La riflessione arriva da un nostro lettore, che recapita in redazione anche la foto in cui si certifica lo stato del luogo. Non è una novità, anzi, è la stratificazione di una consuetudine che ogni anno si ripete, magari in incremento. Scrive il lettore: Una selva di moto annichiliscono un bel tratto di piazza Sulis e la rendono impraticabile per i pedoni. Centinaia di moto e motorini su quello che è un marciapiede, la rendono non solo impossibile da fruire ma neppure attraversabile da pedoni e mamme con bambini nelle carrozzine. Questo è lo stato in cui viene trasformata di notte piazza Sulis nel tratto tra l’edicola di giornali e l’istituto Alberghiero. Nessuno vuole criminalizzare moto e centauri, semplicemente riteniamo che la piazza vada ta’ trovando uno spazio idoneo per il parcheggio delle moto. Una proposta, forse non semplice, ma doverosa.
Facile a dirsi, non altrettanto a farsi. Il problema delle aree di sosta mancanti in città, purtroppo si esalta in piena estate. Piazza Sulis è un simbolo, un emblema di come i giovani, in silenzio, abbiano proceduto di fatto, ad occupare l’unica area disponibile in città, non occupata da attività commerciali. Francamente non ce la sentiamo di condannarli, perchè i problemi si rappresentano e si tenta di dare loro una soluzione, ma per queste centinaia di moto, la soluzione ottimale quale potrebbe essere? Pretendere che vengano spalmate in più punti? e quali?
Perchè va pure bene vietare, e sanzionare, ma per quale opzione disattesa? Se questi giovani vengono sanzionati scoppia la rivolta, perchè loro si muovono con le due ruote, e da all’occhio che siano moto e motocicli, ma se ognuno dei mezzi parcheggiati fosse una bicicletta, poggiante su un cavalletto, il problema sarebbe identico, uguale, impattante e la richiesta sarebbe sempre:”liberare la piazza”.
Ma, fuor di dubbio è un problema, la concentrazione, di queste dimensioni, va regolamentata.