In settimana si sono conclusi i lavori di posizionamento di 60 dissuasori antistrascico nell’Area Marina protetta della Penisola del Sinis. L’attività, ad autotutela del comparto della pesca artigianale e per scoraggiare eventuali infrazioni in area protetta, rientra nel progetto “SATURN” coordinato dalla fondazione MEDSEA e Flag Pescando, in collaborazione con AMP Sinis.
Cabras, 23/02/2023 – Sono state posizionate al largo della Costa del Sinis le barriere per inibire e impedire la pesca a strascico illegale nell’Area Marina Protetta Penisola del Sinis – Isola di Mal Di Ventre. Nei giorni scorsi la ditta PIN per conto della Tecnoreef, con l’ausilio di un pontone, ha posizionato una sessantina di dissuasori, disposti in immersione a circa 35 metri di profondità sul fondale sabbioso. Le barriere impediranno l’avanzata eventuale di reti trainate su fondale, pratica illegale in aree marine protette, sotto costa e a meno di 3 miglia. L’attività – come regolamentata da un’ordinanza della Capitaneria di Porto di Oristano dello scorso novembre – rientra all’interno del progetto SATURN – Strutture Antistrascico per la TUtela e il Ripristino Naturale nell’Area Marina Protetta Penisola del Sinis – Isola di Mal di Ventre. Il progetto, coordinato dalla Fondazione MEDSEA insieme al Flag Pescando della Sardegna Centro Occidentale, in collaborazione con l’Area Marina Protetta Penisola del Sinis – Isola Mal di Ventre è stato finanziato da ARGEA con fondi FEAMP 2014-2020 per un valore di circa 300 mila euro.
Si tratta del primo esempio di questo tipo nell’isola. “La pesca a strascico è tra i tipi di pesca che arrecano maggiore danno ai fondali – spiega Francesca Frau responsabile dei progetti a mare della Fondazione MEDSEA – per questo è regolamentata nelle aree marine protette. Le reti dello strascico hanno la capacità di rimuovere tutto quello che è presente nel fondale, dalle praterie di posidonia oceanica al coralligeno, habitat protetti,
indispensabili per il nostro mare: una volta che tutto questo viene rimosso, non ha la capacità di rigenerarsi e non viene più recuperato”.
SATURN, oltre ad essere il primo esempio di barriere antistrascico nell’isola che mira a inibire attività illecite attraverso dissuasori sottomarini, in supporto ai regolari controlli, è anche il primo esempio di autotutela partito dalle segnalazioni della comunità locale e dai pescatori. “Puntiamo molto come Flag sul messaggio culturale che il progetto veicola – aggiunge Sandro Murana, presidente del Flag Pescando – .
Abbiamo basato la nostra strategia complessiva sull’idea che gli operatori della pesca artigianale costituiscano i primi veri difensori del nostro mare. Il progetto Saturn rappresenta la conferma di tale principio. L’interesse alla sostenibilità è sentito in primo luogo dai pescatori, che sono i primi a pagare le conseguenze di un approccio predatorio e senza regole alla risorsa mare. Insieme a loro stiamo continuando a progettare traiettorie di sviluppo economico sostenibile, la vera scommessa per assicurare un futuro di benessere sociale ai nostri territori”.