Sabato 27 Luglio, aggiornato alle 19:58

VIDEO – Ora la Posidonia è arrivata anche nel salotto di Alghero sotto la Torre Sulis. E ora?

VIDEO – Ora la Posidonia è arrivata anche nel salotto di Alghero sotto la Torre Sulis. E ora?

L’enorme distesa di Posidonia, di fatto nel cuore di Alghero, deve accendere il dibattito e provocare una seria riflessione.

Sotto la Torre di Sulis, davanti all’ex hotel Exit ora Alberghiero, a memoria di chi scrive, mai è stata vista una imponente presenza di Posidonia di queste proporzioni.

 Queste proporzioni imponenti di vegetale ora migrano, abbandonando il litorale della  spiaggia algherese, per occupare ampi spazi di scogliera, che sono la bellezza di Alghero.

La Posidonia, in queste proporzioni, deve preoccupare, perché i fenomeni putrefattivi di questo vegetale, proprio a ridosso della parte bella di Alghero, comprese numerose attività produttive e di ristorazione, sono un’autentica iettatura.

Una porzione così importante di litorale ricoperta di Posidonia, ma altrettanto si vede a ridosso del Riservato, vicino al alla spiaggia di Las Tronas, indicano che in questa città questo fenomeno deve essere ricondotto verso l’alveo della gestione possibile, pena un danno, non solo d’immagine, ad oggi poco quantificabile.

Chiedere per credere a quelle persone che risiedono nella stazione di stoccaggio di San Giovanni, dove gli odori nauseabondi, dello zolfo che fuoriesce dai fenomeni putrefattivi,  rendono talvolta l’aria irrespirabile.

Ecco Alghero non si può permettere di essere pervasa da questi odori da nord a sud. Se la Posidonia sta facendo rotta sulle scogliere di Alghero ci si deve interrogare del perché ci siano così tanti e imponenti volumi. perchè la Posidonia è talmente tanta che è difficile la sua gestione complessiva.

E allora bisogna cominciare a mettere nel conto seriamente che qua ci vuole una task force di studiosi che analizzi il motivo di tanta proliferazione nel Golfo di Alghero che, come intuibile non è solo derivata dallo stato di solubilità del mare.

Noi da tempo sosteniamo che la concimazione che avviene in maniera continua e irreversibile del nostro Golfo con le acque che si riversano dal nostro depuratore di San Marco, possono agire da concimazione non voluta, ed è qui che forse bisogna concentrare le forze per capire come si può intervenire per evitare che una città, possa essere pesantemente penalizzata da un vegetale che di colpo diventa un problema.

Il litorale è interessato da un via vai di camion che rimuovono la Posidonia della spiaggia, come da cronoprogramma, ma nelle scogliere le pale meccaniche non possono intervenire e il danno, conseguente è solo intuibile. E allora chi muove la prima pedina?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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