Sabato 27 Luglio, aggiornato alle 19:58

E’ morta Michela Murgia a soli 51 anni. “Le persone come lei sono corrosive. Perché, corrodono, intaccano i poteri, non ne sono comode stampelle”

E’ morta Michela Murgia a soli 51 anni. “Le persone come lei sono corrosive. Perché, corrodono, intaccano i poteri, non ne sono comode stampelle”

È morta a Roma, all’età di 51 anni, la scrittrice Michela Murgia. Come dichiarato da lei stessa affetta da carcinoma renale.

Muore una voce libera, la voce di una donna che ha rotto gli schemi, imbarazzante per molti, che ha dato voce proprio al “pensiero afono” delle donne. “Questa idea che non ci sia un filtro tra la pancia e la bocca, è un grande inganno”, diceva la Murgia che è stata vittima persino di una ondata di insulti degli haters. Convinta antifascista era persino una convinta antimilitarista. “Le persone come Michela Murgia sono corrosive. Perché, appunto, corrodono, intaccano i poteri, non ne sono comode stampelle. Indicano una direzione, un cammino da intraprendere. Raccontano di diritti e di libertà”, dice Riccardo Noury, portavoce di Amnesty Italia.

Nata in provincia di Oristano, a Cabras, nel 2009 ha pubblicato per Einaudi ‘Accabadora’ con cui vinse il premio Campiello. La sua ultima pubblicazione, edita con Mondadori la scorsa primavera, è ‘Tre ciotole. Rituali per un anno di crisi’.

L’impegno politico ha animato la sua vita pubblica. Di formazione cattolica, nel 2014 si è presentata come candidata alla presidenza della Regione Sardegna, arrivando terza con il 10% circa delle preferenze. Successivamente, alle elezioni europee del 2019, ha sostenuto La Sinistra (LS). Lo scorso maggio, pochi giorni dopo aver pubblicamente informato del suo stato di salute, in un post su Instagram ha scritto: “La queerness familiare è una cosa che esiste e raccontarla è una necessità sempre più politica, con un governo fascista che per le famiglie non riconosce altro modello che il suo”. A luglio con rito civile si è sposata “in articulo mortis” con il regista Roberto Terenzi. “Lo abbiamo fatto controvoglia: se avessimo avuto un altro modo per garantirci i diritti a vicenda – aveva scritto sempre su Instagram – non saremmo mai ricorsi a uno strumento così patriarcale e limitato, che ci costringe a ridurre alla rappresentazione della coppia un’esperienza molto più ricca e forte, dove il numero 2 è il contrario di quello che siamo”. Con la sua famiglia queer, circondata dalle persone del suo cuore e dagli amici più cari tra cui Roberto Saviano, aveva festeggiato nel giardino di casa. Tutti, nel segno dell’inclusione, indossavano vestiti bianchi (fonte Agenzia DIRE).

 


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