Giovedì 24 Ottobre, aggiornato alle 9:07

Arrestato un imprenditore di Serrenti nel campo pubblicitario: 5 anni di reclusione e interdizione dai pubblici uffici

Arrestato un imprenditore di Serrenti nel campo pubblicitario: 5 anni di reclusione e interdizione dai pubblici uffici

I militari della Tenenza di Sanluri hanno dato seguito all’ordine di esecuzione per la carcerazione emesso sulla base della sentenza del Tribunale di Cagliari, confermata dalla Corte d’Appello del capoluogo sardo e diventata esecutiva il 27 giugno u.s., nei confronti di un imprenditore di Serrenti, esercente l’attività di distribuzione di materiale pubblicitario, che è stato condannato a 5 anni di reclusione per reati tributari.

Nei confronti dello stesso sono state altresì irrogate le sanzioni accessorie dell’interdizione legale, durante l’espiazione della pena, e dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici.

La sentenza di condanna costituisce l’epilogo di una complessa, articolata e prolungata attività di indagine (che aveva riscosso vasta eco sugli organi di informazione già nel 2015) innescata all’esito di attività di verifiche fiscali condotte dal suddetto reparto congiuntamente all’analisi di alcune segnalazioni per operazioni sospette che hanno consentito di disvelare un sistema fraudolento volto ad alienare le disponibilità finanziarie del condannato al fine di eludere, di fatto, la pretesa erariale dell’ente preposto alla riscossione coattiva, Equitalia S.p.A.

Quest’ultima, infatti, a seguito della menzionata attività ispettiva fiscale esperita dal Reparto, aveva iscritto a ruolo l’importo dei tributi dovuti alle casse dello Stato, emettendo nei confronti del contribuente moroso cartelle esattoriali per l’importo di circa € 1.000.000.

Con le indagini a suo tempo condotte, i finanzieri hanno potuto constatare che il soggetto verificato, con l’ausilio di familiari e soggetti disoccupati in situazione di povertà, aveva artatamente eseguito cessioni di quote aziendali nonché costituito 4 società a responsabilità limitata, attraverso l’interposizione di appositi prestanome, allo scopo di continuare con queste ultime la proficua attività pubblicitaria già consolidata negli anni precedenti mediante la propria ditta individuale.

Le verifiche fiscali eseguite nei confronti delle fittizie S.r.l. hanno permesso di constatare l’occultamento di un’ulteriore base imponibile per oltre € 2.800.000, I.V.A. dovuta per € 540.000 nonché di applicare una sanzione amministrativa per un importo pari ad € 130.000 circa, in riferimento all’impiego di 12 (dodici) collaboratori non regolarmente assunti.

La sentenza della Corte di Appello di Cagliari, con la quale l’imprenditore è stato definitivamente condannato a cinque anni di reclusione, ha disposto anche la confisca di quanto a suo tempo sottoposto a sequestro preventivo per equivalente fino alla concorrenza di € 1.000.000 e confermato il disegno criminoso smascherato dalla Tenenza di Sanluri.

L’intervento si inserisce nel più ampio e articolato dispositivo della Guardia di Finanza finalizzato al contrasto dell’evasione fiscale, fenomeno che produce effetti negativi e perniciosi per l’economia, danneggia le risorse economiche dello Stato e accresce il carico fiscale per i cittadini onesti.


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