Gli agricoltori e il popolo produttivo con le loro mobilitazioni e vertenze che si sono sviluppate spesso senza che i media nazionali ne dessero notizia in questi anni hanno indicato con chiarezza cosa questo paese deve fare per restituire dignità e valore al nostro Fatto in Italia (made in Italy).
Serve un progetto nuovo per i ceti produttivi piccoli e medi, per i lavoratori impegnati, per i cittadini e le comunità.
La Politica e le Istituzioni devono riconoscere la crisi senza nasconderla e devono dare risposte alle tante richieste che in questi anni sono state avanzate da quanti si stanno impegnando a favorire gli interessi dei territori contro la deriva di un Made in Italy in mano alle multinazionali e alla speculazione finanziaria.
La sovranità alimentare e quella popolare devono essere la base su cui restituire futuro al lavoro ed ai territori.
Il Made in Italy non va solo vantato ma soprattutto difeso!
Difeso dal nostro Governo che per la prima volta deve dire no alla concorrenza delle multinazionali che invadono le nostre terre, le nostre coste e le nostre tradizioni.
E’ arrivato il momento che le forze sociali e i movimenti che condividono questi obiettivi si uniscano per pretendere dalla politica ,sia italiana che europea, che guardi in faccia la crisi e ridia Sovranità all’Italia.
Per questo continueremo, promuoveremo ed appoggeremo proteste in tutto il territorio Nazionale sia come Popolo Produttivo che come Altragricoltura, Agri. Rivo e le tante sigle e movimenti e realtà spontanee che fanno riferimento a questi ed lasciando aperto il confronto e la porta a tutti quelli che in questi decenni hanno continuato a difendere i ceti produttivi.
Domani saranno previste mobilitazioni a Trento, Sabato a Venezia e Lunedi una grande mobilitazione a Ravenna che coinvolgerà diverse province della Pianura Padana spostando centinaia di mezzi agricoli e altre nei giorni a seguire in Puglia , Lazio ed altre Regioni.
Andremo avanti fino a quando il ceto produttivo non avrà ottenuto le giuste risposte e salvaguardata la propria identità nazionale” conclud la nota di Claudio Maurelli Portavoce Comitato Popolo produttivo.