“In occasione dei prossimi appuntamenti che riguardano il discusso Progetto di Mitigazione del rischio di frana in falesia di Punta Giglio” e “Riorganizzazione, messa in sicurezza e valorizzazione del sistema di fruizione del comprensorio di Punta Giglio in Area Marina Protetta Capo Caccia-Isola Piana, il WWF ribadisce quanto già sostenuto nelle settimane scorse e che viene richiamato anche da recenti prese di posizione da parte di accademici e ambientalisti. Una soluzione percorribile, che rientra tra le prerogative di chi ha la gestione dell’area protetta – con la condivisione degli organi di controllo nazionali e regionali – è quella di confermare quanto prevede un’ordinanza già in atto da ben 8 anni e che interdice a tutti la sosta e il passaggio nello specchio d’acqua sottostante. Ci riferiamo quindi alla possibilità di intervenire nella zonizzazione dell’area protetta e quindi di trasformare l’area a rischio da Zona B – quindi aperta alla fruizione -, in Zona A, cioè a massima protezione. Questo, di fatto, renderebbe superato l’intervento sulla falesia, perché di fatto non ci sarebbero più i pericoli richiamati dall’ordinanza e che fungono da presupposto al progetto di mitigazione. Come già suggerito, le risorse così risparmiate, potrebbero essere investite proprio per la tutela della biodiversità dell’area – a cominciare dal gabbiano corso e dalla flora endemica – e per un’opera diffusa di educazione ambientale e di migliore efficacia di tutela.
La nota è stata inviata all’Ente Gestore dell’Area Marina Protetta, al Comune di Alghero, alla Regione Sardegna e al Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare”. Questa la nota del
WWF Sardegna a firma del suo Coordinatore