Alla chiamata del Comitato spontaneo per la difesa della salute e del Comitato fiocchi rosa fiocchi azzurro per una “Manifestazione popolare per una buona Sanità” ha risposto la parte migliore di Alghero.
Alle 9:30 in via Malta davanti alla scuola elementare, alla spicciolata sono arrivate circa 200 persone, per sfilare e raggiungere lo spazio interno all’istituto professionale industriale, fronte Ospedale Civile. Le persone hanno preso posto in una piccola tribuna e ascoltato gli interventi di coloro che hanno risposto in maniera positiva alla chiamata.
Emerge in tutta evidenza che, il grande sforzo messo in piedi dai comitati, encomiabile, non solo per impegno ma anche per le risorse spese, non ha sortito l’effetto auspicato alla vigilia, ovvero la presenza di tanti algheresi.
Non solo questa città, ma persino il territorio è stato chiamato a dare un segnale tangibile, e di fatto è stato il grande assente.
Ironia del caso, presente, attiva a dare il proprio contributo oltre alle già citate associazioni, la politica locale tutta presente propensa ad ascoltare, a far le sue proposte compresa qualche tiratina di orecchie.
Il tema dei temi, quello che incendia la politica locale, sembra proprio un problema che riguarda solo la politica e non anche la collettività.
Ma a scanso di equivoci, è emerso che proprio la politica si è data impegno nel prossimo futuro per poter convogliare la richiesta univoca, lavorando in maniera organica, evitando di cadere in facili strumentalizzazioni.
La soddisfazione del comitato organizzatore, passa attraverso la percezione di aver risollevato un problema che non può toccare le persone solo al momento del bisogno. Quando si parla di sanità, delle sue criticità, dei suoi bisogni, bisogna essere forti e granitici perché non è un problema che può riguardare solamente una parte.
Proprio le parole nell’intervista del Sindaco, di Monica Pulina, di Desiree Manca consigliera regionale, degli ex Sindaci Marco Tedde e Mario Bruno, restituiscono un quadro con chiari scuri che non possono sottacersi. La mancanza di medici, il problema legato alla struttura ormai sorpassata del nostro nosocomio non è un problema che può riguardare pochi. L’ospedale non è solo di Alghero ma è del territorio e richiedere con forza quanto promesso anche da questa amministrazione regionale in carica è un obbligo che bisogna far presente a ogni piè sospinto.
Ed è proprio su questo che si è concentrata la riflessione dell’ex sindaco Marco Tedde e di Mario Bruno.
Per il nostro ospedale si possono fare tutti i restauri che si vogliono ma è una struttura abbondantemente sorpassata che non è al passo con i tempi. Emerge persino in tutta evidenza che la sanità del territorio con le sue criticità, non è da imputare alla categoria dei medici e paramedici che ogni giorno compiono sforzi encomiabili per soddisfare le esigenze dei cittadini. E’ un problema che arriva da lontano, che arriva dai tempi del pareggio ricercato di bilancio, che identificava nella sanità un pozzo senza fine che bisognava controllare. I tagli indiscriminati nel tempo, uniti a al problema dei problemi ovvero il numero chiuso nelle facoltà di medicina, di fatto hanno reso oggi il pianeta sanitario in forte affanno.
Oggi ad Alghero una fetta di collettività, quella parte sensibile e impegnata, non è voluta mancare all’appuntamento, compresa la politica che su questo tema oggi non si è divisa ma per le rivendicazioni poste sul tavolo ha mostrato il suo interesse. Ma una città di 42.000 abitanti, con un territorio vasto, non può pretendere che siano solo 200 cittadini a farsi carico del problema.