L’acqua per gli agricoltori? Non è sufficiente. I bacini sono praticamente vuoti ed è a rischio la campagna irrigua 2024.
L’allarme è stato lanciato dal Consorzio di Bonifica della Nurra che, insieme a Confagricoltura, Coldiretti e Cia, ha analizzato la situazione dei bacini in modo da non farsi trovare impreparato, vista la condizione di siccità che sta continuando a interessare la nostra Regione.
Lo scenario è davvero preoccupante.
Attualmente ci sono circa 38milioni di metri cubi nel sistema Temo-Cuga-Bidighinzu, 24 milioni di metri cubi in meno rispetto all’anno scorso, che già era stato un anno difficile e addirittura 40 milioni di metri cubi in meno rispetto a due anni fa.
Considerando che almeno 40 milioni di metri cubi sono vincolati per uso idropotabile, resterebbe davvero pochissimo, praticamente nulla, per le campagne della Nurra.
<Mediamente per ogni stagione irrigua vengono utilizzati 30 milioni di metri cubi>, spiegano dal Consorzio di bonifica della Nurra che l’altro ieri ha riunito nella sede di via Rolando, a Sassari, le organizzazioni di categoria. Tutti hanno convenuto sulla necessità di correre ai ripari.
<Chiederemo un incontro urgente al commissario dell’autorità di bacino del distretto idrografico, – annunciano dal Consorzio – mentre ci domandiamo come mai, fino a oggi, dalla Regione nessuno si è preoccupato e perché ogni anno ci dobbiamo ritrovare nell’incertezza>. In agricoltura, infatti, non ci si può affidare agli eventi climatici per programmare le stagioni. Anbi Sardegna, l’associazione che rappresenta e tutela i Consorzi di bonifica nell’Isola, spinge ancora perché la Regione prenda in considerazione la possibilità di realizzare una diga sul Rio Crabolu, tra Pozzomaggiore e Suni, che consentirebbe un invaso di circa 52 milioni di metri cubi e che completerebbe lo schema idrico del Nord Ovest della Sardegna. Acqua sicura che garantirebbe agli agricoltori una maggiore tranquillità.