Sabato 27 Luglio, aggiornato alle 19:58

E’ morto Tore Pintus. Antonio Moro: “sei stato la mia forza e il mio coraggio”

E’ morto Tore Pintus. Antonio Moro: “sei stato la mia forza e il mio coraggio”

Ci ha lasciato Tore Pintus. Ad Alghero era conosciutissmo, ed era il leader indiscusso del Psd’Az.

Politico di lunga militanza, esordisce da giovane nella vita politica cittadina candidato ed eletto nelle file del Psdi, da allora, subito dopo, sposò la causa sardista e per quarant’anni circa ne seguì le vicende a livello locale e Regionale. Fu Assessore all’Urbanistica quando Sindaco era Mino Sasso. Nel 2014 per un soffio non venne eletto Consigliere Regionale sempre con i quattro Mori. E’ stato il fautore e ha perseguito con tenacia la candidatura, con la vittoria alle elezioni nel 2019, del primo Sindaco di Alghero Sardista.

Prendiamo in prestito il post del suo grande amico e compagno di Partito da una vita, Antonio Moro, che da Assessore lo volle al suo fianco nello staff. Parole toccanti, rese da una persona che conosce profondamente Tore Pintus in tutte le sue sfacettature, debolezze comprese.

Ci sono maestri che non fanno lezioni ma dai quali impari cosa è la vita- scrive Antonio Moro –
Il tuo esempio è stata la più bella lezione mai avuta.
La tua amicizia il regalo più prezioso che abbia mai ricevuto.
La mia impotenza davanti alla tua sofferenza è stata la più grande sensazione di vuoto che abbia mai provato.
La dignità con la quale hai affrontato questi ultimi mesi è stata più grande della dignità immensa con la quale hai sempre camminato su questa terra.
Il tuo coraggio, la tua lealtà, il tuo essere generoso e altruista, hanno fatto di te un grande uomo. Una persona per bene, l’amico che tutti vorrebbero avere, il compagno di partito insostituibile, la guida sicura a cui affidarci.
Porto con me tutto ciò che mi hai donato. Il tuo sorriso, la tua fermezza, la tua onestà. Il tuo tirare dritto stando nel giusto. La tua dolcezza davanti alle mie debolezze, ai miei errori, al mio insistere anche quando non avevo tutte le ragioni.
Sei stato la testimonianza che la politica non è soltanto affanni e negatività. La nostra amicizia è nata con la politica, nel Partito Sardo d’Azione. Si è nutrita di battaglie, di sconfitte, di gioie, di dolori, di speranze, di attese, di delusioni, di vittorie insperate e di sogni realizzati. E’ cresciuta nel rispetto, con una straordinaria complicità e con il tuo tendermi la mano, quando tutto sembrava precipitare.
Non finisce qui, Tore caro. Io questa amicizia voglio farla vivere ogni giorno, ogni minuto, ogni istante, portandola dentro di me, in tutto ciò che farò.
Il tuo saper essere uomo e il tuo essere sardista vivranno nelle cose più belle che la vita saprà riservarmi e la tua passione politica, autentica e vera, vivrà in tutti coloro che hanno avuto la fortuna di averti incontrato.
Vivrà per sempre nei sardisti e nelle sardiste che credono e si battono per i valori che rendono immortali quei Quattro Mori che hai fatto sventolare in ogni dove, con l’orgoglio di un’appartenenza fiera e convinta quanto disinteressata.
Mi sembra di sentirti, anche oggi, mentre provi a indicarci la strada per preparare un’altra sfida. Mentre ci dai il coraggio per non mollare mai. Per difendere le idee, i simboli e la dignità – sì la dignità – del partito al quale hai davvero dato tutto te stesso.
Ti confesso che in questi mesi dolorosi ho riguardato migliaia di volte le foto fatte insieme. Perché volevo vederti proprio come i miei occhi e il mio cuore ti hanno sempre visto. Forte, coraggioso, per certi versi sfrontato, sicuro, fiero. Invincibile.
Te l’ho detto molte volte e te lo ripeto oggi: la mia forza e il mio coraggio sei stato tu.
Ed è forse per questa ragione che oggi mi accorgo di aver negato a me stesso la tua malattia. Dietro alla tua sofferenza io ho continuato a vedere quel Tore che ho sempre conosciuto. Ti ho idealizzato, immaginato lontano da ciò che vivevi in questo tempo difficile.
Ti ho anche sognato: mi avevi riportato a pesca. Come quel giorno in cui siamo stati in barca da soli, con due canne a mulinello e con esca di gamberi. Andare insieme a pescare è l’ultima promessa che ci siamo fatti. Davanti al bar da Ciro, quel sabato mattina nella tua amata Alghero, prima che iniziasse tutta questa brutta avventura.
Pubblico una foto fatta in quella giornata ormai lontana. Spensierata e meravigliosa che oggi più di ieri non dimenticherò mai.
Sarai il mare, il cielo, l’aria, la terra, il sole. Sarai tutto ciò che di più bello c’è.
Perché sei stato e continuerai ad essere il mio eroe.
Il mio amico, grande uomo e grande sardista, che è stato, è, e sarà sempre il mio vanto e il mio orgoglio.
Buonanotte Tore 
Fai buon viaggio, indimenticabile e insostituibile amico mio”, conclude Antonio Moro.
Parole toccanti, piene di dolore vero, capaci di regalare a chi le legge, il senso di vuoto e di sconforto che la morte di Tore Pintus ha lasciato. Tore se ne va, e si porta dietro un pezzo di storia di vissuto politico di Alghero, fatto di successi e cocenti delusioni, con una certezza: il Psd’Az ad Alghero non sarà più lo stesso.

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