Giovedì 24 Ottobre, aggiornato alle 9:07

Marco Tedde candidato del Cdx a Sindaco di Alghero da una parte, Raimondo Cacciotto sembra il predestinato dello schieramento opposto

Marco Tedde candidato del Cdx a Sindaco di Alghero da una parte, Raimondo Cacciotto sembra il predestinato dello schieramento opposto

Fine della Settimana  Santa, chiusa la passione e la resurrezione, si ritorna alla quotidianità.

Si va ora a grandi passi verso le elezioni comunali.

Si intensificano le riunioni nei due schieramenti di centrodestra e di centro sinistra (o campo largo che si voglia chiamare, ma le carte ancora non si scoprono. È un pur parler, si parla di intenti, di convergenze.

Dell’idea che si ha della gestione di questa città, che a essere cattivi si può derubricare tutto ad aria fritta.

Ad Alghero da tempo ormai si sa che cosa ci vuole, si sa persino cosa manchi, i partiti fanno salti mortali per cercare di chiudere le alleanze che possano sfociare poi in una vittoria.

E per vedere le forze in campo proprio ad Alghero non si può non leggere il risultato delle elezioni del 25 febbraio. Le due forze in campo, quella del campo largo con Alessandra Todde e quella del centro destra con Paolo Truzzu, danno uno spaccato di quella che è la realtà algherese. A leggere i numeri, dove non può rimanere fuori la variante di progetto Sardegna di Renato Soru, le forze in campo sono quasi alla pari.

Il centro destra è il centro sinistra ad Alghero, che potremmo tranquillamente dire i due schieramenti in campo, sono divisi da circa 500 voti. Uno scarto esiguo che dimostra come la situazione algherese di scontato non abbia nulla.

Nel ginepraio di partiti presenti è cominciata persino la scomposizione, interna. Ci sono migrazioni in quel “centro” che si dimostra catalizzatore di persone moderate. Altri hanno chiesto mani libere perché vogliono valutare bene la situazione locale.

E  si incomincia a parlare di candidature (ora in  maniera uffciosa). Pretendenti tanti, veti in campo altrettanti, e allora si va avanti a incontri allargati, oppure si sceglie la forma bilaterale, per guardarsi dire e non dire, dove l’obiettivo principale è capire, per ipotesi dove ci si possa indirizzare.

Nel centro destra algherese in campo un paio di  opzioni, Forza Italia non nasconde la volontà di esprimere un proprio candidato, ma fa altrettanto il gruppo di Riformatori Sardi, mentre al momento da parte di Fratelli d’Italia non si manifesta alcuna volontà.

Nel campo largo quell’ammucchiata sta stretta a qualcuno, ma tant’è, bisogna stare insieme e sopportarsi ( sin che si può). Il nome che viaggia con discrezione, senza che altri se ne propongano, è quello di Raimondo Cacciotto. Sembra proprio il predestinato alla candidatura alla carica di Sindaco. Altro non si sente e non si vede.

Nel centrodestra ad oggi il più accreditati, in forza dei numeri che  vantano, sono Pietrino Fois dei Riformatori Sardi e l’uomo che potrebbe ricompattare il centrodestra algherese se decidesse di rompere gli indugi e mettersi in disponibilità, Marco Tedde, dove le sue quotazioni sono salite vertiginosamente in queste ore.

Si parla di decisione avvenuta al tavolo del centro destra sardo, che oltre che scegliere il perimetro della coalizione, intravvede il metodo. Per Cagliari si ipotizzano le primarie, mentre per Sassari e Alghero si “ragiona” ma i giochi sono molto avanzati, quasi fatti. A Sassari non si fa mistero che in campo possa esserci il Magnifico Rettore Gavino Mariotti, mentre per Alghero tutti gli indizi portano a Marco Tedde.

Oggi Martedì altra riunione del tavolo del centro destra, per chiudere e trovare la quadra. E si finisce per aver chiuso per Sassari e Alghero: Marco Tedde è stato indicato alla carica di Sindaco

E proprio mentre si paventa un accordo collegiale e condiviso nel perimetro del centro destra sardo, ad Alghero  si annuncia una riunione di un altro pezzo del centro destra, per intenderci quello che non vuole Forza Italia. E Alghero rischia di diventare un caso e incontrollabile, dai dirigenti di partito regionali.

Ora che Marco Tedde è stato investito ufficiosamente dal tavolo del centrodestra, allo scoperto dovranno uscire coloro che dissentono, e sarà il momento topico in cui la politica e i suoi rappresentanti si palesano anche agli occhi degli elettori, perchè se i patti furono onorati cinque anni fa, a costi altissimi, pacta sunt servanda anche ora. O no?

 


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