Giovedì 24 Ottobre, aggiornato alle 9:07

Elezioni – Noi RiformiAmo Alghero ha fatto la differenza, determinante la sua collocazione a sostegno di Raimondo Cacciotto. Ora gli incarichi

Elezioni – Noi RiformiAmo Alghero ha fatto la differenza, determinante la sua collocazione a sostegno di Raimondo Cacciotto. Ora gli incarichi

Finiti i brindisi, gli abbracci e saluti alla vittoria, per Raimondo Cacciotto si avvicina a grandi passi il tempo di prendere per mano il manuale Cencelli. Sette assessorati, quattro partecipate e il Distretto rurale, sono sul tavolo del primo cittadino che attendono di essere suddivisi con incarico e delega formale.

Sono otto i partiti che hanno consentito la vittoria di Raimondo Cacciotto, fra di loro due hanno avuto un ruolo di primo piano, il Partito Democratico che ha conseguito 2754 voti, pari  12,72% punti percentuale  e Noi riformiamo Alghero che ha conseguito 2563 voti,

Noi riformiamo Alghero sono i veri vincitori di queste elezioni. I centristi sommatoria dei Riformatori e della Civica Noi con Alghero, sono stati loro che con il loro consenso hanno determinato la vittoria di Raimondo Cacciotto in maniera inequivoca, e a dirlo sono i numeri. Se è vero che fra Raimondo Cacciotto che ha avuto  con le sue liste 12.373 voti, e Marco Tedde che ha preso insieme alle sue liste 10.138 voti ,  c’è una differenza di 2.235 voti, va da se che la dote portata da Noi riformiamo Alghero è stata decisiva, e addirittura supera il divario esistente e lo consolida portando in dote 328 preferenze in più, attestandosi alla fine a 2.563  voti totali. Quelli che hanno fatto la differenza, derminanti ai fini della vittoria.

I centristi per  191 voti  in meno, non hanno la leadership della coalizione, una impresa sicuramente,  posto che si sono strutturati in meno di 40 giorni proprio a ridosso delle elezioni.

E proprio in questa grande area di centro si concentrano le attenzioni degli alleati. Un centrone che conta non solo sulla lista Civica, ma persino sul neonato PD, che ha dentro componenti, che  per percorso e cultura sono molto vicine  a quell’area centrista e moderata più di quanto lo siano verso la sinistra e il M5S.

E da questi due partiti si parte per la suddivisione degli incarichi che avverrà, come intuibile pesando i risultati di ognuno, con un pendolino elettronico. I due partiti leader della coalizione, hanno espresso entrambi quattro consiglieri Per loro ci potrà essere la prima scelta, molto ambita, almeno in questa prima vigilia, queste prime giornate, ovvero  la carica di presidente del consiglio comunale. Nomi, supposizioni, viaggiano nel borsino delle scommesse, facendo salire o scendere le quotazioni di ognuno, centelinate a mezzo stampa amica, più di quanto non facciano gli attori, tutti, molto cauti e poco propensi a giocare d’anticipo e bruciarsi.

Raimondo Cacciotto osserva, ascolta e non proferisce parola. l’equilibrio  la sua dote principale, compresa  la pazienza, non si possono sfilacciare in questo momento. La garanzia di tutto e per tutti è proprio lui, sa di avere gli occhi di una intera città addosso, non solo dei suoi detrattori politici, si muove con molta autorevolezza, fa vedere quello che vuole, fa sentire quello che piace, ma ha dentro di se un quadro molto chiaro della situazione, compreso il sapere cosa ha  in casa

Quel che è certo è che mai come questa volta la presidenza del Consiglio è stata così ambita. evidentemente il ruolo ricoperto da Lelle Salvatore per 5 anni, è stato di grande insegnamento.

Se come si ipotizza Noi riformiamo Alghero e PD puntano ad avere due assessorati, o in subordine,  due incarichi pesanti ciascuno, la conseguenza immediata, o quasi, è che per gli altri rimane pochetto. Si pensi ad Alleanza Verdi  Sinistra che avendo due Consiglieri è in una botte di ferro alla stessa stregua d Futuro Comune ( che ha in quota il fardello del Sindaco), ma poi per il Movimento cinque Stelle, Città Viva, a Orizzonte Comune ci sarà un posto al sole? Di fatto il lato sinistro  della coalizione, potrebbe trovarsi emarginato con un ruolo del tutto secondario.

Ecco, siamo alla viglia del sedersi intorno a un tavolo, con il manuale Cencelli  in una mano e la consapevolezza che qualcuno dovrà ingoiare amaro, o se si preferisce contenersi, perchè fra incarichi assessoriali e partecipate, non c’è possibilità che tutti vengano accontentati, allo stesso modo e allo stesso valore, ma è chiaro altrettanto che quando ci si unisce, ci si batte, e si viene eletti per fare il bene della città, si fà un passo indietro, e si mettono da parte appetiti ed egoismi.

 


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