Giovedì 24 Ottobre, aggiornato alle 9:07

Imprese artigiane, la Sardegna al secondo posto nazionale per crescita

Imprese artigiane, la Sardegna al secondo posto nazionale per crescita

DEMOGRAFIA IMPRESE ARTIGIANE – 34.350 aziende e crescita del +1,13%
rispetto al 2022: la Sardegna al secondo posto nazionale. Fabio Mereu
e Daniele Serra (Presidente e Segretario Confartigianato Sardegna):
“Il settore ha tenuto grazie alla forza e determinazione delle
artigiane e degli artigiani e, soprattutto, alle leggi di sostegno
come la 949. Determinante il suo rifinanziamento”.

“Questa importante crescita delle imprese artigiane è uno dei
risultati tangibili di 5 anni di lavoro e di confronti seri, e anche
duri, da parte di Confartigianato Sardegna con la Regione per
rifinanziare la Legge Artigiana 949 con ben 80milioni di euro, e per
portare il fondo perduto dal 10 al 40%. In tutto questo tempo siamo
sempre stati dalla parte degli artigiani, dei loro dipendenti e delle
loro famiglie. Questi dati ci dicono che abbiamo lavorato bene e che
avevamo ragione. Questi sono gli unici risultati che contano”.

E’ questo il commento di Fabio Mereu e Daniele Serra, Presidente e
Segretario di Confartigianato Imprese Sardegna, sui dati relativi alla
demografia delle imprese artigiane sarde nell’anno appena concluso,
elaborati dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, che
registra 34.350 realtà, in rappresentanza del 20,1% di tutte le
imprese sarde. Sull’Isola con gli oltre 80 mila addetti che operano
nelle realtà artigiane rappresentano il 20,7% del numero totale di
occupati sul territorio. In particolare, operano nell’artigianato
sardo il 42,2% dei lavoratori del Manifatturiero esteso, il 57,2% dei
lavoratori delle Costruzioni e l’11,8% dei lavoratori dei Servizi.

Numeri che pongono l’Isola al secondo posto in Italia per crescita di
questo comparto con +1,13% rispetto al 2022 e un saldo di +387
imprese, la risultante delle 2.072 nuove aperture e delle 1.685
cessazioni. La Sardegna si piazza seconda solo dopo la Provincia
Autonoma di Trento che cresce dell’1,69% sul 2022 e ma prima del
Friuli con il + 1,03%, del Lazio, dell’Emilia Romagna e della
Lombardia.

A livello territoriale, la più rappresentativa è la Provincia di
Sassari-Gallura con 12.673 imprese artigiane registrate con un tasso
di crescita dell’1,23% rispetto al 2022 (classificandosi all’8 posto
nazionale per incremento delle imprese artigiane) con un saldo di +115
imprese dato dalle 804 iscrizioni e dalle 649 cancellazioni. Al
secondo posto Cagliari con 7.257 imprese registrate, con una crescita
dell’1.36% (6° posto nazionale) rispetto al 2022 e un saldo di +99
unità dato dalle 468 iscrizioni e dalle 369 cessazioni. Terzo il Sud
Sardegna con 6.107 aziende e una crescita del 0,99% (15esimo posto
nazionale), un saldo di 61 imprese dato dalle 371 iscrizioni e 310
cancellazioni. Segue Nuoro con 5.582 imprese, una crescita dell’1,09%
(11esimo posto nazionale), e un saldo di +60 dato dalle 306 aperture e
246 chiusure. Chiude Oristano con 2.731 aziende, una crescita dello
0,44% (37esimo posto nazionale), e un saldo di +12 dato dalle 123
iscrizioni e 111 chiusure.

“Non possiamo nascondere anche il fatto come negli ultimi 10 anni il
settore abbia sofferto pesantemente e Confartigianato Sardegna,
lavorando per ridurre al minimo i disagi verso gli imprenditori, sia
stata sempre al fianco di chi produce, crea reddito e lavoro e,
soprattutto, di chi non si è mai arreso a crisi, pandemie e guerre –
prosegue il Presidente Fabio Mereu – in questi due lustri,
paradossalmente, una ripresa si è vista proprio negli ultimi 3 anni
con la spinta fortissima arrivata dal sostegno della Regione e dagli
Assessorati al Bilancio e Artigianato, dietro le richieste di
Confartigianato Sardegna. Non dimentichiamo neanche il contributo
delle garanzie finanziarie statali, i “Sostegni” e i “Ristori”, e il
Superbonus gli altri bonus che nel mercato del “sistema casa”, tra
imprese dirette e indotto, interessando la quasi totalità delle
attività artigiane, hanno creato lavoro e immesso una notevole
quantità di liquidità”. “Di positivo c’è anche la nascita di nuove
imprese strutturate ma c’è anche una interessante crescita di imprese
di servizi per la casa, il cui titolare, nella maggior parte dei casi,
è anche l’unico dipendente”.

Per Fabio Mereu “molte aziende proseguono un complesso e difficile
percorso di resistenza e stanno facendo di tutto per provare a venire
fuori dal tunnel buio: noi imprenditori abbiamo il dovere di crederci
fino in fondo e l’incidenza della nascita delle nuove imprese è un
segnale di conforto. Crediamo che questo 2024 davvero possa essere
l’anno decisivo per la ripartenza. Possiamo affermare come i piccoli
imprenditori credano nella ripartenza, stiano sfruttando tutte le
attuali opportunità e si stiano preparando per quelle che arriveranno
a breve. Segno che stanno interpretando le nuove esigenze del
mercato”.

“Il sentiment che ci arriva dalle imprese è la voglia di riprendere il
cammino – prosegue Daniele Serra, Segretario di Confartigianato
Sardegna – speriamo ora che quella voglia, che è palpabile in questi
primi giorni dell’anno, non venga delusa. Abbiamo bisogno di
quell’iniezione straordinaria che è il PNRR ma anche degli
investimenti per far ripartire l’economia e abbiamo bisogno di regole
chiare e snelle, che ci lascino lavorare, liberi dalle zavorre della
burocrazia”. “Riteniamo in ogni caso fondamentale non lasciare soli i
nostri artigiani – conclude Serra – che stanno affrontando proprio in
questi mesi un periodo cruciale per la sopravvivenza delle loro
attività. La sfida che dovremo affrontare nei prossimi mesi e anni
sarà quella di consentire sia alle imprese che aprono, sia a quelle
che resistono, di poter stare sul mercato, creare reddito e di poter
competere con il resto del mondo. Gli incentivi per le imprese e i
processi di internazionalizzazione, per i quali abbiamo sempre
lavorato, rappresentano punti fermi dai quali continuare a lavorare e
sui quali bisogna puntare con sempre maggior forza”.

Prendendo a riferimento il numero di imprese artigiane registrate,
quelle più rappresentative del comparto quelle che operano nei Lavori
di costruzione specializzati con 7.907 imprese, pari al 23,1% del
totale artigianato. Seguono quelle della Costruzione di edifici, con
5.073 imprese, pari al 14,8% del totale, Altre attività di servizi per
la persona con 3.764 imprese, pari al 11,0% del totale, Commercio
all’ingrosso e al dettaglio e riparazione di autoveicoli e motocicli
con 2.304 imprese, pari al 6,7% del totale, Trasporto terrestre e
trasporto mediante condotte, con 1.964 imprese, pari al 5,7% del
totale, Attività dei servizi di ristorazione con 1.954 imprese, pari
al 5,7% del totale, Industrie alimentari con 1.389 imprese, pari al
4,1% del totale, Attività di servizi per edifici e paesaggio con 1.285
imprese, pari al 3,7% del totale, Fabbricazione di prodotti in metallo
(esclusi macchinari e attrezzature) con 1.202 imprese, pari al 3,5%
del totale, Industria del legno e dei prodotti in legno e sughero
(esclusi i mobili); fabbricazione di articoli in paglia e materiali da
intreccio, con 933 imprese, pari al 2,7% del totale, Riparazione di
computer e di beni per uso personale e per la casa, con 719 imprese,
pari al 2,1% del totale, Altre industrie manifatturiere con 719
imprese, pari al 2,1% del totale, Riparazione, manutenzione ed
installazione di macchine ed apparecchiature con 696 imprese, pari al
2,0% del totale, Fabbricazione di altri prodotti della lavorazione di
minerali non metalliferi con 572 imprese, pari all’1,7% del totale,
Altre attività professionali, scientifiche e tecniche con 356 imprese,
pari all’1,0% del totale e Attività dei servizi d’informazione e altri
servizi informatici con 340 imprese, pari all’1,0% del totale.

La dinamica rispetto al 2019, per i principali settori
dell’artigianato dell’Isola risulta in crescita per: Riparazione,
manutenzione ed installazione di macchine ed apparecchiature (+16,2%),
Attività di servizi per edifici e paesaggio (+8,2%), Attività dei
servizi d’informazione e altri servizi informatici (+7,9%), Altre
attività di servizi per la persona (+7,3%) e Lavori di costruzione
specializzati (+5,2%); all’opposto, trend di decrescita più ampi si
osservano per: Industria del legno e dei prodotti in legno e sughero
(esclusi i mobili); fabbricazione di articoli in paglia e materiali da
intreccio (-15,0%), Trasporto terrestre e trasporto mediante condotte
(-14,5%), Fabbricazione di altri prodotti della lavorazione di
minerali non metalliferi (-10,1%), Altre industrie manifatturiere
(-9,9%) e Altre attività professionali, scientifiche e tecniche
(-9,9%).

Mentre nell’ultimo anno 2022/2023– variazioni tendenziali positive e
di tenuta si rilevano per: Riparazione, manutenzione ed installazione
di macchine ed apparecchiature (+3,4%), Attività dei servizi
d’informazione e altri servizi informatici (+3,3%), Altre attività di
servizi per la persona (+1,9%), Lavori di costruzione specializzati
(+0,1%) e Attività di servizi per edifici e paesaggio (0%); e
negative, più accentuate, per: Trasporto terrestre e trasporto
mediante condotte (-5,6%), Industria del legno e dei prodotti in legno
e sughero (esclusi i mobili); fabbricazione di articoli in paglia e
materiali da intreccio (-5,1%), Fabbricazione di altri prodotti della
lavorazione di minerali non metalliferi (-4,5%), Altre industrie
manifatturiere (-4,1%) e Riparazione di computer e di beni per uso
personale e per la casa (-4,1%).


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