Giovedì 30 Novembre, aggiornato alle 13:58

Imbrigliamento di Punta Giglio – Earth Gardeners e un folto gruppo di Accademici scrive al Parco di Porto Conte: sospendere i lavori e adeguati monitoraggi ex-ante

Imbrigliamento di Punta Giglio – Earth Gardeners e un folto gruppo di Accademici scrive al Parco di Porto Conte: sospendere i lavori  e adeguati monitoraggi ex-ante

EARTH GARDENERS, attraverso il suo responsabile scientifico prof. N. Emilio Baldaccini, ha condiviso con un gruppo di accademici di varie Università italiane e Musei Naturalistici, una petizione in cui si chiede al Parco Regionale di Porto Conte che i  progettati interventi “Mitigazione del rischio di frana in falesia di Punta Giglio” e “Riorganizzazione, messa in sicurezza e valorizzazione del sistema di fruizione del comprensorio di Punta Giglio in Area Marina Protetta Capo Caccia-Isola Piana“, possano essere “opportunamente ripensati ed i relativi lavori sospesi in attesa di adeguati monitoraggi effettivi ed appropriati”. Si legge in una nota :

Le falesie, per definizione, sono pareti a strapiombo sul mare che, per effetto dell’erosione marina ed eolica, sono soggette a frane. Certo non è opportuno fermarsi proprio sotto le falesie per fare un bagno in acque profonde. Soprattutto non è opportuno farlo perché si possono disturbare le attività delle specie rare e protette nidificanti. La falesia di Punta Giglio, infatti, vanta la presenza di specie come la Berta maggiore (Calonectris diomedea), la Berta minore (Puffinus yelkouan), il Marangone dal ciuffo (Phalacrocorax aristotelis), il Gabbiano corso (Ichthyaetus audouinii) e il Falco pellegrino (Falco peregrinus) che la frequentano e vi nidificano.
Diventa quindi davvero incredibile come il Parco Regionale di Porto Conte, attraverso il progettato intervento “Mitigazione del rischio di frana in falesia di Punta Giglio” assieme a quello di “Riorganizzazione, messa in sicurezza e valorizzazione del sistema di fruizione del comprensorio di Punta Giglio in Area Marina Protetta Capo Caccia-Isola Piana”, preferisca imbrigliare la falesia con reti metalliche per evitare rischi al traffico nautico, invece che proteggere le innegabili valenze di carattere ecologico e floro-faunistico della preziosa parete allontanando l’andirivieni
delle imbarcazioni.
Nonostante diversi soggetti ed associazioni di elevato profilo scientifico naturalistico-ambientale, dopo l’iniziale sconcerto, abbiano già manifestato viva preoccupazione per il destino della falesia,
il Parco di Porto Conte continua a perseguire nel suo intento.
L’associazione EARTH GARDENERS, attraverso il suo responsabile scientifico prof. N. Emilio Baldaccini, ha condiviso con un gruppo di accademici di varie Università italiane e Musei
Naturalistici, una petizione in cui si chiede “che i progetti possano essere opportunamente ripensati ed i relativi lavori sospesi in attesa di adeguati monitoraggi ex-ante, portando così alla disponibilità di un quadro esaustivo delle emergenze floro-faunistiche interessate, materiali indispensabili all’avvio di una procedura di VINCA (Valutazione di INCidenza Ambientale) effettiva
ed appropriata”.
Desideriamo far notare come la petizione annoveri tra i firmatari:
• Michela Pacifici Presidente dell’Italy Chapter della Society for Conservation Biology (Univ. La Sapienza Roma);
• Daniele Bigi presidente della sezione WWF Emilia Centro (Univ. Bologna);
• Francesco Dessì Fulgheri membro della Commmissione Fauna dell’Unione Zoologica Italiana (Univ. Firenze);
• Alberto Ugolini Editor in chief della Rivista Internazionale Ethology, Ecology, Evolution;
• Sandro Lovari già coordinatore del Caprinae Group della IUCN (Unione internazionale per la conservazione della natura).
nonché le firme di diversi scienziati che hanno lavorato a lungo nell’area di Capo Caccia su problematiche di migrazione degli uccelli (N. Emilio Baldaccini, Dimitri Giunchi, Enrica Pollonara,
Andrea Mazzatenta) e sulla faunistica di rettili e anfibi (Paolo Agnelli).
Eco il testo della Petizione Punta Giglio-Petizione


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