuju” di Olmedo, in provincia di Sassari.
L’editore Carlo Delfino, nel corso di un’intervista condotta da Gian Paolo Cossu, spiegherà l’importanza di questo patrimonio culturale immateriale rappresentato dai pani rituali della Sardegna, che, nonostante gli sforzi di alcuni – gruppi o individui – è a rischio di estinzione e necessiterebbe misure urgenti di tutela, di promozione e di valorizzazione.
La conferenza sarà seguita da una degustazione a buffet di alcuni piatti tradizionali sardi a base di pane, che affondano le loro radici nella tradizione millenaria dell’Isola, piatti scelti dai docenti dell’Istituto Alberghiero di Arzachena e preparati dagli allievi e chef delle due scuole alberghiere, l’Istituto Costa Smeralda di Arzachena e il Lycée Tirel di Parigi.
Spiegano Laura Giovenco, Delegata e Gian Paolo Cossu, Vice-delegato dell’Accademia Italiana della Cucina – delegazione di Paris-Montparnasse: “Siamo molto felici di accogliere a Parigi la Regione Sardegna, in questa IX Settimana della Cucina Italiana, per presentare i Pani Rituali dell’Isola, un argomento che si inserisce perfettamente nel tema di quest’anno, legato alle radici e le tradizioni. In
particolare, troviamo estremamente interessante parlare di un aspetto meno conosciuto del pane, che da “alimento” diventa “simbolo”, assumendo dimensioni di ritualità e di sacralità”.
Il Preside dell’Istituto alberghiero Costa Smerala di Arzachena, Antonello Pannella, dichiara: “Per il nostro Istituto, questo evento rappresenta una opportunità di allargare i nostri contatti internazionali; i nostri allievi parteciperanno a varie masterclass nei locali e con gli allievi del rinomato
Lycée Hotelier Tirel di Parigi, e saranno, assieme ai loro docenti, gli ambasciatori delle tradizioni culinarie dell’Isola, preparando, per un pubblico di intenditori, un assaggio di antichi piatti sardi a
base di pane, che sicuramente sono introvabili nei ristoranti italiani della capitale francese.” Per l’editore sassarese Carlo Delfino, “La Sardegna ospite dell’Accademia della Cucina Italiana a Parigi ha un significato particolare, forse unico, perché sarà l’occasione per parlare dei pani rituali della nostra Isola, un patrimonio da salvare e da promuovere ma anche da candidare all’Unesco come bene immateriale con una storia millenaria”.
Il Presidente dell’Accademia Sarda del Lievito Madre, Giovanni Antonio Farris, indica: “Per la nostra Accademia, partecipare a questo importante evento di Parigi significa presentare al mondo non solo il grande patrimonio dei pani – sia da tavola che cerimoniali – presenti in ogni angolo della Sardegna, ma anche, e soprattutto, lo “strumento fermentativo” per ottenerli: il lievito madre”. Stefano Lavra, presidente dell’ISRE – Istituto Superiore Regionale Etnografico sottolinea: “Siamo davvero felici di essere presenti a Parigi in occasione di questo evento importante per la Sardegna: si collega pienamente con la missione del nostro Istituto, che ha sapientemente documentato, catalogato e conservato l’immenso patrimonio culturale Sardo legato ai pani rituali. I pani cerimoniali sono da sempre un elemento centrale della vita sociale e culturale del popolo sardo, ricco di significati, dalla nascita fino alla morte di ogni individuo, capace di creare coesione e, contemporaneamente, di manifestare un’identità sociale unica e distinta dalle altre


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