Gardeners, Siamo Tutti Importanti hanno inviato al Ministero dell’Ambiente e all’Assessorato
regionale della Difesa dell’Ambiente un nuovo esposto relativo al progetto dei “Lavori di
mitigazione Rischio frana sulle falesie di Punta Giglio nel comune di Alghero”, nel quale
vengono segnalate le numerose incongruenze emerse dall’esame degli elaborati tecnici
acquisiti solo di recente, a seguito di una formale richiesta di accesso agli atti.
In particolare si fa presente che le dettagliate prescrizioni di tutela del bene naturale dettate
con due distinti pareri dal Ministero e dalla Regione in merito alle modalità di esecuzione
dei lavori (l’obbligo di recupero dei materiali rocciosi disgaggiati e abbattuti per impedirne
il deposito nei fondali marini, l’imposizione di speciali precauzioni per evitare il
coinvolgimento dell’ambiente acqueo prospiciente le falesie, l’adozione di particolari misure
a protezione della componente naturalistica) risultano sostanzialmente ignorate. Dall’esame
della documentazione emerge, infatti, che esse non solo non sono state recepite in sede
progettuale ma in più punti sono anzi contraddette dalle previsioni degli elaborati tecnici.
È evidente d’altra parte che, considerate la tipologia degli interventi, da compiere
essenzialmente in ambiente subaereo, nonché le peculiarità geologiche di una falesia viva,
in costante evoluzione, il rispetto delle misure imposte con le Autorizzazioni non può che
comportare, nell’ambito esecutivo, inevitabili se non insormontabili difficoltà operative. Da
ciò dovrebbe scaturire l’obbligo di un’esplicita menzione delle stesse prescrizioni all’interno
dei patti contrattuali in modo da evitarne l’elusione e prevenire assai probabili contenziosi.
Al contrario l’omesso computo dei relativi oneri aggiuntivi comporterebbe un’imponderabile
lievitazione dei prezzi difficilmente gestibile nel corso dei lavori, specie se si considera
l’entità del ribasso di aggiudicazione della gara risultato pari al 34,62%.
Si fa inoltre presente che a detta degli stessi progettisti e soprattutto a detta del Servizio
distrettuale idrografico regionale (ADIS), la finalità progettuale della mitigazione del rischio
non sarebbe conseguibile a fine lavori a causa della natura stessa della falesia e per la
molteplicità delle linee di frattura e dei potenziali punti di distacco. I fenomeni evolutivi di
una falesia “viva” non sono infatti per loro stessa natura prevedibili con sufficienti margini
di sicurezza. Non sussiste dunque alcuna garanzia che a lavori ultimati possa essere rivista
la classificazione Hg4 (alta pericolosità di frana) imposta dal Piano di Assetto Idrogeologico
(PAI), né che sia rimossa l’interdizione alla navigazione nella fascia dei 200 mt disposta nel
2015 dalla Capitaneria di Porto. La soluzione più efficace e non impattante non può che
essere quella dell’Opzione Zero ovvero la scelta della “non interferenza” con i fenomeni
naturali in atto, conservando le misure di sicurezza che di fatto azzerano il rischio.
Le Associazioni rilevano che, seppure in assenza di simulazioni degli effetti degli interventi,
le tavole di progetto dimostrano in modo inequivoco che le caratteristiche morfologiche,
l’aspetto esteriore e l’immagine stessa della falesia non potrebbero che risultare
profondamente compromessi dalle demolizioni, dalle reti di protezione, dai tiranti e dalle
sottolineano infine i gravi deficit decisionali determinati dall’autoreferenzialità del
management dell’Ente Parco e resi manifesti dall’omesso coinvolgimento dei portatori di
interesse nel procedimento amministrativo, dall’assenza di un’adeguata informazione
all’Assemblea del Parco, dal mancato riconoscimento del ruolo della Commissione di Riserva
dell’Area Marina Protetta, che avrebbe dovuto assumere un ruolo rilevante nella valutazione
di un progetto che ha come fulcro la gestione dell’ambiente marino, e che invece non è stata
neppure consultata.
Dal blog di Italia Nostra Sardegna è possibile visionare e scaricare il documento inviato al
Ministero dell’Ambiente e al Servizio VIA della Regione Sardegna
http://italianostrasardegna.blogspot.com/2023/11/lavori–di–mitigazione–rischio–frana.html” conclude la nota