Sabato 27 Luglio, aggiornato alle 19:58

Distretto di Alghero – Ecco perchè gli Uffici scelta e revoca sono sotto pressione: in pensione tre medici massimalisti. Utenza vicina alle 5mila unità, e non è finita

Distretto di Alghero – Ecco perchè gli Uffici scelta e revoca sono sotto pressione: in pensione tre medici massimalisti. Utenza vicina alle 5mila unità, e non è finita

La Asl risponde in merito all’articolo pubblicato sulle pagine dell’Unione sarda dal titolo in fila dall’alba agli uffici della Asl una lotteria per 60 fortunati. Precisa che nelle settimane successive al pensionamento di un medico di medicina generale di Alghero è stata potenziata sin da lunedì 3 aprile, l’attività di sportello dell’ufficio scelte revoca del medico, nel Distretto Sanitario di Alghero attraverso l’incremento di personale dedicato con l’estensione dell’orario di apertura (LEGGI).

Forse tutto l’argomento necessita di alcune precisazioni. Pare proprio che non uno, ma addirittura tre medici siano andati in pensione e i pazienti di questi, siano quelli che si stanno recando negli uffici di via degli orti per scegliere il nuovo medico.

Tre medici con massimali, che di fatto servivano una utenza vicina alle 5000 unità.Tutte persone che hanno necessità di avere il medico di famiglia. Da qui cominciano i problemi per gli uffici di Via degli Orti.

A confidarci questo piccolo arcano è proprio un medico, che ci conferma che negli uffici di Via degli Orti si sta procedendo all’assegnazione di altre persone, poiché i massimali loro destinati possono arrivare sino a 1800 pazienti.

Numeri davvero ragguardevoli e la ammissione candida, che sarà difficile gestire un numero così alto di pazienti. Un medico di famiglia, secondo contratto arriva ad avere 1500 pazienti +75 di ricongiungimenti familiari. Oggi questi medici potrebbero trovarsi, d’ufficio, assegnati 1800 pazienti. “Una cosa grave ed onerosa”, ci confida il medico.

Ora si capisce meglio perché gli uffici di Via degli Orti siano sotto pressione, perché c’è  una mole imponente di persone, che accede agli uffici, talune con deleghe, che devono comunicare il medico che si sono scelti.

Ma non finisce qui, perché sul territorio altri due medici pare abbiano, annunciato la loro prossima chiusura degli ambulatori, con invito ai loro pazienti di procedere alla nuova scelta del medico. Il risultato è che l’ufficio del distretto è letteralmente sotto assedio da parte dell’utenza. Le pratiche gestite dagli uffici, ne consegue, da un piccolo calcolo, che non siano solamente le 120 annunciate nel comunicato della Asl, considerate le deleghe che alcune persone hanno.

Ma pare che tutto il lavoro che si sta facendo in questi giorni sia destinato a naufragare con l’arrivo del mese di luglio, periodo in cui l’assegnazione temporanea del medico verrebbe a decadere. Il rischio è che si azzererà tutto, con un’altra valanga di persone che impatterà con gli uffici determinando ancora e ulteriormente un ingolfo difficilmente quantificabile oggi.

Le colpe di tutto questo? La risposta non è che una: la previsione. Difficile credere che non si fosse a conoscenza di quanto poi avvenuto puntualmente, ma pare si sia sottovalutato un po’ tutto. Una programmazione di fatto carente che oggi emerge in tutta evidenza, e che ha messo in cattiva luce gli uffici amministrativi. Ma a ben vedere non è proprio così. Oggi si rincorre l’emergenza, tamponando la situazione emergenziale.

Giusto per rimanere nello stato di allerta, fra qualche mese anche due pediatri , vedranno la scadenza della proroga dei massimali, con l’effetto che tanti pazienti dovranno essere ricollocati presso altri pediatri che al momento non ci sono, con un altro problema che riguarderà l’assegnazione del nuovo specialista per piccoli pazienti. Gli uffici saranno sempre gli stessi, gli operatori pure, con carichi di lavoro difficilmente sopportabili per così lungo tempo. E sarà un problema , sicuro. Prendete appunti.


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