Martedì 14 Maggio, aggiornato alle 9:17

Torre Canai: un bene identitario considerato alla stregua di uno stabilimento balneare, canone decuplicato

Torre Canai: un bene identitario considerato alla stregua di uno stabilimento balneare, canone decuplicato

Torre Canai: un bene identitario considerato alla stregua di uno stabilimento balneare
Da oltre 30 anni Italia Nostra è concessionaria della Torre Canai a Sant’Antioco e garantisce la libera
fruizione di tale importante bene culturale e identitario


Circa 3000 turisti all’anno (soprattutto nei mesi estivi) la visitano GRATUITAMENTE grazie
all’impegno volontario dei soci che assicurano visite guidate della Mostra sulle torri costiere e del
patrimonio culturale e ambientale della parte meridionale dell’isola di Sant’Antioco. La Torre
annualmente ospita numerose iniziative culturali (concerti, corsi fotografici e di educazione
ambientale, manifestazioni artistiche) ed è inserita tra i monumenti da visitare nell’ambito delle
iniziative organizzate da Enti pubblici quali il Comune di Sant’Antioco, il Ministero dei Beni culturali
e il Consiglio d’Europa.
Non va dimenticato che Italia Nostra ha progettato alla fine del secolo scorso il restauro
conservativo della Torre poi realizzato con un finanziamento del Ministero dell’Ambiente e della
Soprintendenza di Cagliari.
Il punto dolente è relativo al canone demaniale recentemente richiesto che è stato decuplicato
rispetto a quello degli anni precedenti e che per l’anno corrente verrà aumentato di un ulteriore
25%, (da circa 350 euro nel 2018 a 3.377 euro nel 2023). Sostanzialmente la Torre viene considerata
alla stregua di uno stabilimento balneare, quasi che l’Associazione lucrasse alcunché dalla sua
attività che è, piuttosto, un servizio assolutamente gratuito a favore della collettività e non potrebbe
essere diversamente visto che Italia Nostra è una APS, svolge attività senza scopo di lucro e il cui
interesse pubblico è riconosciuto per decreto del Presidente della Repubblica.
La questione non riguarda solamente Italia Nostra con la gestione della Torre, sono tante in Italia le
Associazioni del terzo settore, oltre a numerosi enti pubblici, che usufruiscono di beni e spazi
demaniali per svolgere attività culturali o sportive, che forniscono un servizio alla comunità e che
sono parte integrante dell’offerta culturale e turistica del nostro Paese.
Se non si dovesse intervenire riportando il canone ai precedenti importi, Italia Nostra si troverà
costretta a rinunciare alla concessione non essendo in grado di far fronte (oltre alle spese correnti)
anche all’elevato canone e verrà vanificato l’impegno e il servizio offerto da diversi decenni alla
comunità residente e ai numerosi turisti.
Per cercare di superare questa difficoltà sono state coinvolte le Autorità ministeriali competenti e si
spera in un positivo riscontro”, chiude Graziano Bullegas Presidente Italia Nostra SantAntioco


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