Sabato 27 Luglio, aggiornato alle 19:58

VIDEO – Due giovani di Alghero, coltivano, producono e vendono a Km 0. Fragole e non solo, Freddy e Sonia sono un modello

VIDEO – Due giovani di Alghero, coltivano, producono e vendono a Km 0. Fragole e non solo, Freddy e Sonia sono un modello

Ci lavorano cinque persone su un terreno di almeno 10 ettari circa, a condurci sul posto è Mimmo Pirisi che oggi si presta a farci conoscere una realtà produttiva locale, presentando soprattutto il volto bello di chi si sta dedicando all’agricoltura.

Due giovani di 29 e 30 anni Freddy e Sonia, ci accolgono sull loro campo coltivato,  oggi, mentre sono intenti a raccogliere le fragole, i frutti di stagione, che stanno imperversando sul mercato.

Credevamo di trovare gente piegata e imbronciata per la fatica, invece ad accoglierci sono stati due giovani assolutamente felici del loro lavoro che svolgono, che gli sta riservando tante soddisfazioni. Il terreno è proprio al confine di Sa Segada siamo nella zona di Mamuntanas, a nord di Alghero,  e questi giovani coltivano un po’ di tutto in campo aperto.  Zero diserbanti pochi fitofarmaci, tutto si svolge nel rispetto del  ciclo biologico, dove persino l’erba che cresce spontanea trova una sua collocazione, tagliata, rasata puntualmente con particolare puntiglioso da Freddy.

Oggi si raccolgono le fragole, coltivate su una distesa di circa 2 ha, ma la produzione non riguarda  solo fragole, è  Freddy che lo spiega: “abbiamo un’azienda di oltre 8 ettari e produciamo un po’ di tutto. Siamo nati come produttori di fragole, lo facciamo da sette anni, e siamo una delle prime aziende individuali in Sardegna, con il marchio registrato sul nostro prodotto. Facciamo una vendita praticamente al dettaglio, nelle nostre bancarelle,  forniamo anche i mercati generali, le Coop Sisa di Alghero. Qua – prosegue Freddy Pagano- ci troviamo in un campo di circa 1,7 ha di fragole, di varie qualità, e facciamo una produzione duratura su tutto l’anno,  una piccola produzione , da settembre sino a giugno-luglio e dipende dalla qualità,  e a secondo delle qualità, ci permette di raccogliere più tempo possibile. Quindi facciamo una coltivazione non intensiva, con basse quantità di insetticidi e di diserbi, poi dipende da azienda a azienda, noi non usiamo neanche diserbanti, siamo a bassissimo impatto ambientale.

 Sottolinea Frederic  “la nostra azienda e si rivolge alla sua compagna Sonia, ci corregge nella dicitura “tua”, quasi a puntualizzare che è la coppia che vale, non c’è  uno, ma due persone dedite anima e corpo ed entusiasmo a lavorare la terra.

Ci parla di un lavoro che dovrebbe far avvicinare i giovani se adeguatamente incentivati, ci parla delle difficoltà burocratiche, dei problemi che sono legati proprio al fatto di non poter disporre di terreni e poter fare su questi investimenti a lungo termine. “In questo momento non ci sono giovani -sottolinea solo  pochi quelli che ci sono, veramente pochi per il giro di lavoro che abbiamo qua, arrivano dalla zona di Porto  Torres , c’è  un ragazzo di Alghero, quindi diciamo che l’hinterland che ci viene in soccorso.

 L’azienda di Freddy si chiama l’Orto sotto casa ed è la compagna Sonia che riprende il discorso e riaccenna alla burocrazia: “ perché le spese sono davvero tante e sono aumentate tantissimo le materie prime, e questa è una delle grandi difficoltà insieme al personale che è difficile da reperire. Noto che si sta ritornando a voler un buon prodotto a km zero della nostra terra e molti lo cercano,  la clientela risponde abbastanza bene.  Sonia ci conferma che si coltivano tutti i prodotti di stagione, in questo momento oltre le fragole ci sono le fave, i piselli, zucchine e melanzane  che si sono piantate in anticipo.

Insomma a parlare con questi giovani si scopre un mondo nuovo,  e si scopre persino la competenza e la cultura che questi giovani, che indossano jeans e t-shirt dello stereotipo campagnolo hanno ben poco. Potrebbero essere un modello, per tanti, per coloro che non conoscono questo mondo, e anzi lo guardano con sospetto. Vedere due giovani poco meno che trentenni entusiasti, da coltivatori-produttori e venditori dei loro prodotti, che vorrebbero fare di più, programmare e investire, ma che per loro terreni non ce ne sono, se non in affitto, lascia intendere che davvero chi amministra, si deve interrogare, del perché a due giovani, come altri cene saranno, sia vietato investire sul futuro

Il nostro gancio Mimmo Pirisi, chiude  il quadro davvero positivo di questi due giovani, che hanno scommesso nel lavorare la terra, lo fanno con grande amore, chiedono solamente di essere aiutati, ci confida. Sono un esempio di imprenditoria giovanile, benché supportata dalla famiglia, lascia intendere che non è un luogo comune quello di poter affermare che c’è bisogno di terra da assegnare a chi la lavora. Questi due ragazzi sono l’esempio plastico che si potrebbe davvero dare a qualcuno una possibilità di occupazione diversa e remunerata, guardando la terra.

 

                                                                                                                                         


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