Si concede a una breve intervista il Presidente della Fc Alghero Andrea Alessandrini, risponde al alcune nostre domande. Si parla di calcio, la sua nuova passione. Si parla del motivo che lo hanno spinto a partire da zero, la voglia di “vincere sul campo” non tagliando corto e acquistando un titolo sportivo. La società e il calcio va disciplinato, come una azienda, come dire che prima di tutto gli obiettivi vanno programmati, poi si lavora per raggiungerli. E da qualche tempo in città circola voce che il patron della Fc Alghero stesse trattando con una società semiprofessionista, la possibilità di realizzare progetti interessanti. La smentita è categorica.
D – Ma è possibile che Lei di calcio, sino a sei mesi fa non sapesse niente?
R – Non conoscevo in maniera dettagliata le dinamiche che ruotano attorno alla realtà calcistica. Ho deciso di dare seguito ad una richiesta da parte dei miei collaboratori di dare un’opportunità a tanti giovani algheresi che desideravano tornare a tifare la squadra della propria città.
D – Chi è che lo ha indirizzato in questa avventura?
R – I ragazzi ed i collaboratori di Nobento che oggi fanno parte del team FC Alghero, alcuni come giocatori ed altri come dirigenti.
D – Tornasse indietro lo rifarebbe?
R – Assolutamente sì, con grande piacere. L’emozione più grande per me è vedere quella scintilla negli occhi dei ragazzi che militano nella squadra e nella società, questo mi appaga più di tutto.
D- Seppur senza fare nomi delle società, è vero che lei poteva partire con la sua Alghero dalla Prima Categoria?
R – Io e i miei collaboratori abbiamo incontrato diversi dirigenti di squadre di calcio locali, ma con nessuno di questi è stato chiuso un accordo formale a causa di divergenze nella gestione del progetto.
Perché non lo ha fatto?
R – Perché il nostro progetto è sicuramente più simile ad un’azienda che ad una semplice e classica squadra di calcio ed è nostra abitudine disciplinare il nostro lavoro in maniera strutturata per raggiungere gli obiettivi prefissati. Pertanto meglio partire dal basso ma con le nostre idee ed il nostro modus operandi. Lascio alla determinazione e alla passione dei miei collaboratori il resto dei giochi.
D – E ora la domanda scomoda. E’ vero che lei è interessato ad acquisire un titolo sportivo di una società semiprofessionistica?
R – Il nostro unico obiettivo si chiama FC Alghero ed il nostro interesse è quello di far crescere la squadra nel miglior modo possibile e nel minor tempo possibile con gli strumenti consentiti dal calcio, ovvero le vittorie sul terreno di gioco, come d’altronde abbiamo dimostrato con il progetto Nobento.
D – Ma le cronache raccontano di un contatto avvenuto, questa estate, sicuro……
R – Non ho avuto personalmente contatti con nessuna società sportiva né tantomeno con alcun dirigente per la compravendita di un titolo sportivo.
D – Perché secondo lei si sono messe in giro queste voci, di nuovo e in questo periodo?
R – Sarebbe opportuno rivolgere questa domanda a chi queste voci mette in giro. Le uniche interlocuzioni che abbiamo avuto, a parte AC Monza società di serie A, sono state con la SSD Nettuno per una collaborazione con la loro scuola calcio.
D – Secondo lei ad Alghero c’è spazio per due squadre competitive?
R- Credo che ad Alghero, a livello sportivo, ci sia spazio per tutti e per tutte le società. Ritengo a titolo personale che manchino ancora spazi adeguati per le società che sono iscritte ai campionati ufficiali. Ricordo che noi giochiamo “in casa” ad Olmedo. Per questo auspichiamo una presa d’atto da parte dell’Amministrazione Comunale affinché si realizzino o si concludano i lavori per l’utilizzo di campi sportivi degni delle società sportive algheresi. Chiunque abbia praticato almeno una disciplina sportiva è portato a confermare che lo sport sa educare e insegna valori che aiutano a formare le generazioni di domani rendendole persone migliori, le parlo della mia esperienza personale, dove lo sport mi ha insegnato a superare limiti legati non solo all’ambiente sportivo ma anche alla sfera interpersonale, ed è proprio il modo in cui lo sport ci sprona a superare questi limiti che ci aiuta a plasmare il carattere.
Per concludere, spronare i giovani a fare sport contribuisce sicuramente all’insegnamento di valori educativi, si traduce nel porre le basi per una società migliore“.