Folla quella presente al Cinema Miramare di Alghero. Sala stracolma e davvero piccola per l’enorme mole di presenze che ha costretto centinaia di persone a stare fuori, sulla strada, impossibilitata a partecipare, sentire, dare il proprio contributo alla causa. La continuità territoriale, oggi è di nuovo al centro del dibattito politico, l’isolamento tentato su Alghero, senza collegamenti da e per Milano, da e per Roma, ha provocato un moto di ribellione, non di una città ma di tutto il territorio, di tutta un’isola. Alghero è diventata base di una rivendicazione che interessa tutti, non solo il nord ovest della Sardegna: il diritto ai collegamenti verso la terra ferma.
Nella manifestazione pubblica di oggi erano presenti numerosi rappresentanti delle istituzioni nazionali, regionali, comunali, tutte le parti sociali, personalità e comuni cittadini. Tante tante persone hanno preso la parola nel corso della mattinata per condividere le ragioni e le preoccupazioni ma anche le speranze del Nord Sardegna.
Siamo convinti di tutta la Sardegna , per sostenere con determinazione tutte azioni utile per trovare una soluzione positiva per garantire il diritto alla mobilità, il diritto della Sardegna a essere collegata in continuità con l’Italia e con l’Europa.
La complessità l’urgenza determinata da questa situazione impone che ci sia un confronto con la regione Sardegna e con il governo nazionale, che sia finalizzato a raggiungere risultati stabili.
Una cosa deve essere chiara a tutti, a Roma come a Bruxelles, per la Sardegna e per i sardi, aerei e navi corrispondono alla normale mobilità garantita a tutti gli altri cittadini di questo paese, aerei e navi corrispondono a strade autostrade, alle vie ferroviarie ad alta velocità, corrispondono all’infrastrutture utilizzabili in tutto il paese, da qualunque cittadino italiano, europeo, per qualsiasi tipo di merce, navi aerei sono l’esercizio del nostro diritto all’integrazione e alla mobilità. Lo Stato italiano ha realizzato e sta realizzando in tutta Italia, escludendo la nostra isola, un complesso sistema di collegamenti. Bene i anche la Sardegna deve poter accedere a questa possibilità, e l’unico modo è arrivare alla continuità territoriale aerea e si fonda su questo diritto e non sulle regole di mercato aeronautico. Tutte le infrastrutture aeroportuali sarde devono poter essere accessibili e governate dallo Stato, perciò con questa manifestazione di oggi vogliamo allontanare l’idea del disimpegno dei vettori dall’aeroporto di Alghero, e rappresentare un suo ridimensionamento in un’ottica stagionale.
Alghero e lo scalo di un intero territorio, conta la presenza di un sistema rilevante di popolazione istituzioni e imprese e perciò resta indispensabile che sia aperto tutto l’anno e non solo nei mesi estivi, e questo devono saperlo, da oggi le reazioni saranno immediate forti e decise, riteniamo che la questione vada portata sul piano istituzionale, superiore a quello regionale e che debba essere affrontato su nuove argomentazioni fondate sui nostri diritti e non sui tecnicismi, serve una grande determinazione per arrivare al più presto al negoziato prima con lo Stato nazionale poi con Europa. Con la stessa consapevolezza e determinazione dobbiamo denunciare il sistema di criticità per l’intero sistema, nella provincia di Sassari. Collegamenti interni, di un sistema inadeguato di trasporti pubblici, con un complesso insufficiente di infrastrutture, dove i tempi di percorrenza anche su distanze brevi sono anacronistici sia con i collegamenti ferroviari, che con i collegamenti su gomma e privati. Emblematico il sistema di collegamento fra i comuni e gli aeroporti e i porti, dove c’è un sistema stradale a collo di bottiglia per le gallerie sulla 131, compreso lo stallo del completamento delle quattro corsie Sassari – Alghero, con la rete ferroviaria antiquata del sistema di trasporto pubblico.
In sostanza manca una strategia territoriale integrata nell’ambito della quale la mobilità accompagnata da un sistema di offerta integrata dei servizi è imprescindibile, per qualsiasi fenomeno di sviluppo, oggi più che mai, bisogna affrontare la questione del Nord Sardegna, significa porsi il problema di come ridurre il notevole gap strutturale che continua a penalizzare la nostra comunità, il mondo del lavoro e le nostre imprese. Dobbiamo risolvere il problema della mobilità interna ed esterna in sintonia con il modello di sviluppo che questo territorio ha deciso di darsi”
Questo è stato detto in apertura di assemblea ed è continuato per quasi quattro ore di dibattito. Da Alghero l’urlo di ribellione si alza rumoroso, la Sardegna oggi è unita, Alghero e i suo aeroporto non si tocca, e in sua difesa, ci sono i cittadini sardi, le imprese, il terzo settore, i sindacati, la politica, con intesta i Sindaci che all’appello del Commissario della Provincia di Sassari Pietrino Fois hanno risosto in massa.