Giovedì 24 Ottobre, aggiornato alle 9:07

Gli uomini della BN del Corpo Forestale di Alghero sorprendono in flagranza tre subacquei che avevano pescato 325 ricci

Gli uomini della BN del Corpo Forestale di Alghero sorprendono in flagranza tre subacquei che avevano pescato 325 ricci

Oggi 15 marzo, la pattuglia marittima della Base Navale del Corpo Forestale di Alghero, coordinata dall’Ispettorato Rip.le di Sassari, durante una serie di controlli volti a perseguire abusi sulle attività di pesca, e soprattutto sul prelievo abusivo del riccio di mare, ha sorpreso in flagranza tre subacquei che avevano appena pescato 325 esemplari del pregiato echinoderma.
Tutto si è svolto poco dopo mezzogiorno, sul tratto costiero di cala del Tramariglio, specchio acqueo ricompreso all’interno dell’area Marina Protetta di Capo Caccia -Isola Piana.

Tutti e tre i pescatori di frodo, sono stati sorpresi dalla velocità dell’intervento e nulla hanno potuto di fronte al sopraggiungere fulmineo della Pattuglia Forestale che ispezionava palmo a palmo quel tratto di costa.

I tre pescatori si consegnavano con rassegnato riguardo agli Agenti della locale Base Navale del Corpo Forestale per il mancato bottino. I giovani pescatori algheresi, venivano identificati e sequestrato loro il pescato, due coppi pieni di ricci, e alcune borse tipo market per un totale di 325 esemplari e tutta l’attrezzatura che avevano al seguito. 

 I ricci sono stati prontamente rimessi in mare in quanto ancora tutti vitali.  

Per i tre uomini immediatamente è scattata la denuncia all’Autorità Giudiziaria, in quanto pescare all’interno dell’area Marina Protetta è reato e si rischia, oltre alla multa, una pena fino a 6 mesi di carcere, oltre alla sanzione Amministrativa prevista per infrazione alle norme che regolano la pesca all’interno del Parco Marino.
Quello odierno è solo l’ultimo dei tanti interventi della Base Navale della Forestale, interventi intensificati proprio in concomitanza con la riapertura della pesca al riccio di mare fino ad aprile, ma è bene ricordare che vale solo per pescatori professionisti del settore e dotati di licenza regionale, gli unici che hanno l’autorizzazione al prelievo del prelibato echinoderma.
Mentre rimane sempre vietato qualsiasi prelievo agli sportivi o pescatori occasionali.


Purtroppo tale pratica illecita pone anche gravi problemi in ordine alla sicurezza e alla tutela della salute pubblica. Infatti, la pratica abusiva alimenta il mercato nero delle gonadi che finiscono in un circuito di vendita fuori da ogni logica sanitaria, il più delle volte l’invasettamento viene eseguito in posti igienicamente compromessi.


La forestale pone in guardia i cittadini da lasciarsi andare al facile acquisto del prodotto al di fuori dei canali legali della vendita, in quanto oltre a rischiare seriamente la propria salute rischiano la denuncia penale è pesantissime sanzioni.


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