Comunicato stampa
“In un’ epoca in cui obiettivo dichiarato come primario dall’ Unione Europea è quello di ridurre al 100% le emissioni di CO2, risulta obiettivamente difficile comprendere le ragioni dell’attuale amministrazione comunale algherese per il no all’utilizzo di un mezzo in grado di garantire fin da subito tale obiettivo, per di più in un’area ad alta vocazione turistica ed ambientale. Il treno ad idrogeno, per costi di realizzazione e di mantenimento, rappresenta attualmente il miglior mezzo di locomozione mai realizzato e, non a caso, altre regioni come la Lombardia si apprestano a farlo entrare in servizio, entro la fine del 2024, in Valcamonica, località anche ad essa ad alta vocazione turistica.
È la soluzione più avanzata dal punto di vista tecnologico, finanziabile con fondi europei del PNRR. Le eventuali soluzioni alternative non reggono il confronto in termini di vetustà di nsoluzioni tecnologiche (che eventualmente sarebbero già da “aggiornare” nell’immediato futuro), di l’impiego di altre risorse pubbliche di finanziamento e di impatto ambientale.
D’altronde, una delle principali ragioni per il no da parte di questa amministrazione, a quel che è dato da leggere sugli organi di informazione, risiederebbe nel fatto che per gli Algheresi sarebbe scomodo raggiungere l’aeroporto perché sarebbero “costretti a posteggiare alla Petraia”, in certi casi lontano dalla loro abitazione. Beh, ad un simile argomentazione è facile rispondere che quello di cui si discute non riguarda solo il mezzo che gli Algheresi devono utilizzare per raggiungere l’aeroporto, ma di un mezzo destinato a collegare l’aeroporto di Alghero con tutto il nord ovest, in primis la Città metropolitana di Sassari, che dovrebbe finalmente diventare operativa nei prossimi mesi, ma anche Porto Torres ed il suo porto. Senza contare che nessuna città, anche di grandi dimensioni, ha un servizio di collegamento per l’aeroporto come prospettato dall’amministrazione, evidentemente anche per ragioni economiche perché il tipo di utenza urbana è ben diversa dalla utenza che si deve recare all’aeroporto.
Insomma le ragioni per il no prospettate dalla Amministrazione Algherese sono piuttosto deboli, per non dire inesistenti a fronte dell’opera che si intende realizzare.
Ma vi è anche di più- Infatti, oltre all’ indiscutibile connubio tra il tipo mezzo utilizzato ed il rispetto ambientale in una zona che fa del turismo il suo principale motore economico, le ragioni del SIi sono anche altre e legate alla crescita economica del territorio. L’utilizzo del treno ad idrogeno, infatti, consentirà lo sviluppo di una filiera attorno all’idrogeno nelle zone industriali di San Marco e non solo, con nuovi posti di lavoro e lo sviluppo di nuove competenze in linea con quelle che saranno le figure lavorative più richieste nel prossimo futuro. Insomma, una grande opportunità per Alghero e per tutta la Sardegna per creare un polo industriale fin da subito al passo con i tempi con quello che sarà perlomeno secondo autorevoli studi economici, il mercato dei beni, dei servizi e del lavoro del domani, chiude la nota di Gianfranco Langella Segretario Nazionale DDI