Sabato 27 Luglio, aggiornato alle 19:58

Innovazione ed accoglienza nelle regioni storiche della Sardegna, una carta di qualità e un protocollo d’intesa per rilanciare il cuore della Sardegna

Innovazione ed accoglienza nelle regioni storiche della Sardegna, una carta di qualità e un protocollo d’intesa per rilanciare il cuore della Sardegna
l progetto “Sardegna, il Cuore” che mira a organizzare e promuovere l’offerta turistica delle regioni storiche delle Barbagie, Sarcidano, Barigadu e Guilcer entra nel vivo con con un protocollo d’intesa per una seconda fase, sottoscritta dai rispettivi GAL e altri 8 partner istituzionali in questi giorni. Sono oltre 90 gli incontri territoriali che si sono svolti da aprile ad oggi, con più di 100 portatori di interesse tra operatori turistici e di filiera che hanno lavorato ad una carta di qualità e dei servizi per rilanciare il livello di accoglienza generale. Nella seconda fase si lavorerà sulle nuove professioni, sulla formazione e sull’innovazione dei prodotti per intercettare nuovi trend turistici (e anche sugli obiettivi “migliorativi” della carta di qualità e dei servizi)

Sorgono, 28/12/2023 – 94 incontri territoriali con più di 100 portatori di interesse coinvolti tra imprese – strutture ricettive, ristoranti, guide, artigiani, servizi turistici e trasporti – e soggetti pubblici e privati, tra cui i due gruppi di azione locale del progetto – i GAL BMG e Barigadu Guilcer e la Comunità Montana Sarcidano Barbagia di Seulo.  Una carta di qualità e dei servizi condivisi per garantire standard di accoglienza minimi e migliorativi e un’app di promozione in uscita ad inizio anno. Questi alcuni dei risultati raggiunti da “Sardegna, il cuore”, progetto di sviluppo del turismo interno della Sardegna nelle regioni storiche delle Barbagie, Sarcidano, Barigadu e Guilcer.

 

Nei giorni scorsi l’accordo tra i due Gal – a cui si aggiunge il GAL Barbagia Sarcidano di Seulo – che hanno sottoscritto un protocollo di intesa strategico, assieme ad altri partner, per il quinquennio 2023 – 2027 che prevede di ampliare il sistema di governance e la rete pubblico-privata, portando avanti il percorso intrapreso nel 2023 con “Sardegna, il cuore”.  Le attività principali includono: l’adesione di nuovi operatori alla rete (attualmente sono 92), la traduzione dei contenuti in inglese e sardo, l’implementazione di nuove funzioni dell’app digitale e la partecipazione a fiere internazionali del turismo in ottica di promozione integrata.

 

“Far convergere le proprie strategie su obiettivi comuni capitalizzando il percorso già intrapreso con reciproca soddisfazione è già un risultato straordinario, – spiega Ilenia Vacca, presidente del Gal Bmg, capofila del progetto – oltre ad esserci le condizioni per guardare insieme verso la stessa direzione, stiamo già lavorando per espandere la rete di operatori del territorio che vogliano contribuire attivamente a dare forma ai prodotti e a mettersi in rete”.

 

Al percorso in continuità con “Sardegna, Il cuore”, aderiscono ai tre GAL e  in qualità di partner associati: la Comunità Montana Sarcidano Barbagia di Seulo, la Camera di Commercio di Nuoro, la Camera di Commercio di Oristano-Cagliari, la Comunità Montana Gennargentu Mandrolisai, la Provincia di Oristano, la Provincia del Sud Sardegna, la Provincia di Nuoro e l’Unione dei Comuni Barbagia.

 

CARTA DI QUALITA’ DEL TURISMO PER MIGLIORARE L’ACCOGLIENZA NEL CUORE DELLA SARDEGNA

 

Frutto del lavoro dei tavoli tematici di “Sardegna, Il Cuore” che si sono svolti da aprile a novembre è la Carta di Qualità dei Servizi Turistici, realizzata in collaborazione con quasi un centinaio di operatori turistici al fine di migliorare e garantire un’accoglienza di qualità per i visitatori in Sardegna. La carta definisce requisiti qualitativi minimi per diverse categorie, come punti informativi, strutture ricettive, ristoranti, aziende agroalimentari e artigianali, servizi di mobilità locale, guide turistiche e ambientali, contenitori culturali. Tali requisiti sono suddivisi in tre gruppi: quelli comuni a tutte le categorie, quelli specifici obbligatori per ogni categoria e i requisiti migliorativi per alzare ulteriormente il livello di qualità. Tra i migliorativi, la necessità che si parli – ad ogni livello – almeno una lingua straniera, in particolare l’inglese per le strutture ricettive, e almeno due lingue per chi opera in un ristorante.  Che si usi  – per quanto possibile – prodotti di filiera su cui si è ampiamente documentati e in grado di raccontare al cliente; che si allestisca nel locale un angolo di lettura  per consultare le guide del territorio e leggere libri di autori locali. Per chi gestisce una fattoria didattica, l’obiettivo sarà quello di sviluppare del materiale audiovisivo da proporre all’accoglienza e percorsi interattivi; non in ultimo, nella carta di qualità e dei servizi anche gli esercenti dei punti vendita di prodotti tipici dovranno dimostrare di conoscere i prodotti e le materie prime che propongono e di saperli raccontare. Tutto questo in connessione con le aziende fornitrici, con gli artigiani e agli eventi della zona da suggerire al visitatore per migliorare la conoscenza e la consapevolezza di ciò che acquista.

“La carta dell’accoglienza – spiega Maurizio Orgiana, temporary manager di Sardegna, il Cuore – è uno strumento in itinere che non ha l’obiettivo di regolamentare, piuttosto deve fungere da stimolo. E’ stato redatto a 190 mani, assieme agli operatori, dimostrando la volontà degli stessi di voler crescere e alzare l’asticella verso un modello di accoglienza capace di innovarsi, comune e condiviso”.

CONTRO LO SPOPOLAMENTO DELL’ENTROTERRA IN SARDEGNA, NOMADI DIGITALI E CAR SHARING

26 mila presenze turistiche registrate nel 2022 per un totale di 11958 arrivi (viaggiatori), secondo i dati Sired dell’Osservatorio di Sardegna Turismo, nei tre distretti GAL di Sardegna, il cuore. Un’offerta ricettiva per lo più caratterizzata da B&B,  Case Vacanza e agriturismi, oltre 200 punti di interesse, che includono principalmente un’offerta artistica, religiosa e museale, fortemente caratterizzante ed identitaria del territorio. Numeri che non contrastano il forte spopolamento: solo nel territorio della Barbagia – Mandrolisai e Gennargentu, negli ultimi vent’anni, la percentuale dei residenti è scesa del 21% (un quinto della popolazione). Un destino comune a tutti i territori dell’entroterra.  Anche le percentuali di invecchiamento dei residenti sono sopra la media regionale, così come l’incidenza negativa sulle nascite. Da qui alcune delle proposte dei piani strategici dei Gal che hanno scelto il turismo come ambito tematico prioritario.

Nel caso del gruppo di azione locale BMG, si prevede il supporto all’avviamento di nuove attività imprenditoriali, tra cui: il finanziamento di start up che possano lavorare su sistemi di “car sharing” per poter migliorare la mobilità tra i territori e l’offerta di esperienze turistiche inedite, mirate a attrarre i cosiddetti “residenti temporanei”, quali i nomadi digitali. Questi nuovi viaggiatori scelgono di vivere e lavorare anche nei pittoreschi borghi e paesi della Sardegna, un’offerta che va organizzata. In questa direzione, “non solo è fondamentale ampliare i servizi, ma è altresì vitale formare professionalità emergenti, come i manager di rete o i community manager, che siano in grado di favorire l’integrazione con la comunità e catalizzare innovazione”, spiega Claudia Sedda, direttrice GAL BMG. “Per attrarre nuovi residenti e viaggiatori – aggiunge Sedda – dobbiamo prima migliorare le condizioni di vita dei locali, creando nuove opportunità di lavoro e di formazione, non in ultimo esplorando nuove possibilità di mercato – anche nel turismo – e facciamo tutto questo ripartendo come sempre dalla comunità”.


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