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Elezioni, Soru a Macomer: Vogliamo partecipare e vincere queste elezioni regionali. Non torneremo più indietro, ci presenteremo anche alle Comunali di Cagliari e Sassari

Elezioni, Soru a Macomer: Vogliamo partecipare e vincere queste elezioni regionali.  Non torneremo più indietro, ci presenteremo anche alle Comunali di Cagliari e Sassari

Macomer, 12 gennaio 2024. «Vogliamo partecipare e vincere queste elezioni regionali perché pensiamo che ci sia una situazione  confusa e un’offerta politica inaccettabile da entrambe le parti e perché vogliamo che la Sardegna torni a contare. Non torneremo più indietro, non saremo più sotto la politica italiana: dopo le regionali, ci presenteremo anche alle elezioni di Cagliari e Sassari». L’ha detto Renato Soru oggi a Macomer nel corso dell’incontro “La Sardegna di oggi e di domani”, durante il quale ha risposto alle domande di Paolo Maninchedda e del pubblico in sala.

«Pensiamo – ha detto il candidato della Coalizione sarda – che la Sardegna abbia bisogno d’altro, in questo momento di particolare crisi ma anche di grandi opportunità che dobbiamo cogliere con un progetto, la capacità di governo e la garanzia di fare ciò che diciamo per portare l’isola fuori dall’emergenza e da quel ritardo di sviluppo che sembra una condanna che non riusciremo mai a scrollarci di dosso.»

Soru si è poi soffermato sugli schieramenti in lizza per le prossime elezioni regionali: «Da una parte – ha detto – abbiamo la Destra, che si richiama nei riferimenti, nelle immagini e anche nei gesti, come abbiamo visto qualche giorno fa, al Movimento sociale italiano e ad Alleanza nazionale.

La proposta di Fratelli d’Italia è chiarissima: sappiamo da dove viene e sappiamo dove ci vuole portare.»

«Orgogliosi e forti, come dice Giorgia Meloni dai cartelloni pubblicitari  – ha attaccato il candidato – perché ci vogliono deboli e rassegnati: poche settimane fa, il ministro della Difesa Crosetto è venuto a Cagliari a dire che la Sardegna ha la vocazione naturale a fare il poligono militare. Quindi forti e orgogliosi, ma ci vogliono bersaglio. E così forti e orgogliosi che stanno centralizzando tutto a Roma: la gestione delle zone economiche speciali, quella dei fondi di coesione e sviluppo o dei parchi naturali come quelli di La Maddalena o dell’Asinara. A Roma scelgono anche il candidato del centrodestra: in futuro cosa potrà decidere questo ipotetico presidente quando andrà a Roma a confrontarsi con Meloni o con un ministro o col governo. Rappresenterà noi o loro che l’hanno messo là?»

Il tema è analogo e speculare dall’altra parte perché, ha osservato Renato Soru, «c’è una proposta altrettanto inaccettabile: populista, massimalista, giustizialista, antieuropeista, qualche volta terrapiattista, qualche volta con la destra, qualche volta con la sinistra e domani chissà dove, fuori da ogni affidabilità politica , fuori da ogni progetto chiaro. Anche in questo caso, quando sarà il momento, la presidente 5stelle andrà a Roma a rappresentare la Sardegna o chi l’ha voluta in quel ruolo con la complicità del Partito democratico?»

Perciò, dice Renato Soru, «in Sardegna vogliamo tornare a contare: non possiamo tornare all’idea che si decide tutto a Roma. E se ci dicono che è sempre stato così, lo cambiamo: anche perché sta diventando sempre peggio. Quanto è accaduto in questi mesi i partiti degli anni 70 e 80 non l’avrebbero mai accettato, perché avevano un pensiero autonomista. Vogliamo – ha concluso –  una libertà che non abbiamo mai avuto e la vogliamo per oggi e per domani: decidere sulla nostra politica, mettere al centro gli interessi e i bisogni della Sardegna per risolvere i problemi del presente e progettare le opportunità del futuro.»

 


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