Venerdì 26 Luglio, aggiornato alle 19:58

L’autonomia energetica della Sardegna può arrivare dai pannelli fotovoltaici sui capannoni. Le parole di Maria Amelia Lai

L’autonomia energetica della Sardegna può arrivare dai pannelli fotovoltaici sui capannoni. Le parole di Maria Amelia Lai

SETTIMANA ENERGIA SOSTENIBILEL’autonomia energetica della Sardegna
può arrivare dai pannelli fotovoltaici sui capannoni. Venerdì 27
ottobre a Cagliari tavola rotonda con esperti e Istituzioni e
presentazione dossier: organizza Confartigianato Sardegna. Maria
Amelia Lai (Presidente Confartigianato Sardegna): “Troppo pochi 237
GigaWatt prodotti attualmente: possiamo fare molto di più e diventare
autonomi puntando su fonti alternative e pulite”. Evento regionale
pubblico aperto a imprese e professionisti.

“La sostenibilità energetica delle imprese artigiane. Quali strategie
per le nuove sfide energetiche” è il titolo dell’iniziativa di
Confartigianato Imprese Sardegna, regionale pubblica aperta a imprese
e professionisti, in occasione della “Settimana per l’Energia e la
Sostenibilità” organizzata da Confartigianato in 55 città italiane, in
programma a Cagliari venerdì 27 ottobre, con inizio alle ore 10.30,
presso il THotel.

L’evento, attraverso una tavola rotonda a più voci, vuole porre
l’attenzione sul protagonismo degli artigiani e delle Mpi sulle
energie rinnovabili per la costruzione di un futuro sostenibile,
attraverso il confronto, tra esperti del settore e Istituzioni.

A confrontarsi saranno Maria Amelia Lai, Presidente di Confartigianato
Imprese Sardegna, Paolo Truzzu, Sindaco di Cagliari e della Città
Metropolitana, Federico Della Puppa, analista di Smartland, Fabrizio
Pilo, Prorettore per il territorio dell’Università di Cagliari, Marco
Naseddu, del Centro Regionale di Programmazione della RAS, e Anita
Pili, Assessora Regionale all’Industria. Previste anche testimonianze
di imprenditori che stanno affrontando la transizione energetica e
sperimentando l’autoproduzione.

“Senza energia – afferma Maria Amelia Lai, Presidente di
Confartigianato Imprese Sardegna – non si produce, non si può essere
competitivi. E per essere competitive le imprese non possono subire i
continui aumenti dei costi energetici. Dobbiamo ridurre la dipendenza
per l’approvvigionamento e puntare sulle fonti alternative e pulite.
In questo, serve uno scatto e un impegno convinto e concreto anche da
parte della politica”.

A oggi nell’Isola, gli impianti fotovoltaici installati nelle imprese
manifatturiere, delle costruzioni e del terziario producono solo 237
GigaWatt. Anche per questo per Confartigianato Sardegna diventa,
quindi, strategico puntare sullo sviluppo delle fonti energetiche
rinnovabili, tra cui proprio il fotovoltaico, soprattutto nelle
attività produttive. Ma cosa succederebbe se questi pannelli venissero
installati su ogni capannone artigianale e industriale della regione?
La spiegazione arriverà da una ricerca commissionata dall’Associazione
Artigiana e realizzata da Smart Land, società di valutazioni, analisi
e strategie per la trasformazione, lo sviluppo e rigenerazione urbana,
che verrà presentata per dimostrare che se il sistema produttivo
isolano riuscisse a concretizzare questo progetto, si potrebbe coprire
una altissima percentuale di fabbisogno energetico delle attività
produttive e quindi avvicinarsi all’autonomia energetica. Conti alla
mano, le aziende sarde potrebbero sfiorare l’autonomia e migliorare la
loro competitività, non essendo più esposte alla fluttuazione dei
costi energetici. Non solo: con l’installazione sui tetti, si
eviterebbe il consumo del suolo, rispettando l’ambiente.

“Al termine di questa nostra proposta – continua la Presidente –
lanceremo una idea di confronto con gli interlocutori istituzionali,
anche per individuare strumenti di finanza sostenibile per realizzare,
almeno in parte, questo obiettivo”.

Da una rilevazione di Confartigianato, emerge come lo scorso anno il
caro-energia sia costato alle piccole imprese italiane ben 23,9
miliardi di euro, con un’incidenza del 6,1% sul valore aggiunto
prodotto e un maggior onere del 47,5% rispetto ai prezzi della media
dell’Eurozona. Attualmente, nel nostro Paese, i prezzi al consumo di
elettricità rimangono superiori del 90% rispetto a quelli del 2019, a
fronte del + 42,4% registrato nei Paesi Ue. In Sardegna, la situazione
è analoga al resto al Continente Europeo, se non peggiore considerata
anche la pesante condizione di insularità. Da settembre 2021 a oggi,
le attività isolane hanno pagato per l’energia elettrica quasi 1
miliardo di euro in più rispetto alle condizioni normali.

E gli ultimi dati sulla povertà energetica non sono rassicuranti. Sono
infatti 2,2 milioni le famiglie italiane in povertà energetica (PE)
ovvero 5 milioni di persone che vivono in abitazioni poco salubri,
scarsamente riscaldate d’inverno, poco raffrescate d’estate, con
livelli di illuminazione scadenti e con un utilizzo molto contenuto
dei principali elettrodomestici bianchi. I nuclei familiari più a
rischio sono costituiti da un elevato numero di persone, si trovano in
condizioni di disagio economico e le abitazioni in cui vivono sono in
cattivo stato di conservazione.

“Sin da subito abbiamo accettato la sfida di guidare le imprese sarde
verso la transizione green – prosegue la Lai – infatti cresce il
numero dei piccoli imprenditori già impegnati a ridurre l’impatto
energetico delle proprie attività ma questi sforzi dovranno essere
accompagnati da politiche e interventi orientati ad affrontare la
transizione energetica e ambientale. Inoltre, bisogna ridurre
drasticamente la burocrazia che, ad esempio, ostacola l’installazione
di impianti rinnovabili per imprese e privati ed è necessario
sbloccare gli incentivi, come quelli per favorire l’autoproduzione di
energia”. “Non bastano più i piccoli gesti – aggiunge Daniele Serra,
Segretario Regionale di Confartigianato Sardegna – stiamo arrivando ad
un punto di non ritorno. Dobbiamo impegnarci per raggiungere
l’autonomia energetica per non essere costretti a subire politiche
energetiche esterne”. “Le imprese artigiane – conclude il Segretario –
devono sapersi adeguare al cambiamento e avranno un ruolo decisivo, ad
esempio nella riqualificazione energetica, con tutta la filiera delle
costruzioni, ma anche nella manutenzione dei mezzi di trasporto
elettrici”.


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