Venerdì 26 Luglio, aggiornato alle 19:58

VIDEO – Una punizione capolavoro per la Fc Alghero a Sassari. Calcio antico fatto di polvere e terra battuta e il successo vale doppio

VIDEO – Una punizione capolavoro per la Fc Alghero a Sassari. Calcio antico fatto di polvere e terra battuta e il successo vale doppio

Chi capisce di calcio, trova nella rete realizzata dall’Alghero sul campo del Centro storico Sassari un capolavoro, dal punto di vista tecnico. Roba da scuola calcio, per neofiti. Un calcio di punizione intorno all’89° minuto, due metri circa fuori area, lato destro per chi attaccava. Si incarica di battere, un altro giocatore fra i più raffinati tecnicamente dell’Alghero, Antonio Cattogno, un mancino, da quel lato un “destro” sarebbe quellp consigliato. Invece Catogno legge bene il momento, e soprattutto interpreta le folate di vento. Il maestrale è poderoso, e la palla deve arrivare dove lui ha deciso, e comanda il suo sinistro. La palla cade in un punto scelto non a caso, è il punto migliore, dove chi batte consegna al rifinitore un pallone d’oro.

Il bello però arriva al limite dell’area, nei momenti preparatori. Questo è il momento clou della partita, e il lavoro che si vede, come detto è da manuale del calcio. Non è certo un’azione trovata, è roba vista e rivista in allenamento, mister Pippo Zani lo sa, ma chi l’ha messa in pratica è un giocatore di grande talento: Mario Finca. Al limite dell’area c’è una mezza mischia, le marcature da parte del Centro storico di Sassari sono a uomo, con il contatto quasi fisico. I giocatori in maglia giallorossa accettano il contatto, ma cercano e trovano soprattutto il blocco degli avversari, che si concentrano finchè la palla è inattiva, poi si perdono, perdono le marcature, fra i movimenti perfetti di tutti. Ma fra tutti, da seguire è il movimento di Mario Finca, che contenuto sul piano fisico dal suo marcatore, prova lo spostamento del corpo, di spalla, si rende conto che sarebbe una soluzione impari e decide per altro. Finta la corsa frontale, rapida giravolta a 360°, cerca e trova la smarcatura, per farsi trovare sul punto in cui Antonio Catogno aveva depositato la sfera. I difensori del Centro Storico, non possono seguire lo smarcamento repentino, perché Antonio Finca “aggira” la difesa, con una velocità che brucia tutti. Il risultato è che si trova da solo con la palla che gli rimbalza davanti, e di testa scavalca il portiere e deposita in rete. Una rete pesantissima, che mette un sigillo al campionato, ormai in tasca alla Fc Alghero. E’ una rete confezionata sull’asse Catogno-Finca, due giocatori partiti dalla panchina, che hanno risolto la partita con una giocata da manuale. Due giocatori che per la terza categoria sono un lusso.

E la fortuna di questa squadra sino ad oggi, è aver potuto contare su panchinari di lusso, come dire che la costruzione di questo percorso non è fatto di 11 ma di 20 giocatori, una rarità, unica, in questa categoria.

Il condottiero, Pippo Zani, sa bene che in una squadra, per raggiungere grandi obiettivi, non c’è bisogno di 11 titolari, cè bisogno di un grande spogliatoio, di un gruppo, che lavori e non crei tensioni. Ad oggi tutto è riuscito, alla perfezione, ma è da ieri che il percorso della Fc Alghero prende una virata in chiave futurista. La vittoria di ieri a Sassari lancia i giallorossi verso altri traguardi, il futuro prossimo è la seconda categoria, altro scenario, altre battaglie.

Vedere ieri la squadra seguita da tante persone su un terreno impervio e sterrato in una collina della periferia di Sassari, accende l’immaginario futuro che è già domani. Questa squadra deve trovare albergo ad Alghero, ma questo è altro tema.

Per ora allenatore, presidente e giocatori si godono una serata da leoni, dove sul quel campo sterrato, una “fossa”, nessuno ha tirato indietro la gamba, perché in palio c’era una intera stagione. Il risultato certifica, in maniera inequivocabile, che questa squadra, “poco borghese” e molto operaia è sul campo che si è meritato questo successo.

Ogni domenica una battaglia, ogni domenica uno sforzo doppio, perché gli avversari contro la squadra di Alghero, si sono giocati la partita dell’anno. Ieri a Sassari c’era un grande pubblico, una parte anche sin troppo motivato. La presenza di un commissario a bordo campo, la dice lunga sui timori che la Federazione nutriva per questa partita affidata alla direzione in campo a una donna, molto brava e tecnicamente all’altezza della situazione.

Vedere bandiere giallorosse anche sul campo di Baddimannita, insieme a tanti tifosi algheresi, è stato dare ai giocatori in campo la consapevolezza e un segnale che non erano certamente soli. Pubblico di altre platee, tifo acceso, e un “caldo”che si percepiva a pelle nonostante il forte maestrale. Lo stoicismo dei presenti è da encomio, il campo, il contesto, le percezioni, sono di un calcio nostalgico, vecchio e sorpassato. Ieri a Baddimannita si è mangiato polvere, si è respirata aria di calcio antico, quando per giocare bastava uno sterrato e un pallone che rotolasse. Oggi, il calcio è fatto di tecnica, velocità, destrezza, organizzazione di gioco, di capacità che non si vedono, e non si possono cercare su un campo, più indicato giocare a tamburello, che non a pallone. E si capsce perchè tutto assume un altro valore, e a dirlo può essere solo chi c’era.


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