Ad Alghero pare si stia aprendo un nuovo fronte polemico sul versante ambientale. Nel mirino ora c’è la concessione di cui è destinataria la Società Bagni di Corallo che in località Calabona ha chiesto e ottenuto una concessione demaniale per realizzare una pedana prendisole e un pontile galleggiante (LEGGI).
Un iter incominciato nel 2020, che ora dopo quattro anni, ha avuta l’autorizzazione, e si comincia a realizzare.
Un intervento che riguarda la realizzazione di una piattaforma distribuita su più livelli, dove si prevede essere realizzata in TEC, e suddetta piattaforma verranno inoltre posizionate un chiosco bar è un deposito attrezzature a servizio della balneazione. Alla piattaforma sarà inoltre collegato un pontile che permetterà l’attracco di piccole imbarcazioni. Le suddette strutture sono richieste a carattere temporaneo per un periodo superiore a 120 giorni è inferiore a 180 giorni, quindi da Giugno a Settembre. Ora nel vedere che nei giorni scorsi la società destinataria della concessione ha incominciato i lavori di Ingegneria ambientale, che hanno visto all’opera i mezzi meccanici per sistemare l’area, compresa la piantumazione di alcune essenze nuove per l’area, sono iniziate le contestazioni (LEGGI).
Da qui sono iniziate le polemiche. È come ormai da tempo in città accade, i fautori favorevoli e i contrari sono equamente divisi fra chi vede positivamente l’installazione di una pedana e relativo pontile con servizi annessi, compreso un punto di ristoro adagiato sulla scogliera, che ridisegna il futuro di quello spazio dove il mare il vento erano dominanti su scogli punciosus di arenaria, unici per caratteristiche geo morfologiche, e chi prende atto e si oppone, che ad Alghero si sia aperto un nuovo fronte per utilizzare le parti di costa e scogliere che devono far posto nuove concessioni demaniali.
Ed è partita la polemica, con una parte politica che è scesa in campo, criticando l’intervento senza dubbio alcuno, come ad esempio ho fatto il neo consigliere regionale Valdo Di NOLFO, che ha parlato di Opera di ingegneria lessicale per avere il via libera, ma gli algheresi vogliono Calabona per tutte e tutti, basta privatizzazioni”.
Qualche anno fa Valdo Di NOLFO chiese un accesso agli atti al Comune di Alghero e altrettanto avvenne per il tramite del consigliere regionale Gianfranco Satta (LEGGI) perché volevano vedere chiari termini della concessione, poiché si sostiene da allora, che in mancanza di Piano di Utilizzo dei Litorali manca una base normativa. La stessa consigliera comunale del Movimento Cinque Stelle Maria Antonietta Alivesi, non usa mezzi termini nel contestare la procedura attivata.
E come detto si rimette in moto la macchina della contestazione. Martedì scorso, un gruppo di attivisti si è dato appuntamento proprio a Calabona, dove ha trovato i destinatari della concessione che non hanno esitato ad affermare che loro si muovono in osservanza delle norme, che mirano a pulire e rendere fruibile una zona degradata.
Pare che sia partita una nuova richiesta di accesso agli atti per vedere i termini di questa nuova autorizzazione, risalente all’aprile del 2023 dove la Società Bagni di Corallo è destinataria di una concessione e del progetto ad essa collegato.
Quel fronte roccioso, impervio, fatto di scogli appuntiti lavorati in millenni dal vento e dal mare, verrà riqualificato ad uso turistico.
Quel che è certo è che l’area, che si compone di spazi e viabilità completamente sterrati, subirà modifiche, se in quel contesto è prevista l’installazione di un servizio di questa portata. Una viabilità abbastanza caotica, in un contesto fragile, della costa algherese che per caratteristiche botaniche e geomorfologica non ha eguali nella zona.
E la contestazione, che viaggia attraverso le chat di WhatsApp, se non nelle pagine Social, potrebbe sfociare nella giornata odierna in un altro sit in proprio in zona.
Come detto all’inizio, un altro fronte si sta aprendo, un altro caso Punta Giglio, questa volta costruito e nato dentro Alghero.
La storia è solo all’inizio ed è difficile in questo frangente sapere come andrà a finire, posto che in maniera incontrovertibile i lavori sono incominciati, nessuno li ha contestati, fra gli organi deputati al controllo, che nella nostra città davvero pochi non sono.