Il Ministro dell’Ambiente della Transizione Ecologica ha bocciato un progetto che prevedeva l’installazione di un parco agri voltaico tra Olmedo e Sassari su 400 ettari di territorio. Era una proposta dell’inglese Lightsource Renewable Energy, la bocciatura è arrivata al termine della procedura di valutazione di impatto ambientale (VIA), che ha avuto inizio nel 2023. Di fatto si è bocciato un progetto accogliendo le obiezioni sollevate da parte di tutti gli enti chiamati a dare il loro parere, in una zona dove alla fine risultava un accumulo mai visto prima, con la presenza di pannelli fotovoltaici che sarebbe andata a lambire corsi d’acqua, soffocando nuraghi, siti archeologici che invece vanno assolutamente tutelati insieme al nostro paesaggio.
Ironia del caso il progetto si chiamava Olmedo, con un intervento che prevedeva un impianto agri voltaico con potenza pari a 132,126 MWp, e comprendeva persino il sistema di accumulo e le opere di connessione alla RTN.
I territori di Olmedo e Sassari interessati appunto da questo tipo di progetto, è stato evidenziato soprattutto dalla Soprintendenza Archeologica, presenta un’altissima concentrazione di siti archeologici.
I pannelli arrivavano a una distanza di circa 130 m dal Rio su Mattone, e con altre osservazioni è stato espresso parere contrario alla realizzazione dell’intervento.
A questo è sommato anche il parere del Corpo Forestale dove è stato certificato che le aree possiedono requisiti assimilabili a un bosco, poiché macchia mediterranea a diversi stadi di sviluppo.
Anche la Regione aveva preso le distanze scrivendo che le aree interessate erano in parte vincolate dal PPR.
Il Ministero si è espresso affermando che il suo ruolo deve tendere ad applicare i principi secondo i quali la tutela del paesaggio è volto a riconoscere salvaguardare ove necessario recuperare i valori culturali che esso esprime . Altro parere negativo da parte della direzione generale dell’Ambiente e della regione Sardegna.
Come si vede tutta una serie di pareti negativi hanno portato a una cassazione del progetto ed è stata la soprintendenza speciale del PNRR che ha espresso parere tecnico istruttorio negativo, non c’è compatibilità ambientale, chissà se ora ci sarà qualche ricorso al tribunale amministrativo, da parte della società inglese.