Venerdì 26 Luglio, aggiornato alle 19:58

A distanza di una settimana dal voto le incertezze di vincitori e vinti viaggiano accompagnate da una montagna di fake: solo la proclamazione può attivare i ricorsi

A distanza di una settimana dal voto le incertezze di vincitori e vinti viaggiano accompagnate da una montagna di fake: solo la proclamazione può attivare i ricorsi

Il divario si è ridotto fra Alessandra Todde che ha preso più voti domenica scorsa e Paolo Truzzu che tallona la neo (in via informale) Presidente della regione.

Risultato scaturito  darle urne sette giorni fa, ancora fa discutere, poiché non si hanno certezze di nulla. Tutto quello che ad oggi è stato detto, in maniera del tutto ufficiale, fa riferimento ai dati contenuti sul sito istituzionale della regione Sardegna, riferito ai dati parziali caricati dai comuni al 27 febbraio 2024 ovvero 1825 sezioni scrutinate su 1844.

Questo dato dava Alessandra Todde candidata Presidente al 45,4% pari a 331.109 voti conseguiti mentre l’altro candidato presidente Paolo Truzzu si  attestava al 45% di percentuale pari a 328.494 voti. Un distacco certificato di 2615 voti che hanno, nelle ore successive,  fatto dire ad Alessandra Todde di aver vinto, e a Paolo Truzzu di aver accettato la sconfitta.

Una settimana è trascorsa in maniera convulsa, assorbendo dichiarazioni ufficiali soprattutto dalla fonte dei partiti,  nel mentre che, su chat private, social, compresi i blog di neofiti specializzati in statistica, si annunciava un tentativo  possibile di ribaltone dopo il voto di domenica.

L’unica cosa certa dopo sette giorni dallo spoglio, è che manca ancora la proclamazione ufficiale degli eletti.  Le commissioni circoscrizionale insediate nei tribunali della Sardegna hanno esaminato i verbali delle 1825 sezioni su 1844 totali, alla fine i calcoli verranno trasmessi alla Corte d’Appello di Cagliari. e non si tratta di un riconteggio ma di una verifica dei documenti, delle somme dei voti contenute nei verbali.  Todde aveva annunciato la sua vittoria proprio quando Truzzu era staccato di 2615 voti, si ipotizza che vi erano voti disgiunti contestati,  mancate attribuzione al Presidente di preferenze espresse per la lista,  e schede nulle che forse erano da rivedere.

Variabili che hanno fatto sognare il ribaltone.  Incomincia la guerra dei numeri,  dapprima, si dice,  la distanza si riduce a 1300 voti, sapendo che l’attuale legge elettorale premia chi ha  solo un voto di vantaggio.  Il valzer dei numeri continua per tutta la settimana, fra speranze da una parte e preoccupazione dall’altra. Una cosa è  certa, ovvero che la Sardegna in questo frangente non ha certezze “certificate”,  dal punto di vista contabile, riferita al riscontro elettorale.

Ancora nei giorni scorsi sono le chat private, gestite da autentici maestri della disinformazione che continuano a far ballare i numeri oggetto di contestazione.

Mancano 19 sezioni da scrutinare il centro destra spera e incomincia a farsi strada un termine inquietante: ribaltone. Manca un dato definitivo e questo sta alimentando la convinzione di una rimonta possibile . Si affievoliscono dalla parte dei vincitori i toni trionfalistici, e viene fuori dall’altra parte un richiamo pesante alla realtà dove emerge che il centro destra ha nei confronti del campo largo distacco di circa 42.000 voti .

Tutto è nelle mani dei tribunali circoscrizionali di competenza, ricordiamolo sono 19 sezioni da conteggiare.

Le commissioni del tribunale di Cagliari hanno finito il loro lavoro relativo otto sezione Paolo Truzzu  ha aggiunto altri voti al suo dato finale ma rimangono in sospeso sezioni del Medio Campidano, due del Sulcis, una a  Oristano e quattro a Sassari fra cui due di Sorso e tre a Olbia ed è da questo dato che potrebbe scaturire una novità dove il centro destro è convinto di aver vinto.

Da altre parti non è dato sapere.

La domanda che ci si pone è:  basteranno i voti di queste sezioni a ribaltare il risultato? Da qui partono tutti i voli fantasiosi alimentati da una macchina di falsa informazione che lascia davvero increduli.

Circolano numeri, percentuali, assegnazioni,  con una velocità disarmante, la stessa capacità di renderli organizzati e attendibili e fatti bene, inculcano un sospetto che a dora non trova riscontro.

Truzzu in  vantaggio! No,  il distacco si è ridotto, da 2500 siamo passati a 800, no forse sono 600, garantiscono che sono 400! Insomma una guerra organizzata di disinformazione, ma è bene che si sappia che queste cifre non hanno riscontro alcuno,  perché i dati non ci sono..

Quindi siamo circondati da autentiche fake news, perché di ufficiale non c’è nulla, e proprio questa marea incontrollata di balle, dovrebbe sollecitare chi ora sta controllando,  a dare pubblicamente riscontro di quanto avvenuto.

Allo stato attuale c’è chi spera, nel centro destra, chi invece è convinto di avercela fata nel centro sinistra.

Noi siamo fermi al dato presente sul portale della regione con 2615 voti di distacco fra i due candidati,  ma ricordiamolo sono attesi i dati degli uffici circoscrizionale, solo  dopo aver concluso la prima fase di verifica sui verbali e le schede,   sarà l’ufficio Centrale della Corte d’Appello di Cagliari Che dirà l’ultima parola quella definitiva e cerrtificata.

Solo dopo potrà attivarsi tutta la procedura di opposizione che alla base di tutto prevede il ricorso al tribunale amministrativo regionale perché è chiaro che si sappia che nessuno può chiedere la rivisitazione di tutte le schede, le denunce vanno circostanziate e devono essere dimostrate, Chi vuol contestare l’esito delle elezioni deve  rivolgersi al giudice amministrativo (TAR) entro 60 giorni dalla proclamazione, i cui margini sono però molto stretti. Proclamazione che a ora non c’è

 


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