Giovedì 24 Ottobre, aggiornato alle 9:07

Copagri Sassari – Olbia – Tempio : no alla cessione di terre pubbliche di surigheddu e mamuntanas per la realizzazione di un nuovo ospedale

Copagri Sassari – Olbia – Tempio : no alla cessione di terre pubbliche di surigheddu e mamuntanas per la realizzazione di un nuovo ospedale

Notizie di stampa, in relazione alle recenti e contestate delibere della Giunta Regionale  del 23 febbraio, inerenti la realizzazione di  nuovi ospedali, tra cui uno ad Alghero,  hanno riportato la volontà di qualcuno di utilizzare a tal fine  parte delle terre pubbliche regionali di Surigheddu e Mamuntanas. “Copagri Nord-Sardegna – ha dichiarato il presidente  Paolo Ninniri,-  esprime la più ferma contrarietà ad un utilizzo distorto di quelle terre, dalle fortissime potenzialità produttive. Nel momento in cui, a causa della guerra Russia-Ucraina, si pone sempre più l’accento sulla necessità di creare le condizioni di un sicuro approvvigionamento alimentare, che il ministero cambia nome per definirsi anche “della sovranità alimentare “, rilevato che la Sardegna importa quasi 80% dei beni agro-alimentari, non è accettabile una destinazione d’uso diversa da quella agricola e attività collegate. Trattasi sì di beni per lo più abbandonati, ma questo non giustifica che si debba ricercare un utilizzo diverso dalla produzione agro-alimentare. Parliamo di 1.228 ettari di grande fertilità con un consistente patrimonio di fabbricati, in condizioni di degrado,  la cui storia produttiva risale alla fine dell’ottocento e che impegnavano circa 600 lavoratori., Nel 1986 tali terreni sono stati acquisiti dalla Regione per essere inseriti nel “ monte pascoli “ previsto dalla legge regionale n. 44di riforma agro-pastorale e come tali in gestione dell’Ersat. Nel 1997 sono stati poi trasferiti al “patrimonio disponibile” della Regione e affidati all’Assessorato Enti Locali. Una mozione “ trasversale del Consiglio regionale del 5 giugno 2013 impegnava la Giunta regionale alla elaborazione di un piano di valorizzazione. Nel 2017 una delibera di Giunta  poneva in vendita, senza successo, la maggior parte dei terreni, escludendone alcuni  concessi nel tempo,per qualche decina di ettari, alla facoltà di Agraria dell’Università, all’Istituto Zooprofilattico, all’Ente Acque e consorzio di bonifica. Nel 2018 si raggiungerà un accordo con alcuni pastori che occupavano da anni un centinaio di ha. “

 

“Più volte Copagri – riprende Paolo Ninniri – ha sollecitato le istituzioni a provvedere alla valorizzazione di questo vasto patrimonio ponendo fine allo spreco che finora lo ha caratterizzato. Rinnoviamo l’invito, questa volta alla Giunta regionale che verrà eletta a breve, a elaborare con il coinvolgimento  delle forze organizzate del mondo agricolo, un piano di sviluppo, prevedendo non l’alienazione, che non ha ragion d’essere, ma l’assegnazione delle terre in affitto, per un congruo numero di anni,  agli agricoltori e pastori, secondo precise direttive, preferibilmente ai giovani e a soggetti organizzati in funzione del rafforzamento di alcune filiere produttive. Inoltre la stessa Copagri Nord Sardegna propone che una parte di queste terre vengano utilizzate  ad Agricoltura Sociale.

In questo ambito rientrano le attività che prevedono:

-a) l’inserimento socio-lavorativo di lavoratori con disabilità e lavoratori svantaggiati, persone svantaggiate e minori in età lavorativa inseriti in progetti di riabilitazione sociale;

  1. b) prestazioni e attività sociali e di servizio per le comunità locali attraverso l’uso di risorse materiali e immateriali dell’agricoltura;
  2. c) prestazioni e servizi terapeutici anche attraverso l’ausilio di animali e la coltivazione delle piante;
  3. d) iniziative di educazione ambientale e alimentare, salvaguardia della biodiversità animale, anche attraverso l’organizzazione di fattorie sociali e didattiche;
Courtesy Ufficio stampa Sassari

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